INPS - Congedo di Maternità Anticipata
Oggi sono
ufficialmente alla 24° settimana (+ 3 giorni) di gravidanza e sono a casa
in congedo di maternità anticipata da circa un mese e mezzo.
E qui ci
vorrebbe una piccola premessa.
Per non
leggere i miei deliri sul lavoro saltate questa parte scritta in arancio.
Premetto
che sono attualmente assunta con un contratto a chiamata, di quelli senza
obbligo di rispondere alla "chiamata": uno di quei meravigliosi
contratti che vanno TUTTI a favore del datore di lavoro non troppo onesto.
Forse l'idea di rendere possibili simili tipologie contrattuali è nata
dall'intento di ridurre il lavoro in nero nel paese, ma di sicuro non rende la
vita più facile a chi, come me, vi è incastrata in mezzo. Mi spiego. Per
contratto non avrei l'obbligo di tenermi libera per rispondere alla
"chiamata" del mio datore di lavoro, che dovrebbe avvenire con un
minimo di due giorni di anticipo (minimo specificato all'interno del contratto
stesso e praticamente mai rispettato), ma è evidente che se non rispondo alla
"chiamata" in questione non lavoro e che se non lavoro non guadagno.
Perciò
ecco decadere il discorso dell'obbligo alla risposta facoltativo, mentre il mio
titolare non ha la minima necessità di pagarmi l'indennità corrispondente.
Oltre a
questo e ai fallimentari tentativi di porre un controllo sull'avvenuta chiamata
del dipendente della scorsa estate (sistema davvero a dir poco geniale), la
maggior parte delle ore in cui lavoro non viene comunque segnalata a chi, a
fine mese, mi prepara la busta paga. E non esistono controlli che reggano.
Con
l'ovvio risultato che lavoro per l'80% in nero e che se non voglio ritrovarmi
in mezzo ad una strada mi devo rassegnare a non vedermi pagati i contributi.
L'ovvietà,
secondo lo stato, sarebbe che io denunci tale evasione... rimanendo
inevitabilmente senza lavoro..
E' una
triste realtà, così come ce ne sono migliaia di altre simili e persino
peggiori, in questo paese.
Nel mese
di Novembre 2012 vengo ricoverata in ospedale per delle perdite ematiche di
origine tuttora sconosciuta e il mio datore di lavoro si è molto preoccupato di
riferirmi che lavorare avrebbe potuto essere rischioso per la mia salute e
quella del mio bambino.
Onestamente
ho insistito un pò per poter guadagnare qualcosina almeno sotto Natale.
Al chè mi
viene gentilmente richiesto di rassegnare le dimissioni.
Quasi ci
casco, nella convinzione che chi abbia ideato un tal geniale contratto a
chiamata non potesse aver previsto un'indennità di maternità.
Perchè,
avrò pure quasi due lauree, ma in materia economico/amministrativa (o quel che
è) non ci capisco proprio un fiasco vuoto!
NON SIATE
MAI SCEME COME ME. NON FATEVI ABBINDOLARE!
IL
DIRITTO ALL'INDENNITA' DI MATERNITA' E' STATALE. VIENE ANTICIPATO DAL DATORE DI
LAVORO IN BUSTA PAGA E POI GLI E' QUASI TOTALMENTE RIMBORSATO DALLO STATO.
SPETTA ANCHE ALLE DONNE DISOCCUPATE!!
Il
congedo di maternità obbligatoria è previsto a partire dai due mesi che
precedono la data presunta per il parto fino al termine dei tre mesi seguenti
alla nascita del bambino.
Il
congedo di maternità anticipata, invece, è previsto per i due seguenti casi:
- Per le
donne che fanno lavori considerati a rischio, che devono necessariamente
eseguire sforzi fisici i quali potrebbero costituire un pericolo per la
gravidanza oppure che sono a rischio di contagio con malattie infettive.
In questo
caso dovrebbe essere sufficiente presentarsi all'Ispettorato del lavoro della
propria città per consultare l'elenco completo delle categorie di lavoratrici
che possono accedere al congedo di maternità anticipata a causa della
pericolosità del lavoro che svolgono e compilarne i moduli per la richiesta. Nel mio
caso, ad esempio, essendo assunta come impiegata, il mio lavoro non viene
considerato "a rischio" in quanto è previsto che le mie mansioni
possano essere ridotte o modificate per non costituire un effettivo pericolo.
Poco importa se ciò sia realmente possibile o meno.
- Una
seconda possibilità è il congedo di maternità anticipata per gravi problemi
fisici o per grave patologia, come possibili minacce d'aborto.
Qualora
durante il corso della gravidanza dovessero insorgere problemi che potrebbero
compromettere il corretto sviluppo del feto e minacciarne la sopravvivenza,
come previsto dall'ex Art. 17 Comma 2 del D.Lgs. 151/01, modificato a partire
dal 1 Giugno 2012, ai sensi del 3° Comma dell'Art. 15 del D.L. 5/12, non è più
necessario recarsi presso l'Ispettorato del lavoro, ma bisogna andare alla
S.C.Accertamenti Clinici di Medicina Legale della provincia in cui si ha
residenza.
Se, come
nel mio caso, lavorate in una provincia diversa da quella in cui avete
residenza, fate attenzione a non farvi confondere, perché nonostante il decreto
sia del mese di Giugno 2012 non tutte le provincie sono ancora attrezzate per
lavorare allo stesso modo. Informatevi
presso la A.S.S. della vostra provincia di residenza su quali sono le loro
specifiche modalità per richiedere il congedo di maternità anticipata.
Nel mio
caso, mi sono presentata con tutta la documentazione clinica del ricovero
ospedaliero e il certificato di rischio della mia ginecologa privata presso un
ginecologo designato dall'Azienda Sanitaria, il quale mi ha fatto un'ultriore
visita di controllo e rilasciato una carta in cui si certifica l'effettivo
rischio per la gravidanza e la necessità di astensione dal lavoro. Poi ho
dovuto consegnare il tutto e compilare un modulo di richiesta all'Ufficio del
Dipartimento di Prevenzione.
Informatevi
e non lasciatevi abbattere, perché la burocrazia è sempre complessa.
Io in
quei giorni non ne potevo più e onestamente mi domandavo se valesse la pena di
fare tanta fatica per quei 100€ al mese che prendo in busta paga. Stavo
male e continuavano a mandarmi da un ufficio all'altro senza dirmi cosa dovevo
fare.
Tenete duro e non rinunciate a combattere per la vostra salute e per quella del bambino che portate in grembo!
Lo stato
italiano non tiene molto in considerazione la maternità, ma quel poco che ci è
dovuto, quando ci è dovuto, prendiamocelo!
Grazie a
chi mi ha supportato e sopportato in quei giorni orrendi e grazie a tutti
quelli che mi hanno aiutata a venirne fuori e a capirci qualcosa.
grazie mille....mi trovo nelle stesse condizioni ( tranne 100 euro in busta paga :) )
RispondiEliminauna sola domanda: quanti giorni sono passati da quando hai fatto la visita con il ginecologo e poi hai presentato il tutto all'Ufficio del Dipartimento di Prevenzione?
e come va calcolato? l'ultima busta paga, oppure si fa un conteggio degli ultimi 12 mesi?
grazie mille....mi trovo nelle stesse condizioni ( tranne 100 euro in busta paga :) )
RispondiEliminauna sola domanda: quanti giorni sono passati da quando hai fatto la visita con il ginecologo e poi hai presentato il tutto all'Ufficio del Dipartimento di Prevenzione?
e come va calcolato? l'ultima busta paga, oppure si fa un conteggio degli ultimi 12 mesi?
Ohmamma, sono passati diversi anni e non sono sicura di ricordare tutto perfettamente.. però a suo tempo ero andata a consegnare tutta la documentazione il giorno stesso della visita ginecologica. Ricordo perfettamente che l'impiegata dell'ufficio era particolamrente scocciata perchè ero arrivata dieci minuti prima che chiudesse lo sportello.. ma per me fare tutto in un'unica giornata era la cosa ideale, non stavo molto bene e meno dovevo muovermi e meglio era. Io quella volta avevo dovuto portargli solo l'ultima busta paga. Ora non so se sia diverso..
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