Scelte eco-sostenibili per la casa - Less is more!
Come si diceva qualche tempo fa, nel post relativo agli alleati dell'igiene intima di una mamma (I 5 migliori alleati di una mamma "ecologica"), scegliere uno stile di vita sostenibile, per chi ci crede veramente, non implica solo optare banalmente per frutta e verdura biologici, al supermercato.Chi crede di poter contribuire realmente, seppur nel proprio piccolo, al benessere del pianeta, attua tutta una serie di scelte e di piccoli accorgimenti che ne modificano radicalmente le abitudini e la mentalità.

Ci tengo a sottolineare sempre come ogni cosa vada presa con criterio - cum grano salis - senza inutili estremismi. Le "talebane", come vengono in gergo definite le persone troppo convinte di un metodo o di uno stile di vita, al punto di voler "convertire" chiunque alla loro visione delle cose, non sono utili a nessuno! Ben venga che ci siano, per l'amor del cielo, ma ho sempre creduto che puntare il dito contro qualcuno vomitandogli in faccia tutte le cose che dovrebbe fare per cambiare qualcosa di sé o del proprio modo di essere sia in assoluto il modo migliore perché questa persona decida di non cambiare mai. Perché chiuda occhi e orecchie e tanti saluti. Perché si convinca, una volta in più, che no, quel tipo di mentalità non fa per lui/lei. E in tutta franchezza non potrei proprio dargli torto!
Quello di cui le persone hanno davvero bisogno è fiducia. Se già preferiscono il cibo biologico, cercano il km0, se controllano la qualità dei cosmetici che utilizzano per la propria famiglia e preferiscono la materia prima al cibo precotto, allora hanno già intrapreso un loro personale percorso sulla via della sostenibilità. Quando la base c'è, la spinta giusta è sempre e solo la fiducia.
La dimostrazione che si può, che non occorrono un eccesso di tempo e fatica per attuare altre piccole modifiche, per cambiare ancora un pochino. Un po' per volta. Ciascuno secondo le proprie modalità e con i propri tempi. Che non si rischia di diventare “talebane” sorde e cieche davanti ad ogni possibile altra opinione.
E allora, per dimostrarvi che si può davvero e senza troppa fatica, ancora una volta, vi apro le porte della mia incasinatissima vita e della mia incasinatissima casa. Vi farò vedere quali sono i detersivi/detergenti che uso e quali sono i prodotti davvero utili nel gestire l'igiene e l'economia domestica quotidiana, senza incidere gravemente sull'impatto ambientale.
Siccome l'argomento è piuttosto interessante e ci sono molte cose da dire, molti spunti ed idee pratiche da condividere, ho pensato di dividerlo in diverse parti, nella speranza di renderlo più utile e “agevole”.
Iniziamo col dire che...
Less is more. Come si dice, “meno è meglio” ed è un grande amico sia di ecologia, che di risparmio. Siamo abituati ad acquistare un quantitativo abnorme ed assurdo di prodotti cosmetici e di detergenza, incoraggiati da una pubblicità che non fa altro che confermarci la fondamentale esigenza per la sopravvivenza della specie umana di prodotti come il dentifricio da uomo (faccia sgomenta.. la mia) …
In realtà sono necessari meno della metà dei prodotti che normalmente acquistiamo e di questi utilizziamo, in media, più di quanto sia davvero utile.
Che vor dì? Vuol dire che siamo "programmati" per sprecare ed impiegare male ciò che abbiamo. Non è una colpa, badate bene, è che ci viene insegnato a farlo. Gradualmente e con cognizione di causa. Quella delle aziende che producono.

Less is more in ogni caso. Lo dico anche a me stessa. Siamo abituati a pretendere tutto e subito. Vogliamo il detersivo che sia ecologico, ma che lavi in maniera impeccabile, igienizzi e mantenga i capi morbidi e fragranti come la prima volta che li abbiamo indossati.
E invece non è così semplice, perché tutti i detergenti sono composti, fondamentalmente, da sostanze chimiche (indipendentemente se di derivazione vegetale o petrolchimica) e le sostanze chimiche hanno delle loro “regole”. Non possiamo metterci a fare gli alchimisti della pallina dosatrice – un po' di questo, un po' di quello – se non abbiamo ben chiare in mente alcune semplici regole della chimica.
* Che mescolando sostanze acide a composti basici rischio di neutralizzare l'efficacia della preparazione, ad esempio. → Occhio a mescolare acido citrico e percarbonato, ad esempio;
** Che alcune sostanze, come lo stesso percarbonato di sodio, hanno bisogno di una certa temperatura di lavaggio (oppure di attivatori chimici) per agire, mentre altre non amano le alte temperature, come gli enzimi;
*** Che gli enzimi, proprio loro, sono si una figata, ma che non sono tutti uguali e che non tutti vanno bene per tutti i tipi di tessuti.
Ad esempio.. ma queste sono solo alcune delle semplici cose da tenere a mente. E lo stesso tipo di ragionamento va fatto non solo quando si opta per un eco-detergenza più casalinga e fai-da-te, ma anche con i più classici detersivi commerciali. La tentazione di aggiungere un po' di questo, perché lava bene e un po' di quello, perché profuma di più è sempre in agguato. Siate logici e cercate di resisterle, per amore della chimica e della vostra salute, sopratutto.
Cercate di ricordare che la vostra pelle è una via di somministrazione, un organo importante e fondalmentale del vostro organismo e che assorbe le sostanze chimiche con le quali viene a contatto.
Una breve intro, un po' generica e la prossima volta andremo più addentro all'argomento; direttamente nel reparto detersivi della mia lavanderia.
E voi, cosa ne pensate?
Post interessante e spero che verrà approfondito.
RispondiEliminaÈ vero, comunque, che una volta che inizi a stare più attenta a certe cose. Io ho iniziato con la coppetta 5 anni fa. Perché l'ho trovata comoda, non avevo considerato,all'inizio il fatto che fosse anche ecologica. Poi è stato naturale passare per i salvaslip lavabili e i pannolini lavabili per mio figlio .e mi sono accorta che nonostante la spinta iniziale non fosse stata quella ecologica, il sapere che in qualche modo contributivo mi dava benessere, mi fa stare bene e mi sono accorta che sto più attenta anche in altre cose, con i detersivi, con la raccolta differenziata che cerco di fare al meglio etc, allo scegliere il km 0 per frutta e verdura, sprecare meno acqua etc. Viene spontaneo. Non sono una talebana come dici tu, ne cerco di fare proselitismo, a meno che non me lo chiedano allora do una mano volentieri..
Anche per me è stato così. Un cambiamento lento e graduale.. nato proprio con la nascita di Gabriele, assieme ad una maggiore attenzione e consapevolezza verso quegli stessi gesti che fino al giorno prima consideravo "normali". E' stata solo la "spinta" iniziale e spesso è solo di questo che le persone hanno bisogno. Purtroppo di persone "talebane" (passami il termine, per altro non coniato da me, ma utilizzato unicamente per definire quel genere di atteggiamento poco produttivo - non solo in questo ambito) ce ne sono ed io ne conosco diverse; ci tenevo solo a sottolineare che credo che quello specifico tipo di atteggiamento non sia utile a fornire la "spinta" giusta che occorre, in molti casi. Ma anche questo è solo il mio punto di vista personale, naturalmente.
EliminaSto lavorando alla parte grafica del prossimo "capitolo" di questo post. Spero di riuscire a pubblicarlo presto.
Grazie per la tua preziosa testimonianza. Un caro abbraccio.