A Gabriele
A Gabriele.
Avevo creduto, ingenuamente, che diventare mamma significasse entrare in un mondo ovattato di amore e grazia. Invece spesso mi sono sentita inadeguata. Ingrata. A volte soffocata. In colpa. Arrabbiata, persino.
Ricordo quell'istante come fosse ieri: quando ti hanno portato da me, avvolto tra le coperte, in sala operatoria. Avevi gli occhioni spalancati e la manine piccole e grinzose, come un vecchietto. Eri la cosa più meravigliosa che io avessi mai visto. Non potevo toccarti perché avevo le braccia legate. Ma non volevo nemmeno farlo. Era disarmante il sentimento che provavo nel vederti per la prima volta. Mi paralizzava. Ti avevo sognato così a lungo. Il mio gnometto a forma di pancia.
Ogni giorno mi ritrovo imbambolata a guardarti. Mentre dormi. Mentre gorgheggi con qualcuno dei tuoi giochini in mano. Ancora mi sembra di non riuscire a comprendere perfettamente quello che provo.
Ti guardo e non riesco a pensare ad altro. Sei per me immenso ed inspiegabile, come l'amore che provo per te da quando ti ho visto, quel giorno, in ospedale. Così piccolo, ma già così grande nel mio cuore e nella mia vita. Ogni cosa ha mutato il suo valore da quando sei entrato nelle nostre vite (e parlo anche a nome di papà, perché per lui è lo stesso).
Leggo spesso dei post dolcissimi e commoventi di mamme che scrivono ai propri bambini. Io non sono una mamma da lettera.. sono più una mamma da storia.. posso raccontarti un mondo fatto di mille colori e metafore, mentre tu mi guardi, con quei tuoi occhi grandi, come se comprendessi perfettamente le mie parole. Avrei potuto immaginarti come il più bello dei bambini, fatto d'oro e color zaffiro, profumato d'ambra e caramello. Ma tu superi ogni mia immaginazione.
Quello che ti racconterò è che sei un bambino fortunato e che tutto quello di cui hai veramente bisogno, lo possiedi già: due occhi grandi per godere dei più bei colori del mondo, una mente libera, per imbrigliarli e plasmarli a tuo piacimento, per sognare. Un cuore grande per imparare a leggere tra le righe, per provare amore e due mani generose, per donarlo agli altri, per regalare una carezza, per realizzare tutto ciò che la fantasia ti sussurra.
Hai tutto quello che ti serve, bambino mio. Il mio compito sarà ricordartelo, ogni giorno. Perché è questo, in fondo, il compito di ogni mamma. E so anche che continuerò ad osservarti a lungo, in silenzio, senza trovare le parole per esprimermi.
Mamma.
Perché ti amo.
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E sei riuscita a esprimere perfettamente i tuoi sentimenti...dolcissima, cara mamma di gabriele!!
RispondiEliminaQuanto amore!!!
RispondiEliminaDiventiamo mamme e tutto cambia, e' inevitabile ma e' come se per quell'attimo fossimo nate.
RispondiEliminaDiventare mamma è come nascere una seconda volta.
EliminaOddio che bello quando si addormentano così sulla pancia... e quanto, quanto amore...
RispondiEliminaMi dicono di tenermeli stretti questi momenti, perché poi crescono e tutto cambia.. ma anche nel cambiamento ci sono momenti di amore infinito. Penso che con un figlio non finisca mai!
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