Ho un figlio solo, anzi tre (persino quattro, a volte)!
Oggi volevo allietarvi con un post di tutt'altro genere, ma poi ieri è successa una cosa particolarmente spiacevole e il mio umore si è fatto cupo; abbiamo trascorso il nostro pomeriggio dal veterinario e la piccola Diana non ha potuto tornare a casa con noi.

Quando ero bambina ho smaronato mia mamma all'infinito (voce del verbo "smaronare" - ben noto ad ogni madre del pianeta), perché volevo a tutti i costi un animale da compagnia. Non un criceto, una cavia o un innocuo volatile, un "vero" animale da compagnia, degno di essere considerato tale. Lei, una donna molto pratica e per niente amante degli animali, ha sempre cercato di dissuadermi, comprandomi centinaia di surrogati in peluches: "Un animale è un impegno," mi diceva "bisogna prendersene cura e poi si ammala e muore." Non andava per il sottile. La cosa che l'animale si ammalasse e poi morisse mi è sempre sembrata sufficiente per non chiedere oltre.
Poi, negli anni dell'indipendenza, ho considerato un segno del destino il fatto di abitare a poco più di 100m dal gattile della città e non ho saputo resistere alla tentazione di andare a curiosare; è stato così che un topo spelacchiato mi ha consapevolmente scelta come sua padrona per il resto dei suoi giorni. Osservavo i gattini in adozione, quando questo coso spelacchioso si è arrampicato sulla mia manica: "Posso adottare questo?" ho chiesto al custode del gattile "Se vuoi!" è stata la sua risposta poco convinta. Un topo con poche settimane di vita, puzzolente e sporco, tanto da non riuscire ad aprire gli occhi; l'ho portato a casa, l'ho tenuto al caldo e ho cercato di curarlo come meglio potevo. Convinti che fosse un maschio lo abbiamo chiamato Sirio, ma in realtà era una grossa femmina scorbutica.. che ormai tutti conoscono come Bubi. La mia vecchietta adorata.
Appena abbiamo cambiato casa e la metratura me lo ha consentito sono tornata al gattile, con Stefano e abbiamo incontrato Diana. Non posso dire che sia stato amore a prima vista, come è stato con la mia Bubi: lei proprio non voleva saperne di venire a casa con noi! Inserirla nel nostro piccolo nucleo familiare è stato un processo lento e faticoso, ma ha saputo ripagarci con un amore incondizionato e stucchevole, di cui non sapevo che i gatti fossero capaci. Diana è affettuosa oltre ogni dire, in ogni circostanza e con chiunque, è sufficiente sfiorarla perché inizi a farti le fusa.
Da qualche giorno aveva iniziato a mangiare poco, ma non ho dato troppo peso alla cosa, perché accade spesso che mangi di meno in estate. Poi, ieri mattina, mi sono accorta che aveva tutto il muso giallo e il pelo arruffato. L'abbiamo portata subito dal veterinario e sembrerebbe avere i valori epatici completamente sballati. Ora le stanno facendo una flebo e una terapia antibiotica e antiinfiammatoria. E' stata dura per tutti, rincasare senza di lei, ma ora non ci resta che aspettare qualche giorno e sperare che migliori.

Chi non ama gli animali forse non potrà capire la tristezza e l'apprensione.
"E' solo un gatto", dopotutto.
Non è proprio così. Diana non è solo un gatto, lei è la mia piccola. E' la piccola di casa, la compagna di giochi di Gabri; lei è la gattina che ci aspetta sempre sulla soglia, quando rientriamo e che ama bere dal rubinetto mentre papà si lava i denti. E' una piccola rompina, ma la casa sembra tanto silenziosa e vuota senza di lei, oggi. Dianerottola.
Si, è vero che io ho un figlio solo, ma amo tre creature come se fossero tutte figlie mie: Gabriele, Diana e la Bubi. E per loro riesco a sentirmi responsabile e in ansia, quando non stanno bene; ho già chiamato la clinica veterinaria tre volte, questa mattina, per avere notizie. Fosse stato Gabriele a stare male, non sarebbero riusciti a mandarmi a casa nemmeno tramortendomi e legandomi mani e piedi. Ma la verità è che prego Dio, ogni giorno, per non dovermi mai trovare in una situazione del genere.. conosco fin troppo bene il senso di impotenza e di attesa che si vive nella malattia. Quando tutto rimane sospeso e nulla dipende da ciò che puoi fare o dalla tua volontà.
E sto quarto figlio, n'do sta?
EEEEEEEHHHhh, mie care!!
Ce l'abbiamo tutte il nostro "quarto figlio"..
Il mio me lo sono sposato da poco.
Dentro ad ogni bravo marito, anche nel più premuroso compagno di vita, alberga un piccolo "quarto figlio", pronto a fare capolino ad un minimo accenno di febbre.. statt accuort mamma!!
LUISA :-****
Capisco bene la tua apprensione, avendo sempre avuto amici gatti. Per me non sono proprio come mio figlio ma li ho amati tutti e mi sono sempre presa cura di loro!
RispondiEliminaSpero che la tua Diana torni presto a casa, sana e felice!!
Lo spero anch'io. Tra un pò andiamo a vedere come sta.... incrociamo le dita. ....
EliminaSperiamo vada tutto bene con Diana e speriamo di restare sempre una famiglia unita il più possibile, nel bene e nel male, perché è la cosa più bella che mi sia mai capitata. E poi mi piace tanto essere il "quarto figlio".....
RispondiEliminaTi amo, quarto figlio!!!! 😆 :-*****
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