Visualizzazione post con etichetta Corso pre-parto. Mostra tutti i post

Corso pre-parto: sesto incontro - seconda giornata con i papà - subito dopo il parto, il parto cesareo, il bonding, la donazione cordonale,


Eccoci di nuovo qui. Al secondo ed ultimo incontro dedicato ai papà.
Abbiamo inizialmente ripreso con il discorso dei massaggi durante il travaglio, dando uno sguardo ad un'altra scheda sul tema -> Vedi scheda 1 aprendo il "Continua a leggere" a fine post

Abbiamo poi visto un filmato che raccontava, a grandi linee, quello che accade all'interno della sala parto nel momento immediatamente successivo all'espulsione del bambino: anzitutto si attende che venga espulsa anche la placenta, che viene immediatamente controllata dall'ostetrica. Ad un certo punto il cordone ombelicale dovrebbe smettere di pulsare, indicando che è giunto il momento in cui può essere tagliato. Per la donazione del sangue cordonale, invece, l'ostetrica ci ha spiegato che si ha la necessità di tagliare il cordone quando questo è ancora pulsante, pratica che, a sua detta, non comporta una reale sofferenza o pericolo per il piccolo. Ammetto la mia più totale e completa disinformazione in merito. Non ho ancora partecipato all'incontro dedicato alla questione perciò non ho abbastanza informazioni da fornirvi. Vi lascio scritto quello che c'è stampato sulla brochure che mi hanno lasciato all'ospedale ed alcuni link che forse potrebbero rivelarsi utili:

Chi può donare?:
La donazione del sangue del cordone ombelicale può essere effettuata da partorienti in buone condizioni di salute. La donazione è libera e anonima.
Il sangue placentare può trasmettere malattie virali e/o genetiche ai riceventi.
Non possono quindi essere accettate come donatrici le persone affette da tali patologie.

Come avviene il prelievo?:
In tutta sicurezza. Il prelievo avviene subito dopo il parto, sia naturale che cesareo, quando il neonato è già stato affidato alle cure dell'ostetrica o del pediatra. Mentre la placenta è ancora in sede, si collega sterilmente il cordone con una speciale sacca dove viene raccolto il sangue senza che il procedimento comporti alcun fastidio per la mamma. La sacca viene poi inviata entro 48 ore alla Banca del Sangue Cordonale dove verrà congelata, custodita e resa disponibile in caso di necessità.

Come si diventa donatrici?:
Prima del parto: in seguito ad un colloquio con il personale sanitario del Punto Nascita che informa sulla procedura e raccoglie l'anamnesi familiare e personale per rilasciare l'idoneità a donare.
Durante il parto: mediante prelievo del sangue effettuato per legge al momento del parto.
Dopo il parto: viene effettuato un controllo, a distanza di 6 mesi dal parto, dello stato di salute della madre e del piccolo, con ripetizione degli esami obbligatori per validare definitivamente il campione prelevato. Rilascio di dichiarazione di rinuncia ad ogni diritto sul sangue placentare donato.

Ministero della salute - La donazione a fini solidaristici
ADoCEs - Donazione del sangue cordonale
ADoCEs - Pagina Facebook
SaperiDoc - Perchè donare il sangue del cordone ombelicale?
SaperiDoc - Pieghevoli e materiale informativo online

Le vostre informazioni/opinioni/impressioni/esperienze sulla questione sono sempre le benvenute!

Il filmato ha proseguito mostrandoci tutta una serie di piccoli ranocchietti, rossicci o bluastri, che venivano gentilmente adagiati tra le braccia di mamme sfinite e papà moribondi. Ma felici.
Ok, dovremo accontentarci del sorriso stampato su quei volti per rassicurarci riguardo ciò a cui stiamo andando incontro! Così sia! ;-)

In genere, subito dopo la nascita, la neo mamma viene lasciata per un paio d'ore nella sala parto assieme al papà ed al frugolotto (almeno questo è quello che ci è stato detto accada in questo specifico ospedale, in base sopratutto alla disponibilità delle sale parto in quel dato momento). Questo permette ai genitori stravolti di avere un po' di tempo per riprendersi ed ammirare in tutta tranquillità la minuscola meraviglia che per così tanti mesi hanno potuto solamente immaginare e di creare immediatamente un legame col nuovo arrivato. Il neonato, infatti, già dopo tre ore dalla nascita è perfettamente in grado di riconoscere i tratti del volto della madre associandoli alla di lei voce ed al suo particolare odore.

Secondo gli specialisti intervistati nel filmato queste ore dovrebbero essere utilizzate dalla madre anche per cercare di attaccare il neonato al seno per la prima volta. Il piccolo, se appoggiato sulla pancia della mamma, cercherà d'istinto di raggiungere il capezzolo, di cui è già in grado di riconoscere l'odore. E' probabile che questo primo tentativo, così precoce, non sia sufficiente ad avviare immediatamente il neonato in modo corretto all'allattamento al seno; forse necessiterà di ulteriori tentativi e prove nelle ore successive, una volta raggiunta la stanza assegnata alla madre in reparto. Cercare di allattare il piccolo sin dalle prime ore di vita contribuisce tuttavia ad imprimere nella sua memoria l'esperienza dell'allattamento.

Bonding -> il legame speciale che si crea tra il neonato ed i suoi genitori fin dai primi giorni di vita, attraverso lo sguardo e lo stare assieme. Tale pratica permette un miglior inizio di allattamento al seno e riduce il rischio di depressione materna post parto. 

Una volta terminato il filmato, è stato chiesto all'ostetrica di spiegare brevemente cosa accade nel caso in cui si debba affrontare un parto cesareo.
Lei ci ha raccontato che il parto cesareo viene solitamente programmato in anticipo per quelle donne che hanno specifici problemi di natura fisica nell'affrontare il parto naturale oppure nel caso in cui il bambino si presenti in posizioni podaliche più o meno incomplete (posizione obliqua o di traverso), quando mancano pochi giorni alla scadenza. In questo secondo caso, prima di affrontare il cesareo, alcuni ginecologi consigliano di tentare di rigirare il bambino mediante manovre esterne o con la moxibustione. Scelta questa che dipende interamente dalle intenzioni della paziente e dal medico specialista che la segue. In altri casi, ancora, può rendersi necessario ricorrere al cesareo mentre la donna si trova già in sala parto, durante il travaglio. A questo punto si trasferisce la futura mamma in sala operatoria (dove il papà ovviamente non può seguirla), le viene applicato un catetere ed effettuata un'anestesia spinale che desensibilizza la parte inferiore del corpo. Viene fatta un'incisione della cute a livello del basso ventre (all'altezza dell'elastico delle mutande, per intenderci) e vengono spostati i muscoli sottostanti per permettere l'estrazione del bambino dal ventre materno il quale, dopo i controlli di routine, viene portato all'Isola Neonatale dal papà, in attesa che alla mamma vengano messi i punti. Questo perché, ovviamente, all'interno della sala operatoria la temperatura viene mantenuta piuttosto bassa e il piccolo appena nato ha bisogno di un ambiente caldo e confortevole ad accoglierlo. Dopo l'applicazione dei punti di sutura e i dovuti controlli del caso (procedimento che richiede mediamente 15/20 minuti) anche la mamma viene portata all'Isola Neonatale, dove potrà godersi il suo capolavoro assieme al papà, prima di essere spostata in reparto. Questo in linea di massima, senza entrare nel merito di casi particolari che necessitano di procedure e tempistiche differenti.

Per concludere la mattinata abbiamo fatto un ultimo "gioco" a coppie. Se volete provare anche voi vi posto lo schema qui  -> Vedi scheda 2 aprendo il "Continua a leggere" a fine post
Ci è stato chiesto di ipotizzare ed inserire nello schema gli orari giornalieri del nostro piccolo una volta che lo avremo portato a casa dall'ospedale e, di conseguenza, immaginare come si modificheranno i nostri personali orari nell'arco della giornata. E' stato carino (e insieme inquietante) notare come le coppie alla prima esperienza (inclusi Littel e me) non abbiano la minima idea di quante volte al giorno dovrebbe mangiare un neonato. Chiaramente ogni bambino è diverso dall'altro ed avrà le proprie personali esigenze e tempistiche, che noi neo genitori dovremo imparare in fretta a comprendere, ma in generale si può dire che nelle prime settimane di vita il neonato vive un ciclo continuo di fasi che si alternano tra il sonno, la veglia e il momento della pappa. A seconda del carattere del bambino e delle condizioni che lo circondano (comportamento genitoriale e ambiente in cui vive) queste fasi saranno più o meno lunghe e varie: dormirà dalle 2 alle 5 ore, farà poppate di 20-40 minuti ogni 2-3 ore (perciò mangerà complessivamente circa 8 volte al giorno) ed avrà fasi di veglia più o meno agitata e vispa. Durante le fasi di veglia alternerà momenti in cui svilupperà la propria memoria, concentrandosi nell'osservazione dei volti famigliari e momenti in cui vorrà esplorare con lo sguardo il mondo circostante. Nelle prime settimane di vita il neonato ascolta e osserva ciò che lo circonda, ma è bene ricordarsi che ha un campo visivo limitato a 20-30 cm di distanza.

Anche il momento del bagnetto può essere un momento di esperienza positivo per il neonato che si ritrova, per qualche minuto, a muoversi nel liquido come era abituato a fare nel ventre materno. A sentire l'ostetrica esistono diverse scuole di pensiero su quando sia più opportuno iniziare a fare il bagnetto ad un neonato: alcuni dicono sia meglio aspettare la caduta del moncone, che rimanendo umido si infetta facilmente, altri credono sia un bene fare il bagnetto al neonato una volta al giorno, fin dai primi giorni, a patto che si provveda a sciacquare ed asciugare molto bene il cordone sostituendo la garza che lo ricopre.

Vi lascio anche il link ad un opuscolo del Ministero della Salute dove trovate informazioni varie su diversi argomenti -> Quando nasce un bambino

Le competenze del neonato, il bagnetto e la pulizia del moncone sono argomenti che tratteremo ancora nel prossimo incontro.
Per oggi è tutto.



Corso pre-parto: quinto incontro - prima giornata con i papà -

Esattamente! :-)
Primo incontro con i papà che, a dispetto di quanto pensavo inizialmente, si sono presentati numerosi e particolarmente collaborativi. Siamo stati divisi in due gruppi: future mamme e futuri papà. A noi mamme è stato chiesto cosa ci aspettiamo o cosa desidereremmo dai nostri uomini durante il parto.. sostanzialmente partecipazione, pazienza e completa sottomissione alle nostre volontà. Un'inezia! ;-)
A loro, invece, è stato chiesto di fare un elenco dei dubbi e delle domande che avrebbero voluto porre durante la mattinata.

 Per renderli vagamente più "consapevoli" di quello che accade al corpo delle loro donnine, di cui loro osservano semplicemente il crescere in dimensioni del pancione e in quantità delle lamentele, è stata consegnata ad ogni papà una scheda con l'immagine di un feto nel grembo materno ed è stato loro chiesto di associare varie parti del corpo femminile alla parte corrispondente nell'immagine. Io ve la riporto qui sotto nella versione originale, senza scritte, così potete (sadicamente) riproporre l'esercizio ai vostri uomini a casa (e farvi due risate). La seconda scheda, invece, è quella con le risposte.
Devo dire che il mio Littel è stato bravissimo in questo "gioco" e non mi ha lasciato nemmeno la soddisfazione di prenderlo un po' in giro.. deve essersi preparato, a mia insaputa, prima dell'incontro... ;-))



Tra le domande più "gettonate" dai futuri papà c'era il come capire quando è il momento giusto per andare in ospedale.
Riprendendo un po' il discorso dell'incontro precedente, l'ostetrica ha spiegato che il momento giusto per andare in ospedale può variare molto da donna a donna, ma che in generale questa si accorge benissimo di quando quel momento è arrivato. Il papà deve tenersi pronto.
Per la maggior parte delle donne alla prima gravidanza (sempre che non vi siano condizioni particolari o che insorgano imprevisti), il travaglio dura in media 6/8 ore perciò, alla comparsa delle prime contrazioni, più irregolari, dei prodromi, sarebbe meglio attendere un po' prima di recarsi all'ospedale e verificare che queste si regolarizzino, annunciando il sopraggiungere del parto. Alle volte infatti capita che negli ultimi mesi di gravidanza si percepiscano delle contrazioni più sporadiche, che non sono necessariamente collegate al sopraggiungere del travaglio e che scompaiono da sole, magari con una doccia calda.

E' il caso di recarsi in ospedale anche qualora si verificasse la rottura del sacco amniotico, che solitamente si rompe durante la fase di dilatazione del collo dell'utero, nel travaglio. Può capitare che questo si rompa anticipatamente lasciando fuoriuscire il liquido amniotico. La sensazione che si avverte è quella di un liquido caldo che scende dalla vagina, più o meno copioso, di odore dolciastro e colorazione che varia dal giallino al rosato. Qualora la colorazione del liquido amniotico fosse più tendente al verde ciò potrebbe significare che il bambino ha espulso le proprie feci, il meconio, all'interno del sacco. Questo potrebbe, in alcuni casi, essere dovuto ad un condizione di sofferenza fetale, perciò sarebbe comunque opportuno recarsi in ospedale con una certa rapidità.

Oltre ai casi sopra citati è bene recarsi in ospedale anche quando capita di non percepire movimenti fetali per alcune ore di seguito. Provate a distendervi e a mangiare qualcosa di dolce, se questo non fosse sufficiente a farvi sentire che il vostro bambino si muove e sta bene allora è proprio il caso di fare un controllo!

Un'altro dubbio, non meno importante, dei nostri amati futuri papà è stato quello relativo al come potersi rendere utile, al momento del bisogno, in sala parto.
Alcune mamme hanno risposto con un semplice "eseguire gli ordini"! E in parte non è del tutto sbagliato.
Ogni donna ha le proprie esigenze durante il parto e l'uomo deve cercare di essere comprensivo e collaborativo al massimo. Alcune non amano la compagnia e preferiscono essere lasciate da sole mentre altre necessitano della presenza fisica e morale del loro uomo, durante tutte le fasi del parto.
Non capita raramente, ha spiegato l'ostetrica, che proprio quelle donne che si sono lungamente preparate durante la gravidanza ad affrontare il travaglio in acqua o a farsi fare massaggi dai loro compagni, in quel momento scoprano di non volerne sapere e di avere esigenze totalmente differenti. Non esiste una regola ugualmente valida per tutte!

In generale però ci ha parlato dei benefici che si possono trarre dal trascorrere alcune ore del travaglio in acqua, la quale genera un effetto analgesico naturale e accorcia, nella maggior parte dei casi, il tempo del travaglio stesso. -> Vedi schede 2 e 4 aprendo il "Continua a leggere" a fine post

Ci ha spiegato che l'uomo può essere anche di grande aiuto durante la fase del travaglio nell'incoraggiare la donna e sostenerla nel cambiare spesso posizione (qualora ciò fosse possibile), favorendo così la dilatazione del collo dell'utero e contribuendo all'allargarsi delle ossa del piccolo bacino per avviarla alla fase espulsiva.
-> Vedi scheda 3 aprendo il "Continua a leggere" a fine post

Quando il travaglio va per le lunghe, è altrettanto importante che il futuro papà ricordi costantemente alla propria compagna, che in quelle ore è indubbiamente presa da altro, di mangiare qualcosa e sorseggiare lentamente dell'acqua.

Insomma, il ruolo dei nostri adorati maschietti, qualora essi possano e desiderino partecipare alla nascita dei loro piccoli, non è proprio da sottovalutare!
Sempre che reggano all'emozione! ;-))


Corso pre-parto: quarto incontro - i tre trimestri di gestazione correlati al travaglio/parto -


Anche se oggi la giornata è tutta un cinguettio e annuncia prepotentemente l'imminente sopraggiungere della primavera, la settimana scorsa qui ha nevicato e non ho potuto partecipare al terzo incontro del corso, che era interamente dedicato all'allattamento. Tuttavia questa mattina sono riuscita a recuperare le schede che sono state date e le pubblicherò a breve, in un post dedicato.

Oggi invece ci hanno parlato di come i tre trimestri di gravidanza possano essere intimamente correlati alle tre fasi del parto: fase latente (prodromi), fase dilatante o travaglio ed espulsione.
-> Vedi schede 1 e 2 aprendo il "Continua a leggere" a fine post
Ovviamente il tutto è stato affrontato in modo generico, senza entrare nel merito dello specifico caso, perché ogni parto ed ogni esperienza sono diversi tra loro.

Durante il primo trimestre di gravidanza, così come avviene durante i prodromi, il nostro corpo e la nostra psiche vivono una fase di adattamento alle nuove condizioni che stiamo vivendo.
I PRODROMI  (che io non avevo mai nemmeno sentito nominare) sono una fase di contrazioni irregolari in cui si può manifestare uno stato di stanchezza e/o nausea. Si avvertono a distanza di circa 30-15 minuti e durano all'incirca un minuto ognuna. Durante questa fase il collo dell'utero si appiana ed inizia a dilatarsi fino a 2-3 cm. A volte, durante gli ultimi mesi di gestazione, si possono avvertire contrazioni frequenti, più o meno dolorose, che non coincidono necessariamente con l'inizio del parto. Una doccia calda dovrebbe essere sufficiente, nella maggior parte dei casi, ad alleviarle. Se così non fosse e le contrazioni si dovessero manifestare ritmicamente allora è il caso di raggiungere l'ospedale. ;-) 
Si è parlato anche del tappo di muco che normalmente si forma all'interno dell'utero: ha scopi protettivi e può avere una consistenza e colorazione (solitamente giallastra, ma potrebbe anche essere vagamente striato di sangue) diversa da donna a donna ed essere più o meno solido. Si "perde", anche qui, più o meno consapevolmente, quando si hanno delle modifiche nella conformazione del collo dell'utero, segno che il momento del parto non dovrebbe essere troppo lontano (ma non necessariamente imminente, alcune lo perdono anche un mese prima del parto).

Il secondo trimestre è quello in cui generalmente la mamma vive un senso di benessere fisico, legato alla scomparsa di tutti quei sintomi, come nausee e dolori, tipici dei primi mesi di gravidanza. Personalmente posso solo dire che per me sono stati i mesi più difficili, i più brutti, ma sono anche quelli in cui si inizia a percepire i primi movimenti e in cui tutto sembra prendere consistenza e forma.
Questa seconda fase di "simbiosi", in cui si hanno più energie ed un maggior equilibrio psico-fisico, coinciderebbe con il momento del travaglio vero e proprio. Il travaglio è caratterizzato da contrazioni regolari della stessa intensità che si avvertono a distanza di circa 5 minuti l'una dall'altra ed hanno una durata media di 1 minuto. In questa fase il collo dell'utero appianato si dilata dai 4 fino a circa 10 cm. Durante il travaglio, quando le contrazioni si fanno più regolari e l'utero ha raggiunto una giusta dilatazione, per le donne che l'hanno richiesta, è possibile ricevere l'epidurale (ribadendo il concetto che ogni parto è a sé stante, questo vale ovviamente per quei casi in cui l'epidurale non sia strettamente necessaria). 
A questo punto ci hanno anche parlato dei cosiddetti "strumenti di analgesia naturale". Durante le contrazioni, infatti, il nostro corpo secerne e attiva alcuni ormoni come l'ossitocina, la prolattina e le endorfine, che hanno anche uno scopo analgesico,per gestire le sensazione del dolore. Una forma di "allenamento" pre-parto alla stimolazione di tali ormoni può essere fatta imparando a non irrigidirsi ulteriormente al sopraggiungere dello stimolo doloroso della contrazione e tentando di rilassare la muscolatura del corpo, mediante tecniche respiratorie e di visualizzazione.
A volte anche l'immersione in acqua durante il travaglio, l'ascolto di musica rilassante o semplicemente avere al proprio fianco qualcuno che sappia sostenervi nel modo che per voi è il migliore sono utili strumenti per cercare di non irrigidirsi e affrontare nel modo migliore il passaggio al momento del parto.
-> Vedi schede 3 e 4 aprendo il "Continua a leggere" a fine post

In sostanza cercare di rilassarsi e lasciarsi andare alla contrazione. 
Ne farò il mio motto, con tanta buona volontà! ;-))
E qui concludo (con tanti dubbi e un filino di paura) dicendo.... starem a vedere!!! ;-))

La terza fase, quella del collegamento del terzo trimestre di gravidanza con il momento del parto vero e proprio la tratteranno la settimana prossima, nell'incontro con i papà. Tanto per non spaventarli troppo! ahahah ;-)

Le schede che trovate qui sotto, aprendo il "Continua a leggere", sono quelle che ci sono state date oggi e raccontano più nel dettaglio quello di cui ci hanno parlato per due ore questa mattina e che io ho cercato di riassumervi.. brevemente.. se così si può dire.. ;-) Se le aprite cliccandoci sopra dovrebbero essere più grandi, in modo da essere lette decentemente. Spero si riescano a leggere.
Per la cronaca, le ho volutamente inserite dopo un intervallo non per incasinarvi la vita, ma perché sono molto ingombranti. ;-)



Corso pre-parto: secondo incontro - cosa portare in ospedale?


La mattinata è trascorsa essenzialmente parlando di cosa portare in ospedale al momento del parto, di quali cose potrebbero risultare utili nei successivi giorni di ospedalizzazione e delle cose che invece sarebbe bene avere già in casa nei primi giorni dopo la dimissione con il neonato.

La discussione si è dilungata particolarmente su ciò che è necessario portare in ospedale, con le testimonianze delle già-mamme che frequentano il corso. Sarà di questo che parlerò ora, mentre la lista di cose da comprare per il neonato la farò successivamente, in un altro post, integrandola con alcune cose che ho trovato scritte qui e là e con ciò che è stato detto anche durante i corsi alla Prenatal.



1 - Cartella clinica con gli esami effettuati in gravidanza (che, a quanto pare, è una delle cose che maggiormente ci si dimentica al momento di doversi recare in ospedale).


2 - Una maglia lunga, tipo camicia da notte, che possa essere sporcata, da indossare magari durante il travaglio e calzini. Ci hanno detto che a volte danno dei camici (quelli aperti sul retro per intenderci) da indossare ma non è un obbligo e potete mettervi qualcosa di vostro, di più comodo o rimanere anche semplicemente così come mamma vi ha fatte.

3 - Lettore MP3 oppure CD musicali da ascoltare in sala parto. Alcune sale parto sono dotate di apparecchi appositamente messi a disposizione per ascoltare della musica rilassante durante il travaglio. 

4 - Cibo (qualcosa che vi piaccia e che vi dia energia) e acqua.

5 - Olio per massaggio? Libri? Riviste? Spray viso rinfrescante? Salviette? ..Marito?... ;-))) Noi non ne abbiamo parlato ma in fondo credo che possiate portarvi qualsiasi cosa crediate vi sia utile. Magari non la userete mai, oppure potrebbe essere fondamentale. Tanto vale averla dietro! E anche il marito! ;-)

6 - 2 o 3 Camicie da notte. Possibilmente a manica corta e aperte sul davanti per semplificare l'attaccamento al seno del neonato. Alcune mamme hanno raccontato che, nonostante il bianco sia il colore preferenziale per la biancheria da ospedale, sarebbe meglio se le camicie non lo fossero perché quando si bagnano di latte diventano trasparenti..

7 - 2 o 3 Reggiseni da allattamento o comunque reggiseni comodi di una taglia in più di quella che si ha gli ultimi mesi di gravidanza.

8 - Coppette assorbi-latte. Utili per quando sarà il momento di uscire dall'ospedale.

9 - 1 Vestaglia.

10 - Ciabatte comode per stare in ospedale e un paio possibilmente in plastica per fare la doccia.

11 - Asciugamani / Accappatoio.

12 - Mutande usa e getta a rete o altro per i giorni successivi al parto.

13 - Assorbenti per il dopo parto. Generalmente durante l'ospedalizzazione vengono forniti dal reparto, ma si può pensare di averne alcuni propri, magari in cotone, per evitare fastidi.

14 - Beauty-case con tutto il necessario: spazzolino, dentifricio, doccia shampoo, crema, spazzola.. ecc.

15 - Vestiti per uscire dall'ospedale per la mamma.

16 - Vestitini per uscire dall'ospedale per il neonato.  In genere durante in giorni in ospedale i neonati vengono vestiti dalle ostetriche (almeno qui da noi sembrerebbe essere così) con i vestiti che hanno loro. Però nulla vieta che vi portiate dei body e delle tutine da casa per cambiarlo, se ne avete voglia.

17 - Eventualmente delle mutante contenitive, da sostituire alla pancera per dopo il parto. Dicono che questa andrebbe evitata perché indebolisce la muscolatura addominale e sforzi quella perineale.

18 - Olio o crema per i capezzoli, per prevenire le ragadi. Potrebbe servirvi come no.


CURIOSITA': Dopo il parto, quando si hanno punti di sutura, è possibile utilizzare,al posto del normale detergente intimo, la tintura di Calendula, mescolandone 10 gocce in circa mezzo litro d'acqua. Ad ogni modo fate attenzione a non utilizzare detergenti intimi troppo aggressivi dopo il parto. Inoltre potete tranquillamente farvi in bagno e la doccia a casa, ma sarebbe bene aspettare che siano finiti i sanguinamenti vaginali e che l'utero sia tornato alle proprie dimensioni normali (in media ci vogliono 30/40 giorni) prima di fare il bagno al mare.

Per il momento non mi viene in mente altro, ma la lista potrebbe allungarsi nei prossimi mesi.
Se vi dovessero venire in mente idee o aggiunte fatemelo sapere! ;-)


Corso pre-parto: primo incontro - contrazioni, posizione podalica, massaggio perineale -


Ogni distretto sanitario si organizza diversamente per predisporre corsi pre-parto gratuiti per gestanti, perciò la prima cosa che potete fare è domandare al ginecologo che vi segue a chi dovete rivolgervi per poterne frequentare uno.
Ovviamente l'utilità del corso e gli argomenti che vengono trattati durante gli incontri dipendono molto dalla persona che lo gestisce (spesso un'ostetrica) ma, in generale, dovrebbe essere un momento per condividere con altre quasi-mamme le proprie esperienze e dubbi, beneficiando dei consigli di chi vi partecipa.
A tal proposito:


CURIOSITA': per quelle neo-mamme che anche in gravidanza non riescono a fare proprio a meno degli insaccati. Per evitare il problema toxoplasma, comprate gli insaccati confezionati sottovuoto e metteteli nel congelatore. Quando vi viene voglia di prosciutto lo fate scongelare e lo potete mangiare tranquillamente. Così mi è stato detto. ;-)

Eravamo circa una decina questa mattina, di età abbastanza diverse, alcune alla seconda gravidanza, ma tutte con scadenza nel mese di Aprile.
Vi racconterò come è andata e di cosa abbiamo parlato.

Abbiamo iniziato parlando delle contrazioni uterine che si possono percepire in queste settimane e che generalmente scompaiono più avanti nella gravidanza. Possono essere contrazioni parziali dell'utero, spesso generate da movimenti del bambino che premono contro la muscolatura uterina e che generalmente danno una sensazione di fastidio che permane per alcuni minuti. Altre sono contrazioni complete dell'utero, con una forte rigidità del ventre e dolore simile a quello delle mestruazioni. Sono contrazioni piuttosto normali in questa fase della gravidanza, in cui l'utero aumenta molto di dimensioni, sono generalmente isolate e sporadiche e le si avverte maggiormente alla sera, quando si è un po' più stanche. Se invece accade di avere contrazioni più frequenti e ravvicinate tra loro è solitamente segnale che abbiamo fatto qualche sforzo di troppo o che siamo rimaste per troppo tempo sedute nella stessa posizione. Fare un po' di movimento senza eccedere nello sforzo fisico sarebbe opportuno per evitare che le contrazioni aumentino di intensità e frequenza dovendo ricorrere all'ospedalizzazione.

Dato che la maggior parte dei nostri piccoli puponi (quasi tutte pupone, per dire la verità!) si è presentata in posizione podalica all'ultima ecografia, l'ostetrica ci ha spiegato che la posizione podalica del feto in queste settimane non è definitiva, perché hanno ancora molto spazio e tempo per sistemarsi "nel verso giusto". 
Ci ha spiegato che molti bambini rimangono in posizione podalica a causa di una muscolatura perineale molto contratta e che per questo sarebbe bene fare degli esercizi specifici, adatti a prendere coscienza di tale muscolatura, contribuendo a rilassarla e preparandoci ad utilizzarla nel modo più corretto il giorno del parto. Altri bambini invece rimangono in tale posizione perché hanno il cordone ombelicale corto oppure sistemato male e non riescono a girarsi, oppure semplicemente perché stanno più comodi in quella determinata posizione. 
Per aiutare il pesciolino a girarsi ci sono svariati esercizi fisici da poter eseguire in queste settimane, alcuni si fanno persino in piscina con l'aiuto del partner, in modo da renderli meno pesanti per la panciona della mamma. 
Ad ogni modo ci è stato spiegato che, se all'ultima ecografia (che io ho in programma alla fine di questo mese) il piccolo dovesse risultare ancora podalico, l'ospedale da la possibilità di eseguire una manovra per cercare di rigirarlo. Non so bene di cosa si tratti, ma sembrerebbe essere una manovra piuttosto invasiva e non necessariamente risolutiva della situazione, che potrebbe comunque concludersi con la necessità di un parto cesareo.
Quello che invece non sapevo è che nonostante la posizione podalica e il cesareo programmato, capita comunque spesso che alcune donne vadano in travaglio prima della data stabilita e che il bambino nasca podalico senza grossi problemi.

Per prendere coscienza di cosa sia la muscolatura perineale abbiamo iniziato con qualche esercizio. Stando sedute a gambe incrociate, con le braccia rilassate sulle ginocchia abbiamo associato la respirazione alla contrazione volontaria dei muscoli della vagina, semplicemente contraendoli all'inspirazione per poi rilassarli all'espirazione.

Un altro semplice esercizio posturale che può influire positivamente sul rilassamento della muscolatura perineale e, visto che ci siamo, anche alleviare un po' il mal di schiena è quello di stare alcuni minuti seduti a terra con l'angolo di un cuscino (che non sia troppo morbido) sotto il coccige, in modo tale da tenere ben diritta la colonna vertebrale. Raddrizzare bene le spalle rilassando le braccia, spingere il mento verso dietro e respirare lentamente immaginando che una corda ci tiri verso l'alto. Evitare di stare in questa posizione troppo a lungo.

Proverò a postare qui di seguito le immagini di una scheda sul massaggio perineale che ci è stata data questa mattina. Spero che si vedano e che si riesca a leggere quello che c'è scritto, altrimenti provvederò a riscrivere tutto in un post appositamente dedicato all'argomento più avanti.

PS: Aprite il "Continua a leggere" per vedere le schede!!!