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La Favola di Giannino - Perché non vado mai bene?

Una minuscola anticipazione del mio prossimo Venerdì del Libro.
Questa settimana sono in ferie da me stessa,  ma anche dal Blog.
Sopravviverete.. ... ... without me? Sopravviverò io?
Ci sono cose che cambiano, dentro di me, incerte e burrascose come il tempo.
Mi sento così e voglio farlo sentire un po' anche a voi!
C'è odore di sole e di speranza e il mio cuore sorride, ma ancora non so perché.

fiore


Oggi faccio Outing: storie di una piccola depressione Post Partum.

Oggi faccio Outing: soffo di una lieve forma di depressione Post Parto.

Ecco, già vi vedo!
Vi stanno scorrendo nella mente immagini di mamme che mettono i figli nella lavatrice, sulle pagine di cronaca nera dei quotidiani.. Immagino che anche quelle mamme soffrissero di forme, decisamente più gravi della mia, di depressione Post Parto. Ed è anche per questa regione che parlarne diventa tanto difficile e delicato.


Perché la società non da spazio alle emozioni negative.
Le ignora, le nasconde. 
Ed è così che nascono i mostri veri!

Sono sicura che esistano diverse forme e livelli di "gravità", per così dire, di depressione; a volte sono palesi e costanti, altre più silenti e subdole. Nel mio caso tutto è iniziato come un periodo di stanchezza psico-fisica qualunque, forse un po' sottovalutato e trascurato a causa dei tanti impegni. Da lì sono lentamente scivolata in un pozzo, silenzioso e profondo, senza nemmeno accorgermene. Non avevo tempo, né forze, né coraggio a sufficienza per curarmi di me stessa a dovere, così ho addobbato il mio pozzo: l'ho ricoperto di carta da parati dai toni allegri e spensierati, ci ho messo luci e cuscini, per starci comoda dentro.
Non è un pozzo molto profondo, a guardarlo bene, ma è pur sempre un pozzo.
L'importante sarebbe non perdere di vista la via d'uscita!

Così papà-Littel ed io ci siamo rivolti ad una specialista. Dimenticatevi la lavatrice, a me serve solamente per curare quel piccolo Hulk che è nato dentro di me, per sentirmi un po' più normale, per ricordarmi che la maternità non è tutta rose e fiori come vogliono farci credere i media.
Littel viene con me.
Lui è come il capitano del Titanic: se necessario, affonda assieme alla sua nave. ;-)
Che poi, come nave, le dimensioni le avrei pure, ma mi manca una chiglia ferrosa e robusta.

Ho voluto raccontarvi questa piccola storia: di come è cominciata, su come ce ne siamo resi conto e come abbiamo sbagliato a considerare le cose. E poi voglio raccontarvi che venirne fuori è assolutamente possibile! Bisogna avere la forza di lasciarsi aiutare.
Forse perché spero che nella rete qualche mamma, un po' in crisi come me, possa sentirsi decisamente più "normale" e "umana" leggendo le mie parole.

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Diastasi addominale post parto

Diastasis recti.
diastasis rectiNon so a voi quanto tempo ci sia voluto, ma la mia pancia non si è ancora del tutto ripresa in seguito alla gravidanza: ho una bella panciottella rotondetta (che manco al quarto mese di gravidanza!!) e una scarsissima sensibilità nella parte inferiore del ventre, quella con la cicatrice. I muscoli addominali non sono più belli tesi come lo erano prima e la mia clamorosa pigrizia di certo non mi aiuta a ritrovare la forma! E forse qui devo ammettere che mia suocera aveva ragione nel dire che necessito di mettermi a dieta...


Grazie alla mia meravigliosa zia doula (doula nell'animo, si intende, non all'anagrafe, dove invece compare con il nome di Silvia!!!) ho scoperto che esiste anche questa fantomatica Diastasi Addominale post-parto e che, in effetti, si tratta di una condizione piuttosto comune. Questo mi ha confortata, per lo meno sino ad oggi, ma di certo non giustifica il fatto che io ancora non abbia fatto nulla per rimettermi completamente in sesto... AHI AHI A' MOI!!!!

No dai, a dire la verità avevo iniziato a lavorarci su... ma poi mi son persa per strada!

Si tratta, di fatto, della separazione dei muscoli retti addominali, che si allontanano l'uno dall'altro per fare posto al feto, generando quella riga scura che è tipica del pancione negli ultimi mesi di gravidanza, la cosiddetta linea alba. L'avete presente? ->

linea alba
Normalmente, a fine gravidanza, i muscoli risultano separati tra loro di circa due centimetri e qui sorge il primo dubbio: pancera si, pancera no? La tendenza, oggi, è quella di consigliare alla neo-mamme di non fare uso della pancera o della fascia post-parto, per rimettere in moto quanto prima i muscoli addominali e favorirne il naturale riavvicinamento. A me è stata sconsigliata anche perché in seguito all'intervento questa avrebbe potuto dare fastidio alla ferita e ai punti del cesareo. Mi è stato sconsigliato anche di praticare esercizi addominali fino ad almeno tre mesi dopo l'intervento ed io così ho fatto!!

Però forse me la sono presa pure un po' troppo comoda!! E quando ti capita che una tizia, pur vedendoti con in braccio un pupo piccolino ti venga a dire "che bello, sei di nuovo incinta?!!" .. allora i casi sono due: o lei è un rarissimo caso di donna mononeuronica oppure è sintomo che la panzetta inizia ad essere davvero troppo esuberante!
SOB

Ma torniamo a noi! Dunque.. nella maggior parte dei casi i muscoli addominali si riavvicinano spontaneamente nei mesi successivi al parto, ma altre volte i tessuti rimangono separati più a lungo e questo può essere causa di forti mal di schiena in quanto la stabilità della colonna vertebrale è data, tra le altre cose, anche da un buon equilibrio della muscolatura addominale.

Per capire da sole quanto sono ancora separati i vostri muscoli addominali vi è sufficiente fare questo semplice esercizio (l'esercizio completo in lingua originale lo trovate qui: -> Befitmom.com: Abdominal Separation) :

esercizi
Image from
http://www.befitmom.com/abdominal_separation.html
1- Sdraiatevi supine con le ginocchia piegate e le piante dei piedi ben a terra;
2- Mettete una mano dietro alla nuca e l'altra appoggiata sull'addome, a metà tra la fine del costato e l'ombelico, con le dita perpendicolari alla vostra linea alba;
3- Premete lievemente i polpastrelli sull'addome a muscoli rilassati;
4- Contraete i muscoli addominali sollevando le spalle da terra, tenendo la mano dietro la nuca per non affaticare il collo e cercate di misurare quante dita stanno nello spazio che si è creato tra le due fasce muscolari addominali.

Un video che potrebbe tornarvi utile qui (premetto che l'ho guardato senza audio, perciò non so cosa dica, però potrebbe tornare utile): -> Postpartum Exercise: Self Check for Diastasis Recti

Una separazione di due/tre dita indica, di fatto, una forma di diastasi addominale. Se fare questo esercizio vi causa, in qualsiasi caso, dolore o fastidio è il caso che vi consultiate con il vostro ginecologo o medico curante!!

Vi dirò quello che a me è stato consigliato di fare:
- evitare movimenti e sforzi che vadano ad incidere direttamente sui muscoli addominali;
- evitare di appoggiare Gabriele sulla pancia (cosa che faccio sempre, ahimè!);
- praticare esercizi per i muscoli addominali costantemente (BHAUAHUAAUHAAH) in modo graduale. Ovvero: iniziare con lo sdraiarmi supina e concentrarmi sulle fasce addominali distanziate. Con le gambe piegate e le piante dei piedi a terra contrarre i muscoli addominali (un po' come quando d'estate si trattiene in dentro la pancetta per sembrare più magri.. per intenderci...!!) Contrarre e rilasciare ritmicamente alternando con il respiro. Dopo un paio di settimane che si pratica l'esercizio precedente si inizia a sollevare da terra anche la spalle, sorreggendo il capo con ambo le mani. In seguito si sollevano le gambe verso il bacino, prima una e poi l'altra. Solo in seguito si possono iniziare a praticare esercizi più seri per gli addominali, sempre tenendo sotto controllo il loro graduale riavvicinamento.

Fonti e link utili:

Bene.
E credete che io l'abbia fatto????
NAAAaaa
Ma ora basta!
Verrà il tempo delle panze flosce e dei muscoli mollaccioni, ma non è questo il giorno! Ci saranno giorni di stanchezza e poca voglia di fare esercizio fisico, ma non è questo il giorno! E' giunto il giorno di darsi da fare!
Discorso di auto-incoraggiamento del tutto farina del mio sacco..
Che Aragorn sia con me e con tutte quante noi! 

LUISA;-****
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La comunicazione nella coppia prima e dopo i figli..


Avrei voluto scrivere qualcosa sull'argomento, ma se ne parla in lungo e in largo ovunque, anche troppo, a volte anche un po' a sproposito... Quel che è certo è che l'arrivo di un figlio cambia completamente la visione di noi stessi come individui, il rapporto che abbiamo con il nostro partner e persino il nostro modo di vivere la vita di ogni giorno

Così ho preferito raccontare le cose a modo mio. 
Anche perché Pisto non mi da proprio tregua in questi giorni (oggi si è addormentato alle 11.20... esco in punta di piedi dalla camera, accendo il pc, ore 11.24 è sveglio che ulula... fate vobis) e quando riesco a ritagliarmi cinque miserrimi minuti da dedicare a me stessa devo comunque sottrarli dal tempo in cui Papà-Littel è a casa. Non farò mistero del fatto che questa cosa mi pesi immensamente e che mi faccia inevitabilmente sentire a disagio e in colpa, come madre, come compagna. 

PS: per la cronaca, ho provato anche a metterlo qui vicino a me, sul seggiolone, con dei giochini per scrivere queste due righe striminzite di post. A giocare con lui, tra una parola e l'altra. A cantargli qualcosa. A prenderlo in braccio e a rimetterlo giù quando si è calmato. Vorrei farvi sentire le sue urla. Ma ancor più vorrei poterle registrare e poi mettere il registratore acceso, in loop, con le urla di Pisto, direttamente sul comodino di quel genio di psicologopuericultoretestadimi**ia che mi viene a dire che i bambini non fanno i capricci.....
LUISA;-***


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Kaloidon Gel e Cheloidi .. ?? ..

Breve premessa: quando ti rendi conto di essere entrata in farmacia, aver (addirittura) lasciato passare avanti il vecchietto in fila dietro di te con un "prego, non si preoccupi, ho diverse cose da prendere", per poi uscire avendo speso all'incirca una trentina di euro, è il sintomo inequivocabile che la brutta stagione è arrivata. Oppure che la sfiga si è abbattuta su di te. Oppure entrambe le cose, come nel nostro caso.

Resoconto di queste prime settimane d'autunno: io con raffreddore, tosse, catarro, mal di testa (e mestruazioni, perché, si sa, quelle arrivano sempre al momento più opportuno), Pisto con raffreddore e tosse e Littel con piede formato magnum, nero e tumefatto, perché ci si sono amabilmente distesi sopra 200 kg di moto. No comment.

Un successo.

Ma veniamo a noi.
Dopo quasi sei mesi dal parto la mia pancia ancora.. sorride.. non come quella della Marcuzzi (anche se non guasterebbe), più così, come un sofficino tagliato con la forchetta ->
Non perché sia effettivamente felice, ma perché questo è l'aspetto che ha assunto la cicatrice del cesareo.
Dopo aver accennato alla ginecologa il problema di una cicatrice ancora piuttosto rossa e ingrossata, lei mi ha risposto: "Eh si, sarà un problema di cheloidi, niente di strano. Aspetta che ti do qualche campioncino di crema.".
Io annuisco: "Ma certo, cheloidi!". Ovviamente. Sfoggio il mio sguardo più convinto mentre il cervello ripercorre disperatamente le pagine dei libri di anatomia/patologia/istologia/quelchetepare nel disperato tentativo di ricordare. Cheloidi. Ce l'ho. Trovato. Forse no. BOH  ;-)

..che vergogna...

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Per farvela breve e rapida:  cheloide è una crescita anormale di tessuto fibrotico, un tumore cutaneo benigno puramente fibrocitario, di aspetto cicatriziale, che fa generalmente seguito ad un trauma o una irritazione che non si attenua con il trascorrere del tempo.La formazione di una cheloide è più comune nel corso della adolescenza e nella gravidanza..
Thanks to Wikipedia.
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A seguire, l'inondazione di campioncini di questo Gel, di cui voglio parlarvi:

Kaloidon Gel LFM (lab. farmacologico milan)

Devo dire che i campioncini sono piuttosto consistenti in quanto a contenuto, perciò in questi mesi ho usato quelli.
Poi zia Chiara (altrimenti conosciuta come Batman LOVE ;-) ) ci ha portato, in volo, dalla sua BAT-farmacia magica un tubazzo di Gel da 75 ml e così adesso sono a posto per un po'. Ne esistono diversi formati ed il prezzo è assolutamente abbordabile (tipo che il formato da 75 ml dovrebbe venire sui 19 euro). E poi, sopratutto, è davvero valida. Da quando ho iniziato ad applicarla sulla cicatrice questa si è disinfiammata e ridotta visibilmente. Per non sbagliare, l'ho applicata anche sulle smagliature che mi si erano formate sul ventre nelle ultime settimane di gravidanza e anche queste si sono ridotte parecchio.

Nota dolente: l'odore. Fortissimo a parer mio, di cipolla. Avete presente quel momento di relax, dopo aver fatto la doccia, alla sera? Quei dieci minuti di amor proprio in cui pensiamo a prenderci cura del nostro corpo (perché non ho più di dieci minuti contati da dedicargli). Il bagno ancora caldo. Profumo di bagnoschiuma. Ecco. In quel momento lì, spalmarsi di gel alla cipolla, come una bella focaccia genovese, non è proprio il modo migliore per addentrarsi nel mondo dei sogni.
E anche per Littel non deve essere un granché la sensazione di dormire al fianco di un piatto di peperonata.
Ecco tutto.

A onor del vero, va detto che la LFM ha pensato ad un'alternativa, più crema che gel, con una profumazione che maschera completamente il difetto dell'odore. Anche di quella avevo il campioncino, però non mi è sembrata niente di ché.

Care amiche mie, voi che mi leggete, eccovi spiegato il motivo per cui, da qualche mese, mentre mi siete vicine, oppure quando venite a trovarmi, sentite una gran puzza di cipolla.
Non è il cibo dei gatti, Non sono gli avanzi del pranzo di ieri.
Sono io.
Vogliatemi bene lo stesso, dai!
Almeno, se vi bacio non puzzo!!! :-))))))))

E per le appassionate di INCI, sappiate che questo non è il massimo.
Eccovelo qua sotto (nel Continua a leggere).
Bacini raffreddosi  ;-******



Ingorgo mammario, ragadi e mastite.

Un paio di mesi fa avrei potuto fare come i bambini con le figurine: "ce l'ho, ce l'ho e ce l'ho!".
Raccolta completata!
Un successo!

Di cosa si tratta?

L'ingorgo mammario è piuttosto frequente nei primi giorni dopo il parto, in seguito alla montata lattea. Si tratta di un ristagno di latte nei dotti lattiferi della mammella. Si avvertono dei nodini duri attorno al capezzolo, che appare arrossato. Può essere accompagnato da una lieve febbre. Personalmente non l'ho trovato molto doloroso e per sciogliere i nodini mi è stato sufficiente massaggiare energicamente la zona con le dita e attaccare Pistacchio al seno ad orari più ravvicinati.

Le ragadi sono tutt'altra storia!!
Mi hanno devastato i capezzoli per mesi, fin dai primi giorni dopo la nascita di Gabriele.
In ospedale, devo dire, non sono stata assistita granché nell'allattamento e quando manifestavo le mie perplessità facendo notare che avvertivo dolore venivo solitamente liquidata con un: "no, no si attacca benissimo!", da parte delle ostetriche del reparto. Perciò mi sono rassegnata al fatto che allattare significasse provare dolore. Ovviamente è un fattore piuttosto soggettivo, ma sentire male allattando NON è normale! Significa che il bambino non si attacca bene.
Rimediare è possibile! Fatevi aiutare da chi ne sa più di voi se siete alla prima esperienza, magari da qualche altra mamma, oppure dai pediatri/ostetriche dei consultori familiari.
Anche la LECHE LEAGUE può esservi d'aiuto: le volontarie dell'associazione possono rispondere ai vostri dubbi e potete organizzare un incontro per farvi assistere QUI

Come si presentano?
Sono dei veri e propri tagli, più o meno profondi, sul capezzolo e, SI, fanno piuttosto male quando il bambino ciuccia. Bruciano e pulsano.
In questo caso mi è stato di vero aiuto l'olio VEA (collegamento al sito del produttore attraverso l'immagine). 

Lo trovate facilmente in farmacia, ma è piuttosto caro: €12/14 per un tubetto mignon da 20ml. Però devo dire che mi ha aiutato moltissimo.

Esistono anche altri prodotti in commercio da applicare sul capezzolo durante l'allattamento, come la crema Purelan della Medela (non l'ho presa in considerazione a causa della mia avversione per la lanolina), oppure le creme specifiche per capezzoli della Avent o della Mustela. Ce ne sono davvero tante, bisogna che capiate quale fa più al caso vostro.

Per quanto riguarda la mia esperienza personale, sconsiglio vivamente l'utilizzo dei para-capezzoli quando si hanno le ragadi. Anziché alleviare il dolore me lo aumentavano. Però è sempre tutto molto soggettivo.

In linea di massima, comunque, se il bambino riprende ad attaccarsi bene, le ragadi si rimarginano piuttosto in fretta. Nell'arco di 24/48 ore.
Altrimenti, così come nel caso di un ingorgo non curato a dovere, possono dare luogo ad una vera a propria infezione batterica dei dotti lattiferi: la mastite.

Un giorno, dopo una breve passeggiata fuori casa, mi sono resa conto di avere un seno particolarmente duro, dolorante e rosso. Ho pensato fosse un altro ingorgo ed ho continuato ad allattare Pupo come facevo avitualmente. Nel pomeriggio, distesa sul divano, il seno ha iniziato a farmi molto male e a pulsare. La sera stessa avevo 37.8 di febbre e un dolore fortissimo, da non poter sfiorare il seno con la mano.

E fu mastite.

Il medico (love) mi ha prescritto un antibiotico, uno di quelli che si possono assumere durante l'allattamento, come l'amoxicillina.
Oltre a questo è stato necessario fare impacchi caldo umidi sulla zona e massaggiarla spesso.
Inizialmente non capivo perché gli impacchi dovessero essere necessariamente caldo-umidi e non semplicemente caldi.. ma fidatevi! Caldo-umidi è la risposta giusta! E come farli? Potete inumidire un asciugamano e metterci in mezzo la borsa dell'acqua calda, oppure bagnare un pannolino e metterci sopra la borsa calda. Sembra una stupidaggine, ma questo sistema evita davvero che vi bagnate tutte.

Mi è servito anche noleggiare un tiralatte elettrico per velocizzare l'estrazione del latte senza peggiorare la situazione, dato che Pisto non si attaccava correttamente. L'ho noleggiato (a dire il vero è stato Littel a fare tutto, in quei giorni febbricitanti) da Prenatal. Vi chiedono 100€ di cauzione da cui scalano ogni giorno 2€ di noleggio. Come tiralatte vi danno quello professionale della Medela, il Symphony, quello che solitamente hanno anche nei reparti di ostetricia. E ' estremamente facile da utilizzare, veloce e pratico.

Ho avuto 38/39 di febbre per diversi giorni. Perciò se dovesse capitare anche a voi (e non ve lo auguro minimamente!!!) fate in modo di avere qualcuno che vi possa aiutare.
Ricordatevi anche che l'assunzione di antibiotici provoca uno squilibrio della flora batterica e potrebbe favorire la proliferazione della Candida (che non è un batterio, ma un fungo). Ve lo dico perché io l'ho avuta, ovviamente (non ci siamo fatti mancare niente!). Con un integratore di probiotici adeguati e ovuli vaginali alla Calendula si è sistemato tutto in pochi giorni.

Non sono per le cure fai da te, perciò ve ne parlo non perché prendiate esempio e facciate come la sottoscritta, ma perché sappiate che anche in quei momenti, quando vi sembra di non venirne più fuori, non è così. Tutto passa!
Ricordatavi sempre di sentire il parere del vostro medico/ginecologo curante. Ogni individuo ed ogni situazione sono a sé. Nessuno più del vostro medico di fiducia potrà consigliarvi ed assistervi nel modo adeguato.

Vi lascio con questa tabella riassuntiva, trovata su allattiamoinsieme.blogspot.com ma sappiate che online trovate una infinita quantità di consigli, informazioni che potrebbero essere interessanti.
Un bacio


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INPS - Domanda di Congedo di Maternità Obbligatorio - SECONDA PARTE Post Parto

mamma al lavoro
Ne approfitto, mentre Pupi si fa un pisolino (che durerà molto poco, ahimè), per scrivere, finalmente, questo "secondo (ed ultimo) capitolo" legato alla richiesta del congedo di maternità.


Si perché...
Non avrete mica creduto che una volta compilata la richiesta per il congedo di maternità obbligatorio, due mesi prima della data prevista per il parto, la storia fosse finita lì, vero?!

Illuse!!

Vi siete sopportate le vostre belle ore di travaglio, le contrazioni, i giorni di ospedale, avete appena iniziato a realizzare la vostra nuova vita col pargolo, vivete lo sconquasso, l'incredulità dei primi giorni a casa e non sapete dove sbattere la testa.... ma, dico, avete già firmato il certificato di nascita? Siete andate all'agenzia delle entrate a richiedere il suo codice fiscale? Al distretto sanitario per fare la tessera sanitaria e "scegliere" il pediatra? E il documento d'identità in comune? Avete già pensato a richiedere il modello ISEE da presentare per gli assegni famigliari?

NOOO?

Male. Malissimo. ;-))))
La burocrazia italiana non è clemente nemmeno con i neo-genitori, mentre questi cercano di fare il punto della situazione, nei primi giorni di vita del loro bimbo.

Io per fortuna ho Littel!!
Per lui la burocrazia è una sfida personale. Non può perdere!!
Lui gioca d'anticipo e spesso è più preparato di chi con quei moduli ci lavora ogni giorno.
Arriva in ufficio, carte alla mano. Già compilate. Ovviamente.
Io no. Io mi perdo per strada.
Odio le carte. Odio le code agli uffici.
ODIO.

Tornando alla nostra beneamata richiesta di congedo di maternità: come anticipato nel post precedente ( -> leggilo qui) in seguito alla nascita del vostro bambino, sono previsti altri tre mesi di congedo di maternità obbligatorio, per un totale di cinque mesi complessivi.

Quello che è importante che vi ricordiate è che avete solo 30 giorni di tempo per fare la richiesta, dopo che il pupo è nato!

In quei 30 giorni dovrete trovare il tempo di andare all'agenzia delle entrate e farvi rilasciare il codice fiscale provvisorio di vostro figlio, che vi servirà per compilare la domanda.
Il modulo da compilare è identico a quello fatto in precedenza, per i primi due mesi di maternità, con la sola differenza che dovrete specificare la data effettiva del parto anziché quella presunta e che dovrete inserire le generalità di vostro figlio (codice fiscale compreso).
Lo trovate sul sito dell'INPS, esattamente come in precedenza  ( -> trovi tutto qui).

Una volta compilato ed inoltrato il modulo all'INPS dovrete stamparne una copia e portarla al vostro datore di lavoro/ufficio del personale.

inps
Easy?
Sni.
Non diventate matte per niente.
Chiedete aiuto. Sempre.

Altre informazioni:

- I tre mesi di maternità post-parto scadono tre mesi dopo la data presunta del parto nel caso in cui vostro figlio sia nato prima di essa oppure tre mesi dopo la data effettiva di nascita se questa si è verificata dopo la data presunta del parto. Esempio: io avevo la data presunta per il parto prevista per il 26/04. Pupo è nato prima, il 10/04, perciò i tre mesi di maternità obbligatoria post parto sono scaduti il 26/07. Se fosse nato il 29/04 la maternità sarebbe scaduta il 29/07. Spero di essermi spiegata.

- Ricordatevi anche che non sarete licenziabili fintanto che vostro figlio non avrà compiuto il terzo anno di età. Se, come nel mio caso, non avete possibilità di richiedere altri mesi di maternità facoltativa, non avete a chi lasciare vostro figlio (e il titolare non vi agevola) e decidete di dare le dimissioni, ricordatevi che dovrete andare anche all'Ufficio del Lavoro della vostra provincia e spiegare all'Ispettore le motivazioni delle vostre dimissioni. Questo per il primo anno di vita di vostro figlio. Successivamente sarà sufficiente che presentiate le vostre dimissioni al vostro datore di lavoro e stop.
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