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Sbiancanti ottici e Percarbonato di Sodio

Chi sceglie i detersivi ecologici, o si da al fai da te, sa che ottenere un bucato perfettamente bianco e smacchiato non è così semplice. Specialmente quando la vicina di casa/nonna/zia lava "che più bianco non si può". Vi siete mai chiesti perchè i detersivi commerciali sembrano lavare meglio? Dico "sembrano", non a caso e adesso vi spiegherò perché.
Sbiancanti ottici e Percarbonato di Sodio

Per ottenere questo perenne effetto di bianco candido, la maggior parte dei detersivi per il bucato commerciali contiene quelli che vengono chiamati Sbiancanti Ottici o Optical brighteners (OBAs). Questi sono molecole chimiche che, grazie alla loro struttura molecolare, sono in grado di assorbire la luce nella regione del violetto ed ultravioletto, restituendola all'occhio, in una frazione di secondo, ad una lunghezza d'onda maggiore. Il risultato che ne deriva è che la molecola ed i tessuti  sui quali essa è adesa, risultano molto più luminosi.
Questo tipo di additivi viene impiegato frequentemente nei detersivi per il bucato e nella lavorazione di diversi altri prodotti (come la carta o formulazioni cosmetiche sbiancanti), proprio per dare un effetto di bianco luminoso e candido ed innescare nel consumatore l'idea di "pulito". In realtà, come dicevamo, l'effetto bianco è puramente "ottico" e non ha nulla a che vedere con l'effettiva rimozione delle macchie.

Image from Wikipedia
Questi sbiancanti ottici, quindi, si depositano sui tessuti, formando una patina sulle fibre tessili e possono essere tra i responsabili dell’insorgenza di eczemi, dermatosi e di reazioni allergiche.

Il Percarbonato di Sodio (Sodium Carbonate Peroxide) non è uno sbiancante ottico ed il suo meccanismo d'azione è completamente differente.

Il percarbonato è il miglior amico del vostro bucato e dell'ambiente, a patto che sia utilizzato correttamente. Si tratta di una sostanza ossidante in polvere, che alle alte temperature (50°C) è in grado di liberare molecole di ossigeno attivo, ad azione sbiancante ed igienizzante. E'possibile anche farne una pappetta, con dell'acqua, da sfregare direttamente sulle macchie più difficili, prima di lavare i capi ad alte temperature. E' possibile impiegarlo anche per ridurre la carica batterica dei lavaggi, quando si inizia ad avvertire cattivo odore nella lavatrice.

A temperature più basse è davvero sprecato e la maggior parte viene sciacquata via senza alcun beneficio, a meno che questo non sia addizionato con un attivatore specifico, che è il TAED (Tetra Acetyl Ethylene Diamine). Sebbene il TAED non sia particolarmente biodegradabile è comunque preferibile utilizzare un percarbonato addizionato, come sbiancante ed igienizzante, per i lavaggi alle basse temperature. In alternativa è possibile introdurre nella lavatrice direttamente dell'acqua ossigenata al 7%, la cosiddetta Candeggina Delicata.

Spero che questo brevissimo articolo vi sia stato di aiuto. Abbiamo ancora qualche confezione di Percarbonato puro in negozio, se vi dovesse servire.Se avete domande scrivetemi pure!
LUISA ;-**



Pannolini lavabili dalla nascita

La maggior parte dei messaggi e delle email che mi mandate, sono per richiedere informazioni sulla possibilità di utilizzare i pannolini lavabili dalla nascita.
Iniziare coi lavabili dalla nascita

Sono sempre molto felice di constatare quanto interesse l'argomento susciti nelle neo mamme, perché questo significa che gli anni passati cercando di promuoverne l'utilizzo, tutti i messaggi inviati, i post scritti e gli incontri fatti sono serviti ad avvicinare i genitori a questo meraviglioso mondo.

La prima risposta che do, sempre, è si: si possono utilizzare i pannolini lavabili, fin dalla nascita (e anche prima, se vogliamo tenere conto del fatto che Andrea è nato pretermine). Si può fare, assolutamente. L'invito che rivolgo a tutte è però a non lasciarsi trasportare dall'entusiasmo iniziale: iniziare coi lavabili non è proprio una passeggiata.

Trovare il giusto assetto non è sempre immediato ed equivale ad "aggiungere altra carne al fuoco". Specialmente alle mamme in attesa del primo figlio, consiglio di pensarci bene. Quando arriva un bambino in casa sono già moltissime le cose che cambiano nella nostra vita e numerose sono le cose alle quali dobbiamo dare la precedenza: l'allattamento, la salute del nostro bambino, i nuovi equilibri famigliari. Ciò non toglie che siano molte le mamme assolutamente in grado di utilizzare i lavabili dalla nascita col primo figlio, ma consiglio sempre di rifletterci su.

Secondariamente, è difficile dire a priori quale modello di lavabile andrà bene prima che il bimbo sia nato, questo perché non è facile prevedere come sarà la sua corporatura e se sarà un bambino che farà tanta o poca pipì. Questo rende più difficile consigliare le mamme verso quale modello di pannolino indirizzare i loro acquisti.
La maggior parte dei modelli in vendita sono i cosiddetti OS (one size) o taglia unica e vestono solitamente a partire dai 3/4kg in su. Per i neonati esistono i pannolini newborn, che possono essere utilizzati fai dai primissimi giorni di vita, anche con i piccoli pretermine.
Per una mamma in attesa del suo primo bambino questo significa dover affrontare un doppio acquisto: i newborn prima ed i taglia unica dopo. Aggiungiamoci l'incertezza di essere in grado di trovare tempo e forze per utilizzarli da subito e capirete perché, di solito, consiglio alle nuove mamme che di aspettare che il bambino abbia 3-4 mesi prima di fare acquisti seri.

Nell'attesa è sempre possibile informarsi presso una pannolinoteca, provare differenti modelli a noleggio e anche pensare di approfittare delle liste nascita per farsi regalare qualche bel kit di pannolini di marca e modello differenti da provare.
Provare modelli e marche diverse, con caratteristiche e tessuti differenti è sempre il modo migliore per evitare di fare un acquisto errato e spendere denaro inutilmente!

Per una mamma in attesa del secondo figlio può essere meno complicato pensare di utilizzare i lavabili da subito perché, anche se non è detto che i modelli che andavano bene al primo figlio siano adatti anche al secondo, ha già un'idea abbastanza precisa della loro gestione quotidiana. Conosce già il tipo di impegno che richiedono e come gestirne al meglio lavaggio e routine, con i mezzi a propria disposizione.

Io con Gabriele ho iniziato ad utilizzare i lavabili quando lui aveva già quasi nove mesi. E' sempre stato un bambino molto magro, con la tendenza a fare poca pipì, perciò mi sono trovata molto bene con modelli dalla vestibilità piccola e dal cavallo basso, come i Pop-In, mentre per l'assetto notturno ci bastava un bel fitted OhMama con cover.

Per Andrea ho acquistato da subito modelli diversi, per capire quale potesse fare al caso nostro. Il mio kit newborn finora ha compreso:
- 2 pannolini a culla Culla di Teby taglia S;
- 3 AIO Thirsties newborn, rispettivamente due in cotone/canapa e uno in microfibra;
- 2 pocket Baba&Boo con microfibra a contatto e inserti in bamboo;
- 3 AI2 newborn Pop-In;
- 2 AI2 Happy Flute;
- 5 prefold in cotone/canapa Thirsties taglia 1;
- 2 fitted newborn Petit Lulu;
- 3 cover newborn Happy Flute.

La maggior parte di questi li ho acquistati usati, nei gruppi di pannolini lavabili su Facebook, alcuni mi sono stati prestati da un'amica, mentre Thirsties e Petit Lulu li ho ordinati attraverso Green Mama.

Pensavo, sbagliando, che la vestibilità dei modelli newborn fosse meno variabile rispetto ai taglia unica.. sbagliando, appunto. Nei primissimi giorni a casa mi sono trovata divinamente con gli AIO Thirsties (ho amato il cotone/canapa, che ho appena acquistato anche in versione taglia unica!!), AI2 Pop-In e i Teby, perché erano quelli con la vestibilità più piccola e Didi non faceva ancora tanta pipì. Ottimi per assorbenza, anche con le cacche liquide dei neonatini, i fitted Petit Lulu, che non deludono mai, nemmeno nella versione newborn... ma la vera, grande rivelazione sono stati i prefold!!

I prefold cotone/canapa di Thirsties si sono davvero rivelati unici, per comodità ed assorbenza, persino nella fase di transizione dalla taglia newborn alla taglia unica, quando non sapevo davvero quale pannolino usare. Col senno di poi avrei potuto acquistare solo una ventina di prefold e quattro/cinque cover per fare con tranquillità i primi mesi (questo a dimostrazione di quanto, nonostante l'esperienza, non sia proprio così immediato trovare l'assetto migliore da subito).
I prefold certamente hanno degli svantaggi, che portano a sottovalutarne la praticità: non sono esteticamente appaganti come i fratelli modelli completi e agli inizi possono rivelarsi rognosi, fintanto che non si prende mano nel piegarli nel modo corretto e ad utilizzare gli snappi come chiusura. Una volta capito come metterli nel modo giusto sono favolosi, sia come tenuta delle cacche liquide, sia per la praticità di lavaggio e la velocità di asciugatura. Con un neonato e la cacca liquida avere un pannolino che si può mettere direttamente sul calorifero ed in poche ore è asciutto, è una comodità non da poco!
I prefold di Thirsties, in particolare, sono realizzati in tessuto misto cotone/canapa e sono ultra assorbenti, ma hanno anche la particolarità di essere realizzati in due strati separati (se riesco vi faccio un video nei prossimi giorni, per farvi capire cosa intendo) che ne permettono un'asciugatura molto rapida. Possono essere utilizzati più a lungo rispetto ai normali pannolini newborn completi ed anche essere ripiegati su sé stessi ed utilizzati come inserto assorbente all'interno di un pannolino pocket o di una cover con le tasche per gli inserti, come sono le Duo Wrap di Thirsties o le Cover Capri di Blueberry.

Questa è stata la nostra breve esperienza coi lavabili dalla nascita, ora ci stiamo addentrando nella fase dei taglia unica e sono pronta a vedere quali dei pannolini che ho messo via di Gabri andranno bene anche ad Andrea...
Voi avete usato i lavabili dalla nascita?
Raccontatemi la vostra esperienza!
Luisa ;-***

Pannolini Lavabili e Inserti Assorbenti: Bamboo e Bamboo Charcoal

Partiamo dall'inizio: di che cosa si tratta? Da cosa sono composti gli inserti in bamboo che trovo in commercio?


INSERTI IN BAMBOO
Di fatto il nome corretto per definire questo tessuto sarebbe “microfibra di bamboo/viscosa di bamboo” o più precisamente “bamboo rayon”. Il rayon è una fibra tessile artificiale ottenuta trasformando, con processi chimici e meccanici, la cellulosa del fusto di bamboo in filamenti atti a essere utilizzati nell'industria tessile.   

*E' un tessuto naturale? E' un tessuto di DERIVAZIONE naturale, lavorato chimicamente.

*E' un tessuto "green"? E' etico/eco-friendly? Non direi. La coltivazione, la produzione e la lavorazione di questo tessuto è molto lontana dall'essere eco-friendly. Tuttavia, da un punto di vista puramente ambientale, le coltivazioni di bamboo richiedono l'utilizzo di un infinito quantitativo in meno di acqua e pesticidi rispetto alle coltivazioni di cotone (fatta eccezione per le coltivazioni di cotone organico). [3] [2]

*E' biodegradabile? “Rayon was found to be more biodegradable than cotton, and that more than acetate.”[1] Letteralmente, in una scala di biodegradabilità dei tessuti, il bamboo risulta essere più biodegradabile nell'ambiente del cotone, che a sua volta è naturalmente più biodegradabile dei tessuti in acetato.

*E' certificato? Può esserlo, certamente. Ricordiamoci però che la certificazione di un capo di abbigliamento, sia esso in cotone o altro tessuto, non significa necessariamente che questo sia “green/ecologico” o realizzato senza l'impiego di sostanze chimiche inquinanti e nocive. Le sostanze chimiche impiegate nella lavorazione dei tessuti, nella maggior parte dei casi, non permangono sulle fibre di tessuto a fine processo; la certificazione OEKO-Tex ci dice che il prodotto finito non presenta traccia di sostanze chimiche dannose per la salute di chi utilizza il capo, ma non che per la produzione del tessuto utilizzato o che la lavorazione del capo siano state condotte senza l'impiego di sostanze chimiche nocive per la salute dei lavoratori e per l'ambiente.
“Oeko Tex certifies that the finished fiber has been tested for any chemicals which may be harmful to a person’s health and contains no trace of these chemicals.) Oeko Tex certifies only the final product, i.e.,the fibers or the fabric. They do not look at the production process, which can be devastating.”[5]

Perciò OCCHIO: non facciamoci fregare da chi ci dice: preferisco il cotone al bamboo perchè è più etico/salutare...!!Ci sarebbe moltissimo da dire anche riguardo le coltivazioni di cotone e alle sostanze impiegate per la sua lavorazione..

*E' antimicrobico? Negli anni se ne sono sentite di ogni sulla questione antibatterica del bamboo (la stessa cosa vale anche per altre fibre di derivazione naturale ultramoderne). Alcuni studi recentemente sponsorizzati dalla Lenzing dimostrerebbero che: “bacterial growth on textiles made from cellulosic fibers as compared to synthetic fibers showed lower bacterial growth” [5] – cioè che la crescita batterica su tessuti derivati da fibre di cellulosa sarebbe inferiore a quella riscontrata su fibre sintetiche. Tuttavia non mi fossilizzerei su questo fattore, come unica ragione per scegliere un inserto in bamboo piuttosto che uno in altro materiale.

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INSERTI IN BAMBOO CHARCOAL

Quando si parla di inserti in bamboo charcoal ci si riferisce principalmente ad una fibra tessile in rayon di bamboo trattata con nanoparticelle di carboni attivi [7] – in questo caso carboni derivati dal legno di bamboo. Il carbone vegetale impiegato nei tessuti deriva da una particolare specie di bamboo, sottoposta ad un trattamento con il calore (in forno con temperature superiore agli 800°); a questa vengono normalmente attribuiti diversi “pregi”, tra cui una migliorata capacità assorbente e un affetto anti-odore [9].
Il carbone attivo viene attualmente impiegato in molti prodotti ad uso comune e di varia natura: come agente depurante in filtri per l'acqua e l'aria, come agente decolorante in stabilimenti tessili, come assorbi odori, come colorante alimentare (vedi foto), come attivo dalle proprietà astringenti e sbiancanti in dentifrici e cosmetici e anche per os, per la sua capacità di assorbire i gas intestinali.

*Come sono fatti gli inserti in bamboo charcoal? Perché sono grigi/neri?
In generale gli inserti in bamboo charcoal sono realizzati con degli strati di viscosa di bamboo, trattata con nanoparticelle di carbone attivo, racchiusi da uno o più strati di tessuto in semplice microfibra o micopile (a seconda dell'azienda). La viscosa di bamboo trattata con i carboni vegetali è per natura di colore grigio/nero, colore che riprende la colorazione tipica del carbone e che vediamo generalmente anche in tutti i prodotti a base di carbone vegetale (vedi la colorazione del pane con carbone o delle compresse di carbone vegetale). La scelta di “racchiudere” questo tessuto in strati di microfibra è per minimizzare al massimo la possibilità di reazioni allergiche o di fastidi dati dalle polveri di carbone a contatto con la pelle. La scelta del colore scuro della microfibra, nella maggior parte dei casi, è puramente estetica.

*E' green? E' etico/eco-friendly? Vedi risposta precedente, per ciò che riguarda le sole fibre di viscosa di bamboo.

*Fa male alla salute del mio bambino? La lavorazione e la produzione del carbone vegetale sono certamente responsabili dell'immissione nell'aria di polveri poco salutari, che a lungo andare possono compromettere la capacità respiratoria, provocando tossi e problemi respiratori anche gravi. “The World Health Organization shows, as with any charcoal, long exposure to bamboo charcoal dust can cause mild coughing.”[7]
Ciò si riferisce genericamente al danno sulla salute arrecato dall'immissione di polveri di carbone nell'ambiente da parte delle aziende che lo producono (ma anche da scarichi abusivi a muro di stufe a legna o pellet..), mentre non esistono evidenze scientifiche che colleghino problemi di natura respiratoria all'utilizzo dei carboni vegetali in alimenti, tessuti o prodotti di tipo cosmetico.

*Assorbe più del solo bamboo? Si, i tessuti in rayon di bamboo trattati con nanoparticelle di carbone attivo hanno dimostrato di avere una capacità assorbente superiore (a lungo andare) rispetto alla sola viscosa di bamboo. “Grazie all'elevata area specifica il carbone attivo è in grado di trattenere al suo interno molte molecole di altre sostanze, potendo accomodare queste molecole sulla sua estesa area superficiale interna; in altre parole, il carbone attivo è un materiale che presenta elevate capacità adsorbenti.” [9] Nella maggior parte dei casi, quello che limita il potere assorbente degli inserti in bamboo charcoal è la presenza degli strati in microfibra/micropile esterni. E' abbastanza ovvio che un inserto a 4 strati di solo bamboo rayon assorbe più di un inserto in cui un unico strato di bamboo charcoal si trova racchiuso in mezzo a due strati di microfibra.

*Se è così innocuo, perché rivestirlo di microfibra e non lasciarlo direttamente sulla pelle? Di fatto non esistono studi scientifici che provino al 100% che le nanoparticelle di carbone vegetale, a contatto con la delicata pelle dei bambini, non possano innescare fenomeni di sensibilità cutanea, rossori e/o allergie. Sappiamo bene quanto delicata sia la pelle dei nostri bambini e quanto soggettiva sia la reazione che questa ha a contatto con i diversi tipi di tessuto. Per questa ragione, e poichè nessuno intende utilizzare i nostri bambini come cavie, fintanto che non vi saranno studi scientifici che ne attestino la completa sicurezza, inserire il tessuto lavorato con nanoparticelle di carbone vegetale tra due strati in altro tessuto, minimizza al massimo il rischio di reazioni cutanee.


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Come scegliere dunque?
Abbiate pazienza ancora qualche giorno e proverò a buttare giù due righe di consigli e idee su come segliere e valutarequali materiali scegliere per gli inserti assorbenti dei pannolini dei nostri bambini.
Spero che questo articolo/ricerca vi sia stato utile per fare chiarezza su alcuni punti e per approfondire l'argomento.
LUISA***


LINK AGLI ARTICOLI:
1 https://en.wikipedia.org/wiki/Rayon#Production_method
2 https://en.wikipedia.org/wiki/Textile_manufacturing#Cotton
3 https://en.wikipedia.org/wiki/Bamboo_textile#Ecological_considerations
4 http://www.ecobabysteps.com/2013/06/25/whats-the-deal-with-charcoal-bamboo/
5 https://www.treehugger.com/style/bamboozled-bamboo-fabric-far-from-eco-friendly-says-ftc.html
6 https://oecotextiles.wordpress.com/2009/08/19/348/#_ftnref1
7 http://www.pointexspa.it/Tessuti_per_materassi/Bamboo_Charcoal/19
8 https://en.wikipedia.org/wiki/Bamboo_charcoal
9 https://it.wikipedia.org/wiki/Carbone_attivo

SALVIETTE LAVABILI - Tutto quello che c'è da sapere!

Quest'anno ho davvero saltato a piè pari i post a tema natalizio 😋, ve ne siete accorti? Vi sono mancati? A me no.
SALVIETTE LAVABILI - Tutto quello che c'è da sapere!

Una domanda che mi viene fatta molto spesso, di recente, ha a che fare con l'utilizzo e la gestione delle salviette lavabili per il cambio pannolino. Faccio una premessa, più che doverosa: quelle che vedete nella foto del titolo sono le mie salviette lavabili e mi sono state regalate quando è nato Gabriele - ormai quasi cinque anni fa - da una mamma molto più in gamba e lungimirante di me, sulla questione "lavabili". Io, all'epoca, mi stavo veramente cercando, ma è così che un regalo, allora poco compreso, è diventato uno dei regali nascita più apprezzati, utili ed utilizzati di sempre!

Le mie salviette sono in pile, ritagliate manualmente da una delle mitiche copertine Ikea, di cui tanto si sente parlare, ma se non avete tempo per ritagliarvele (e non avete la fortuna che ho avuto io), sappiate che negli ultimi anni sono comparse sul mercato salviette lavabili pronte, di numerose marche e tessuti. Ne trovate di morbidissime in velour di cotone, di super assorbenti in spugna di bamboo, di fatte a mano sartoriali, oppure di ultra economiche in perfetto stile Amazon. A voi la scelta!

Sono sempre stata una grande fan delle salviettine umide, specialmente fuori casa, ma col tempo ho imparato ad apprezzare le lavabili e, credetemi, la loro gestione è davvero molto meno complicata di quanto può sembrare! In questo caso, ancor più che per quanto riguarda i pannolini, sono davvero palesi i vantaggi del loro utilizzo, sia sotto un profilo economico/ecologico, che per quanto riguarda la tutela della salute dei nostri bambini. Con le salviette lavabili, infatti, è possibile scegliere consapevolmente con che cosa detergere il nostro bambino, senza bisogno di nozioni chimiche sugli INCI dei cosmetici! Se state meditando di iniziare ad utilizzare i pannolini lavabili, oppure ne fate già uso, affiancare alla loro gestione quotidiana quella delle salviette lavabili sarà oltremodo facile.

Come le lavo? Dopo avergli dato una rapida sciacquata sotto l'acqua corrente è possibile metterle in una wetbag in attesa del lavaggio e lavarle assieme al bucato o ai pannolini lavabili. Lavaggio di routine, niente di particolare! Igienizzante ad alte temperature una tantum o in casi particolari.

Come le utilizzo? Esistono principalmente due modi per gestire le salviette lavabili per il cambio, che potremmo distinguere, per comodità, in "pronte all'uso" e "a secco". Una modalità non esclude l'altra: è possibile utilizzarle entrambe, a seconda dell'occasione e della necessità del momento. Per utilizzarle comodamente, sia dentro che fuori casa, non è necessario che vi dotiate di aggeggi particolari: vi sono sufficienti 1/2 spruzzini riutilizzabili di piccole/medie dimensioni (come quello della mia foto), 1/2 bustine richiudibili (quelle colorate dell'Ikea sono perfette) ed eventualmente di una wetbag di medie dimensioni per sfruttarle al meglio.

Vediamo in cosa cosa consistono i due sistemi di cui vi parlavo.
Il sistema di utilizzo "pronte all'uso" prevede che le salviette vengano preventivamente imbevute nella soluzione prescelta per la detersione. In questo modo le salviette risultano già umidificate e, di conseguenza, pronte all'uso. Un sistema davvero molto pratico, specialmente fuori casa, quando andiamo in posti in cui non sappiamo se troveremo luoghi adatti al cambio. Le salviettine imbevute necessitano, ovviamente, di un sacchettino il più possibile ermetico per essere trasportate senza bagnare e senza seccare. In questo le bustine Ikea con le doppia chiusura sono davvero fantastiche perché economiche, disponibili in diversi formati e, sopratutto, riutilizzabili.
Volendo utilizzare questo sistema anche a casa, sappiate che esistono in commercio degli speciali contenitori in grado di mantenere le salviette umide e di riscaldarle.
Lo svantaggio? Il tempo. Per evitare pericolose contaminazioni batteriche delle salviettine, che non sono sterili, queste possono essere conservate umide per pochissimo tempo: uno o due giorni al massimo. Poi vanno sostituite.
Il sistema "a secco", in un certo senso, evita proprio questo problema, perché le salviettine vengono conservate in casa e trasportate fuori asciutte e pulite. Al momento del cambio sarà la nostra soluzione detergente, accuratamente preparata e conservata in uno spruzzino, a inumidire pelle e salvietta, per pulire il nostro bimbo. Questo sistema risulta essere sicuramente più igienico, ma meno rapido e pratico, specie per quei bimbi che si agitano e detestano essere cambiati.

In entrambi i casi l'uso di una wetbag di taglia media, magari di quelle con la doppia chiusura a zip, è ideale per trasportare ed utilizzare fuori casa.

Che soluzione detergente uso per bagnare le salviette lavabili? La risposta è varia in base all'età del vostro bambino e alla sensibilità della sua pelle. Personalmente vedo che vanno molto le "emulsioni" con oli essenziali e devo dire che quasi mai mi capita di consigliarle. Gli oli essenziali (per quanto siano naturali e sicuramente meno nocivi di alcuni componenti chimici che troviamo in molti noti marchi di cosmesi per la prima infanzia) sono sostanze troppo aggressive per i bambini piccoli, potenzialmente irritanti e sensibilizzanti. Nelle primissime settimane di vita, acqua e camomilla (conservata non troppo a lungo, mi raccomando) potrebbero essere più che sufficienti. Se non sapete proprio che pesci pigliare, ci sono in commercio spray di soluzioni già pronte (non ne ho mai autilizzati perciò non ne avrei da consigliarvi) oppure delle pastiglie pronte, da disciogliere nello spruzzino. Se cercate su pinterest e ve la cavate con l'inglese trovate centinaia di ricette per auto produrvi anche i cubetti a casa.

Di quante salviette lavabili ho bisogno? Non esiste una regola precisa. Vi direi di iniziare con una decina di salviette, per poterle provare qualche giorno tra un lavaggio e l'altro e vedere se fanno al caso vostro. Come dicevo, se ne trovano di estremamente economiche e si possono auto produrre con facilità da tessuti e vecchi asciugamani. Valutate la loro praticità ed effettiva compatibilità con i vostri ritmi e routine quotidiane.

Una volta tolto il pannolino, cosa me ne faccio di queste salviette? Queste salviette lavabili si sono rivelate, nel tempo, uno dei regali più utilizzati che ci siano stati fatti. Anche dopo aver spannolinato Gabriele le ho continuate ad usare per la mia pulizia del viso serale. Si sono rivelate perfette per struccare e rimuovere il trucco e vi assicuro che ombretto e fondotinta le hanno rovinate e macchiate molto più della cacca di Gabriele! 😖 Detta con estrema schiettezza!

Credo di avervi raccontato un po' tutto quello che c'è da sapere sulle salviette lavabili e sul loro utilizzo, ma se avete ancora qualche perplessità o domanda potete sempre scrivermi, sarò felice di rispondere. Se invece le avete già usate o le state utilizzando, raccontateci la vostra esperienza nei commenti, potrà sicuramente tornare utile a chi ci sta pensando..
LUISA :-***

Via il pannolino! - Consigli e trucchetti

Iniziano finalmente le prime vere giornate di sole e di caldo; la primavera e l'estate sono senza dubbio le stagioni migliori per provare a togliere il pannolino ai nostri bambini e capire se sono davvero pronti a farne a meno.

Via il pannolino! - Consigli e trucchetti
La ragione è puramente di tipo pratico: col caldo per i bimbi è sicuramente più piacevole rimanere senza pannolino e anche per noi mamme, lavare ed asciugare mutandine e vestitini ad ogni "incidente di percorso", è meno faticoso.

Se a noi può sembrare una cosa da poco, per i nostri bambini, abbandonare l'uso del pannolino ed imparare a fare la pipì sul vasino, può essere un cambiamento non da poco. Imparare a riconoscere e ad occuparsi autonomamente dei propri bisogni fisiologici equivale, per loro, a riconoscersi più "grandi", a sentirsi più simili agli adulti. Questo spiega perché per alcuni bambini, questo passaggio, possa essere più difficile che per altri e perché richieda un po' più tempo.

Associare la sensazione dello stimolo del riempimento della vescica all'urgenza di correre al vasino per fare pipì, può non essere una cosa così immediata da apprendere e può capitare, anche ai bambini più precoci, di avere qualche "incidente di percorso".

Capire quando è il momento giusto. E' la cosa più importante e difficile che un genitore debba fare. Porre la questione come una possibilità, un'opportunità, un gioco da imparare, non come una sfida o un'imposizione. Il vostro bambino saprà dimostrarvi quando è il momento giusto, quando è pronto per il cambiamento. Cercate di creare associazioni di pensiero positive con il bagno e con l'imparare ad usare il vasino, ciò vi aiuterà certamente a rendere il passaggio più facile.

Il gioco e l'emulazione. Mostrate al bambino come fate voi; il loro innato istinto di imitazione e la curiosità li spingeranno a fare come voi. Non costringeteli ad utilizzare per forza il vasino, è naturale che vorranno provare a fare la pipì nel water. Provate, in questo caso, ad assecondarli, con dei riduttori appositi e utilizzando uno sgabellino per aiutarli a sedersi senza che rischino di farsi male.

Lasciarli fare. Come genitori siamo spesso tentati di voler "partecipare" un po' troppo nelle cose che fanno i nostri bambini, nel volerli aiutare un po' troppo. Provate invece a spiegare loro come pulirsi per bene e come tirare l'acqua, lasciandoli provare e fare autonomamente, in modo che acquisiscano pratica e confidenza con l'atto.

Pazienza. Abbandonare completamente il pannolino non è sempre immediato, per alcuni richiede molti tentativi e molto tempo. Per altri bambini potrà essere più facile ed automatico, ma gli "incidenti di percorso" possono sempre capitare. Siate comprensivi e cercate di non mortificarli, se ciò dovesse accadere; alcuni bambini potrebbero sentirsi mortificati a tal punto da chiedere di utilizzare nuovamente il pannolino.  
training pants
Ricordate che esistono in commercio moltissime versioni di Training Pants o Mutandine di Allenamento, che potrebbero aiutare i bambini e facilitare il passaggio dal pannolino al vasino. Queste speciali mutandine hanno uno strato assorbente interno in grado di assorbire quel tanto di pipì, da evitare al bambino di bagnarsi completamente e permettergli di raggiungere il bagno, senza la mortificazione di non aver reagito in tempo allo stimolo. Si trovano moltissimi tipi di mutandine Trainer: alcune hanno solo lo strato assorbente, per le piccole perdite, altre hanno anche uno strato esterno waterproof, in grado di trattenere incidenti anche più grossi.
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Pannolini Lavabili Green Mama

Saprete ormai da tempo che, oltre a scrivere su questo blog, sono anche titolare di un negozio online di prodotti per la maternità e la prima infanzia.
Pannolini Lavabili Green Mama

Green Mama è un ecommerce nato come diretta evoluzione del mio essere mamma e del lavoro svolto qui negli anni (se vuoi puoi leggere il primissimo articolo in cui ne accennavo, lo trovi qui). Un lavoro di ricerca e attenta valutazione di prodotti cosmetici ecologici e biologici dedicati ai bambini, prodotti cosmetici di qualità vera, ma anche di scoperta e passione per il mondo dei pannolini lavabili.

Da questa passione e voglia di condivisione è nato, nel 2015, Green Mama.

In questi anni ho cercato di farmi portavoce e convinta ambasciatrice del mondo dei pannolini lavabili, perché è una tematica sulla quale molti genitori sono ancora diffidenti e poco convinti. Ho cercato di mettermi a disposizione di mamme e papà, nel dimostrare loro che i lavabili non sono una pratica antiquata e scomoda, dando consigli, facendo incontri e dimostrazioni.

Come mamma ed utilizzatrice di pannolini lavabili, ma anche come rivenditrice, ho potuto constatare con gioia, che negli ultimi anni, nel nostro paese, sono nate e cresciute numerose aziende e ditte produttrici di lavabili. Aziende che producono pannolini artigianali, a livello semi sartoriale, di grandissima qualità, con materiali e tessuti organici e certificati. Pannolini dal costo medio/elevato, coerente con la qualità del prodotto rivenduto. La qualità si paga, questo è un dato di fatto.

A livello internazionale, invece, è piuttosto frequente notare come aziende produttrici di pannolini lavabili, anche molto conosciute, pur avendo sede in paesi dell'est o con produzione in questi stessi paesi, rivendano i loro pannolini sul mercato americano ed europeo a prezzi di poco inferiori a quelli di lavabili di produzione locale/sartoriale. Sappiamo ormai tutti, da anni, che produrre in paesi come la Cina, seppur con materiali controllati e ad hoc, abbia un costo significativamente inferiore rispetto alla produzione e tassazione di prodotti fatti all'interno dell'UE o negli USA, specialmente quando si tratta di prodotti sartoriali, fatti a mano. Non penso di aver stravolto la vita a qualcuno con questa sconvolgente rivelazione.

Spesso mi è quindi capitato di dover rispondere alle mamme, cercando di dare una motivazione plausibile, per giustificare il costo dei pannolini di queste aziende. Ed in molti casi, ve lo confesso, non ho saputo trovare una risposta.

L'idea con la quale nascono i pannolini lavabili Green Mama è esattamente questa: la qualità al giusto prezzo!

I nostri pannolini non hanno la pretesa di rubare mercato a quelle aziende italiane (ma anche straniere) che, come dicevamo prima, producono pannolini lavabili di grande qualità, di cui ho personalmente molta stima e che rivendo con grande orgoglio. Cercano piuttosto di riempire un vuoto di mercato dato dall'incoerenza sul fattore qualità/prezzo di altre realtà. Non mi propongo come portatrice di grosse innovazioni, ma cerco di dare la giusta "dimensione" alle cose che già ci sono.

E' inevitabile, in una famiglia dal reddito medio, che su un parco pannolini di 20/30/40 pezzi, alcuni di questi siano, per una questione puramente economico-pratica, i famosi "cinesini" di cui spesso si sente parlare. I pannolini Green Mama stanno nel mezzo. Con una produzione al 70% Made in Cina e tessuti rigorosamente testati e certificati SGS, possiamo produrre e rivendere pannolini lavabili di qualità media, sicuri e colorati, ad un prezzo trasparente ed onesto.

Il mondo del commercio è una vasca di squali affamati ma, come dico sempre, a costo di prendere batoste e legnate tra i denti - ed in questi due anni, Dio sa se ne ho prese! -  preferisco sempre essere onesta, chiara ed andare a dormire serena con la mia coscienza. L'onestà non sempre paga e comunque paga poco e a rate, ma a me va benissimo così.

Dopo il sermone introduttivo appena fatto, non mi sembra il caso che io vi mostri anche i pannolini che abbiamo prodotto, ma lo farò a breve. Vi parlerò in lungo e in largo dei nostri pannolini lavabili, ve li mostrerò nelle video recensioni che sto girando in questi giorni e presto saprete tutto del nostro bellissimo progetto. Promesso!
Luisa :-***


Detersivo senza enzimi: come eliminare i pelucchi dai vestiti

Alcuni capi, a seconda del tessuto e della tipologia, producono "pallini" già dopo pochissimi lavaggi.

Detersivo senza enzimi: come eliminare i pelucchi dai vestiti
Si tratta per lo più di tessuti misti sintetici e tendono a rovinarsi maggiormente nelle zone in cui si produce un maggior sfregamento: sotto le ascelle, sul collo e tra le gambe. I pelucchi iniziano a formarsi già dopo pochi lavaggi e fanno sembrare il capo immediatamente vecchio e logoro.

Molte clienti mi fanno notare che con l'utilizzo di detersivi ecologici per il bucato privi di enzimi, la formazione di pelucchi aumenta visibilmente e mi chiedono spiegazioni. 
cosa sono gli enzimi?

Nel post Scelte Eco Sostenibili per la Casa - Detersivi vi ho raccontato, a grandi linee, che gli enzimi sono molecole biodegradabili e che contribuiscono a rendere il lavaggio più efficace, consentendo una rapida rimozione dello sporco anche a temperature più basse.

La domanda, dunque, giunge spontanea: perché utilizzare detersivi per il bucato privi di enzimi? Gli enzimi sono catalizzatori di reazioni chimiche altamente specifici e possono non essere adatti al lavaggio di tessuti particolarmente delicati o naturali come, ad esempio, la seta o la lana. Anche altre fibre di derivazione naturale, come le fibre di bamboo che compongono gli inserti assorbenti dei pannolini lavabili, possono rovinarsi con il lavaggio addizionato da enzimi. Capita spesso, dunque, che chi sceglie di utilizzare i lavabili usi un solo tipo di detersivo privo di enzimi per tutto il bucato. Niente di più normale.

Rimuovere i pallini che si formano sul tessuto può non essere sempre cosa semplice e richiede qualche aiuto.

Io per farlo utilizzo il Leva Pelucchi di Philips, acquistato tempo fa da Mediaworld ad una cifra davvero bassisisma. E' piccolo, pratico e consete di rimuovere piuttosto rapidamente e con estrema facilità tutti i pelucchi che si formano sui capi. Per esperienza personale vi dico di fare attenzione ad utilizzarlo su maglie dal tessuto molto sottile (tipo canottiere, per intenderci). A meno che non vogliate realizzare particolari dolcevita stile Emmenthal svizzero, come ho fatto io.
leva pelucchi philips
Piccoli elettrodomestici come questo non sono difficili da trovare, hanno un costo minimo e possono davvero risultare di grande utilità nel "ringiovanire" capi d'abbigliamento ancora buoni, ma visibilmente "impeluccati".


Se avete ancora qualche domanda o dubbio, scrivetemi pure!
LUISA ;-**

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Video Recensione: Pannolini Lavabili Rumparooz di Kanga Care

Ciao a tutti!
oggi volevo condividere con voi il video che ho registrato nei giorni scorsi.
Appena ho ricevuto i nuovi pannolini pocket Rumparooz OVB non ho davvero saputo trattenermi ed ho voluto registrare questo video per farvi vedere "live" e comprendere le principali differenze dei nuovi Pannolini Lavabili Pocket OBV con i classici Pocket a Taglia Unica (OS) della stessa azienda.

All'interno del video troverete anche una piccola selezione dei loro altri prodotti, come le cover, le wetbag e molti altri accessori che semplificano la vita di un genitore, nell'utilizzo dei Pannolini Lavabili.

Spero che possiate trovarlo interessante ed utile.
Un bacione.
Luisa ;-***



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Scelte eco-sostenibili per la casa: I Detersivi - parte seconda

Eccoci qui. La volta scorsa abbiamo approfondito un po' il discorso sui detersivi per la lavatrice: abbiamo parlato degli enzimi e della differenza tra detersivo in polvere e liquido (link qui), ricordate? Oggi invece, vi presenterò anche la restante parte degli indispensabili abitanti del mio armadietto dei detersivi. 
Scelte eco-sostenibili per la casa: I Detersivi - parte seconda

Il primo è sicuramente l'ACIDO CITRICO, che utilizzo molto di frequente, in occasioni e per scopi molto diversi: nella lavatrice come anticalcare (da preferire all'aceto sia perché inodore che, sopratutto, perché meno aggressivo sulle parti metalliche degli elettrodomestici) e anche come ammorbidente per il bucato, utilizzato all'ultimo risciacquo. Anche se è un acido poco aggressivo può comunque limitare il potere lavante dei detersivi, che invece sono basici e di altre sostanze chimiche come il Percarbonato di Sodio.
L'Acido Citrico si trova facilmente in commercio, non costa molto (generalmente dai 3-7€ al kg, a seconda che lo compriate in sacchi di grossi quantitativi o confezionato in negozio) ed è davvero utile in moltissime occasioni, come brillantante nella lavastoviglie, anticalcare nelle macchine per il caffè, oppure usato diluito in spruzzini, come pretrattante e disincrostante per bagno e sanitari.
Davvero immancabile!!

L'ACETO BIANCO in soluzione lo uso invece per pulire vetri, specchi e superfici dure. E' perfetto perché non lascia aloni e nella maggior parte dei casi non necessita di risciacquo. Per lavatrici ed atri elettrodomestici è assolutamente meglio utilizzare l'acido citrico, perché meno aggressivo, più efficace e anche meno inquinante!

Il SAPONE DI MARSIGLIA (e spazzolina per grattare) lo uso generalmente per pretrattare le macchie (non sui pannolini lavabili, ve lo ricordate, vero!?) prima di lavare il bucato. Nella stagione estiva mi torna utile anche grattato, diluito in acqua e messo in spruzzini per combattere le infestazioni delle piante del balcone. L'estate scorsa la nostra gattina Diana ha avuto un grave problema al fegato (link qui), perciò devo fare molta attenzione ad ogni tipo di agente chimico, anche disinfestante, che utilizzo. Di recente ho provato a sostituire la soluzione di Marsiglia con una soluzione di acqua e Olio di Neem, ma la sensazione è che il sapone funzionasse meglio.

Il PERCARBONATO (o SODIO PERCARBONATO o SODIUM CARBONATE PEROXIDE, se trovate altre diciture indicano sostanze differenti, occhio!!! Non fatevi fregare!!!) è un additivo ecologico con ottime proprietà sbiancanti, smacchianti ed igienizzanti. Non si trova facilmente nei negozi puro, però potete trovarlo ad un ottimo prezzo online o presso rivenditori specializzati, che sanno quello che vendono.
Il Percarbonato, se correttamente utilizzato, può diventare un alleato davvero favoloso!
Può essere utilizzato in lavatrice sia come sbiancante, che come smacchiante ed igienizzante, ma -ATTENZIONE!- solamente per lavaggi a temperature superiori ai 40°C. Il Percarbonato puro (senza attivatore TAED), infatti, libera ossigeno attivo solo a temperature superiori ai 40°C, perciò se lo impiegherete per lavaggi a mano o a freddo sarà piuttosto inutile.
Sarebbe anche bene evitare di utilizzarlo associato all'Acido Citrico, onde evitare di limitarne l'efficacia. Ultima avvertenza, se utilizzato con capi colorati, tende a scolorire un po', perciò è ideale proprio per sbiancare ed igienizzare quei capi in cotone resistente, come biancheria intima e lenzuola, che abitualmente laviamo a temperature più alte per rendere "belli bianchi" ed igienizzati.

CANDEGGINA DELICATA, CANDEGGINA ALL'OSSIGENO o ACQUA OSSIGENATA (occhio a non confonderla con la VARECHINA!!) è uno dei disinfettanti e sbiancanti più naturali che esistano in commercio ed è la migliore alternativa a "basse temperature" che possiate trovare al Percarbonato di Sodio. Si trova con una certa facilità e costa molto poco.
Il modo più semplice ed efficace di utilizzarla per il bucato è quello di introdurla direttamente nella sua vaschetta, meglio se una decina di minuti dall'avvio del ciclo di lavaggio; in questo modo la lavatrice la preleverà da sé senza miscelarla ai tensioattivi del detersivo. Così facendo potrete ottenere un ottimo effetto igienizzante e sbiancante anche lavando a basse temperature ed evitando di rovinare i capi colorati. Utilissima anche in ammollo, sempre come sbiancate e igienizzante, magari con l'aggiunta di mezzo cucchiaino di Soda Solvay (o carbonato di sodio), per renderla ancora più efficace. Ottima anche in spruzzini, per igienizzare sanitari e superfici dure della casa, va evitata su superfici calcaree delicate come il marmo.
cosa metto nella lavatrice
OLI ESSENZIALI: quelli che vedete nella fotografia li uso da spruzzare sulle "famose" palline da tennis di cui vi parlavo. Uso un olio essenziale di Tea Tree, anche se molto raramente, per il suo potere battericida ed antimicotico. Ne uso poco e davvero molto di rado, specialmente perché gli oli essenziali, contrariamente a quanto si possa pensare, sono scarsamente biodegradabili e possono dare problemi di sensibilizzazione cutanea ed allergia. Inoltre essendo altamente volatili utilizzarli per profumare la biancheria è quasi del tutto inutile (anche se ogni tanto un paio di gocce di olio profumato alla lavanda le uso, confesso!!). In ogni caso, meglio andarci molto cauti!

BICARBONATO DI SODIO: premesso che la mia formazione di chimica generale si ferma ai primi due anni del corso di Farmacia e che sono perfettamente consapevole di come il bicarbonato sia recentemente diventato, per molti, la panacea ad ogni problema domestico, vi racconterò del perché non lo trovate nella mia dispensa. Da che io sappia il BICARBONATO non ha potere sgrassante, né igienizzante, né anticalcare, né ammorbidente.. so che in molte mi contatterete per dichiarare il contrario, perciò sono pronta ad ascoltarvi e ad informarmi maggiormente sull'argomento.

Questo è tutto, più o meno. Ci sarebbe molto altro da dire e molti di queste sostanze sarebbe curioso ed interessante approfondirle, spiegando come utilizzare al meglio abbinandole ad altri componenti, ma credo che potrebbe essere troppo per un unico post.
Sono sicura che troveremo il tempo ed il modo di approfondirli tutti, magari partendo da quelli che vi interessano di più.
Che mi dite?
Quale di questi vorreste approfondire maggiormente?
Voi usate queste sostanze?
Come vi trovate?
Lasciateci la vostra esperienza!

LUISA ;-**
 
Leggi anche la prima parte di questo articolo -> Scelte eco-sostenibili per la casa: I Detersivi - parte prima
Leggi anche -> Scelte eco-sostenibili per la casa - Less is more!
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Scelte eco-sostenibili per la casa: I Detersivi - parte prima

Ci siamo. E' scattata la temutissima ora X.
E' giunto il momento di mostrarvi il fantomatico armadietto dei detersivi di casa mia.
detersivi

Si tratta del mobile posto esattamente sopra alla lavatrice (che avete già potuto ammirare il tutto il suo drammatico splendore in questo post). Mobile IKEA, comodo perché permette di sfruttare al massimo lo spazio e di tenere i detersivi in una posizione "non a portata di bambino", il che risulta essere davvero molto rassicurante e sicuro, oltre che pratico.

Sarei falsa e patetica se cercassi di farvi credere che quelle che vedete sono le condizioni in cui si trova normalmente il ripiano in questione... pulito e riordinato per l'occasione. I suoi "abitanti" però sono essenzialmente quelli che vedrete (più qualche orrido straccio vecchio che ho abilmente evitato di fotografare). Non c'è trucco, non c'è inganno.

Molto semplicemente, iniziando dal basso a sinistra potete vedere il detersivo bucato liquido e ammorbidente ecologici in formato tanica di Officina Naturae (li trovi qui); li uso da diversi anni e personalmente mi trovo piuttosto bene. Il loro ammorbidente vegetale lo ho scoperto da poco ed ha una profumazione davvero delicata che mi piace molto.

Detersivo in polvere o liquido? 
Ciascuna di noi ha una propria routine di lavaggio del bucato, ciò nonostante ci sono alcuni dati di fatto che vanno tenuti in considerazione: ad esempio il fatto che il detersivo in polvere lavi meglio del liquido; è indicato per i lavaggi a temperature più alte, al di sopra dei 40°C e necessita di un risciacquo maggiore in quanto tende a depositarsi maggiormente sulle fibre dei tessuti. Dal canto suo il detersivo liquido è ottimo per i lavaggi a temperature basse, pur avendo un potere lavante inferiore ed essendo, tendenzialmente più inquinante.
Che fare, dunque? Decidete voi, in base alle vostre necessità ed abitudini. Nulla vieta che ne teniate in casa entrambe le tipologie da alternare a seconda del tipo di lavaggio richiesto:
 biancheria molto sporca = temperature più alte = detersivo in polvere
 lavaggio frequente/ capi delicati = temperature basse = detersivo liquido


Detersivo con enzimi o senza?
Questo tema andrebbe approfondito con maggior cura, perché ci sarebbe molto da dire.
Anzitutto partiamo dalla definizione di enzima: un enzima è una molecola che catalizza, cioè che "favorisce", specifiche reazioni chimiche aumentandone la velocità e, di conseguenza, l'efficacia.

I detersivi per bucato che contengono enzimi risultano essere generalmente più efficaci poiché consentono una rapida rimozione dello sporco dalle fibre anche con lavaggi a temperature più basse.

Gli enzimi sono molecole altamente biodegradabili, seppur termolabili (vengono distrutte a temperature superiori ai 60°C), perciò sono perfette per aumentare l'efficacia dei detersivi, specialmente quelli in formato liquido.

Sono molecole altamente specifiche, perciò ciascun enzima ha la peculiarità di favorire una determinata e specifica reazione (ecco spiegato perché spesso nei detersivi non troviamo mai un solo tipo di enzima). AMILASI, LIPASI, MANNANASI,  PECTINASI, PROTEASI e CELLULASI.. ciascuno di questi rimuove un particolare tipo di macchia, costituito da molecole di diverso tipo e contribuisce alla rimozione dei classici "pallini" di tessuto che fanno apparire i capi logori e datati.

Gli enzimi perciò sono molto utili ad aumentare la capacità "lavante" del detersivo, abbassando la temperatura ed i costi di lavaggio e riducendo le quantità di tensioattivi necessari, con un conseguente minore impatto ambientale.

L'altro lato della medaglia è che spesso non siamo consapevoli della loro presenza e funzione e rischiamo di rovinare capi molto delicati o che necessitano di detersivi che non ne contengano, come nel caso dei pannolini lavabili.
Ed ecco spiegata la ragione per cui uso un detersivo che non li contenga, unicamente per questo. Salvo poi dover provvedere ad eliminare i "pallini di tessuto" con modalità alternative di cui vi parlerò prossimamente.

Ultima cosa, prima di passare alla "ciccia" dell'argomento: le palline da tennis, perché?
In molte mi avete chiesto, in diverse occasioni, il significato dell'utilizzo delle palline da tennis nel cestello dalla lavatrice.. ebbene, non si tratta di magiche palline lavanti!! Le ho acquistate da Tiger a 2€. La loro utilità, nel mio caso, è molteplice: per prima cosa io sono una a cui piace il bucato profumato e quando utilizzo l'acido citrico come ammorbidente le uso per profumare vagamente la biancheria spruzzandoci sopra 1-2 gocce di olio essenziale di Lavanda. Secondariamente, ma da non sottovalutare, è l'azione meccanica che esercitano sui tessuti durante il lavaggio: contribuiscono a districare e ammorbidire le fibre di tessuto e ad eliminare l'eccesso di detersivo dalle stesse in fase di risciacquo. Mica male per 2€, no!?

A breve parleremo di Acido Citrico, Percarbonato, Sapone di Marsiglia, Tea Tree e via dicendo.... a presto!!
LUISA ;-**


Leggi anche la seconda parte di questo articolo -> Scelte eco-sostenibili per la casa: I Detersivi - parte seconda Leggi anche -> Scelte eco-sostenibili per la casa - Less is more!
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Scelte eco-sostenibili per la casa - Less is more!

Come si diceva qualche tempo fa, nel post relativo agli alleati dell'igiene intima di una mamma (I 5 migliori alleati di una mamma "ecologica"), scegliere uno stile di vita sostenibile, per chi ci crede veramente, non implica solo optare banalmente per frutta e verdura biologici, al supermercato.

Chi crede di poter contribuire realmente, seppur nel proprio piccolo, al benessere del pianeta, attua tutta una serie di scelte e di piccoli accorgimenti che ne modificano radicalmente le abitudini e la mentalità.
less is more

Ci tengo a sottolineare sempre come ogni cosa vada presa con criterio - cum grano salis - senza inutili estremismi. Le "talebane", come vengono in gergo definite le persone troppo convinte di un metodo o di uno stile di vita, al punto di voler "convertire" chiunque alla loro visione delle cose, non sono utili a nessuno! Ben venga che ci siano, per l'amor del cielo, ma ho sempre creduto che puntare il dito contro qualcuno vomitandogli in faccia tutte le cose che dovrebbe fare per cambiare qualcosa di sé o del proprio modo di essere sia in assoluto il modo migliore perché questa persona decida di non cambiare mai. Perché chiuda occhi e orecchie e tanti saluti. Perché si convinca, una volta in più, che no, quel tipo di mentalità non fa per lui/lei. E in tutta franchezza non potrei proprio dargli torto!

Quello di cui le persone hanno davvero bisogno è fiducia. Se già preferiscono il cibo biologico, cercano il km0, se controllano la qualità dei cosmetici che utilizzano per la propria famiglia e preferiscono la materia prima al cibo precotto, allora hanno già intrapreso un loro personale percorso sulla via della sostenibilità. Quando la base c'è, la spinta giusta è sempre e solo la fiducia.
La dimostrazione che si può, che non occorrono un eccesso di tempo e fatica per attuare altre piccole modifiche, per cambiare ancora un pochino. Un po' per volta. Ciascuno secondo le proprie modalità e con i propri tempi. Che non si rischia di diventare “talebane” sorde e cieche davanti ad ogni possibile altra opinione.

E allora, per dimostrarvi che si può davvero e senza troppa fatica, ancora una volta, vi apro le porte della mia incasinatissima vita e della mia incasinatissima casa. Vi farò vedere quali sono i detersivi/detergenti che uso e quali sono i prodotti davvero utili nel gestire l'igiene e l'economia domestica quotidiana, senza incidere gravemente sull'impatto ambientale.
Siccome l'argomento è piuttosto interessante e ci sono molte cose da dire, molti spunti ed idee pratiche da condividere, ho pensato di dividerlo in diverse parti, nella speranza di renderlo più utile e “agevole”.

Iniziamo col dire che...

Less is more. Come si dice, “meno è meglio” ed è un grande amico sia di ecologia, che di risparmio. Siamo abituati ad acquistare un quantitativo abnorme ed assurdo di prodotti cosmetici e di detergenza, incoraggiati da una pubblicità che non fa altro che confermarci la fondamentale esigenza per la sopravvivenza della specie umana di prodotti come il dentifricio da uomo (faccia sgomenta.. la mia) …

In realtà sono necessari meno della metà dei prodotti che normalmente acquistiamo e di questi utilizziamo, in media, più di quanto sia davvero utile.
Che vor dì? Vuol dire che siamo "programmati" per sprecare ed impiegare male ciò che abbiamo. Non è una colpa, badate bene, è che ci viene insegnato a farlo. Gradualmente e con cognizione di causa. Quella delle aziende che producono.
less is more

Less is more in ogni caso. Lo dico anche a me stessa. Siamo abituati a pretendere tutto e subito. Vogliamo il detersivo che sia ecologico, ma che lavi in maniera impeccabile, igienizzi e mantenga i capi morbidi e fragranti come la prima volta che li abbiamo indossati.
E invece non è così semplice, perché tutti i detergenti sono composti, fondamentalmente, da sostanze chimiche (indipendentemente se di derivazione vegetale o petrolchimica) e le sostanze chimiche hanno delle loro “regole”. Non possiamo metterci a fare gli alchimisti della pallina dosatrice – un po' di questo, un po' di quello – se non abbiamo ben chiare in mente alcune semplici regole della chimica.

* Che mescolando sostanze acide a composti basici rischio di neutralizzare l'efficacia della preparazione, ad esempio. → Occhio a mescolare acido citrico e percarbonato, ad esempio;
** Che alcune sostanze, come lo stesso percarbonato di sodio, hanno bisogno di una certa temperatura di lavaggio (oppure di attivatori chimici) per agire, mentre altre non amano le alte temperature, come gli enzimi;
*** Che gli enzimi, proprio loro, sono si una figata, ma che non sono tutti uguali e che non tutti vanno bene per tutti i tipi di tessuti.

Ad esempio.. ma queste sono solo alcune delle semplici cose da tenere a mente. E lo stesso tipo di ragionamento va fatto non solo quando si opta per un eco-detergenza più casalinga e fai-da-te, ma anche con i più classici detersivi commerciali. La tentazione di aggiungere un po' di questo, perché lava bene e un po' di quello, perché profuma di più è sempre in agguato. Siate logici e cercate di resisterle, per amore della chimica e della vostra salute, sopratutto.
Cercate di ricordare che la vostra pelle è una via di somministrazione, un organo importante e fondalmentale del vostro organismo e che assorbe le sostanze chimiche con le quali viene a contatto.

Una breve intro, un po' generica e la prossima volta andremo più addentro all'argomento; direttamente nel reparto detersivi della mia lavanderia.
E voi, cosa ne pensate?


Cotone organico: cos'è e perchè sceglierlo per i nostri bambini.

Cotone organico, cos'è?
Organico o biologico, viene definito il cotone coltivato con l'utilizzo di metodi e sostanze a basso impatto ambientale, eliminando l'uso di pesticidi e fertilizzanti dannosi per l'ambiente e la salute. Il cotone organico inoltre, deve provenire da sementi non geneticamente modificate (OGM) ed è certificato secondo il regolamento CE n°834/2007 del 28 giugno 2007.

La diffusione della "green fashion" e dei tessuti organici non è solo un fenomeno modaliolo moderno, basti pensare che gli stessi Standard per il Tessile Biologico (Global Organic Textile Standards – GOTS), sono stati ufficializzati nel 1998 dal IFOAM International Federation of Organic Agriculture Movements.

La biancheria organica o biologica deve avere un contenuto di fibre naturali, provenienti da agricoltura biologica pari ad almeno il 95% per essere classificata come tale. Il restante 5% può essere composto da fibre naturali non certificate o da fibre sintetiche.

Perché scegliere il cotone organico per noi ed i nostri bambini?
Come dimostrano alcuni studi commissionati da TE e ICEA, è possibile affermare che le coltivazioni del cotone biologico danno:
•    46% riduzione delle emissioni di gas climalteranti;
•    70% riduzione delle emissioni responsabili dell’acidificazione;
•    26% riduzione dell’eutrofizzazione, ovvero dell’eccessivo arricchimento di sostanze nutritive dell’ecosistema;
•    91% riduzione consumi di acqua destinata principalmente all’irrigazione (esclusa l’acqua piovana)
•    62% riduzione consumi di energia primaria.

Ma se i soli dati relativi al minor impatto ambientale e rischio per l'ambiente non dovessero sembrarvi motivazioni sufficienti, provate allora a pensare alla quantità di sostanze, trattanti, coloranti, sbancanti, che vengono normalmente impiegate per realizzare i capi d'abbigliamento dei vostri bambini. Certo, un guardaroba monocromatico può essere poco allettante, ne sono convinta, ma per la biancheria a contatto con la pelle, cosa potreste mai trovare di meglio, di un cotone che non inquina l'ambiente ed è anche ipo-allergenico, poiché non sbiancato o tinto con sostanze chimiche aggressive?


La pelle è l'organo più esteso del nostro apparato tegumentario, ci protegge, respira e assorbe molte delle sostanze con le quali entra giornalmente in contatto.

"Vivere bio" non significa solo fare attenzione al cibo che ingeriamo e andare a comprare frutta e verdura dal contadino che produce biologico dietro casa, ma anche fare attenzione a tante piccole cose, a diminuire, nel nostro piccolo, l'impatto ambientale delle nostre vite e a prenderci cura del nostro corpo e benessere.. di tutto il nostro corpo. Non possiamo dimenticarci della nostra pelle!


Aziende come Nanaf Organic, importata in Italia da Alwero Natural Wool, producono capi d'intimo per i nostri cari, realizzati in 100% cotone organico certificati GOTS e ICEA.

Oltre ai capi premaman e neonato sono disponibili varie collezioni d'abbigliamento e tessili per la casa di vario genere, tutti realizzati in cotone di altissima qualità, belli e pratici, come le lenzuola oppure le comodissime salviette lavabili, indispensabili per la quotidianità di ogni mamma.
La busta porta pannolini e il sacchettino lavabile porta ciuccio sono una chicca assolutamente deliziosa, per portare fuori casa l'essenziale al cambio dei nostri piccoli.

Cosa ne pensate del cotone biologico?
Avete mai acquistato qualche capo d'abbigliamento in questo tipo di tessuto?
 Luisa ;-***

I 5 migliori alleati di una mamma ecologica


Siamo giornalmente bombardate dalle pubblicità di assorbenti lisci come la seta, che filtrano e assorbono ettolitri di liquido bluastro e salva slip che ti fanno sentire così al sicuro, da non poter proprio evitare di raccontarlo al telefono alle amiche.

I 5 migliori alleati di una "mamma ecologica"

Perché ci semplificano la vita e ci fanno "cambiare direzione", alleggerendo il fastidio dei tacchi alti e donandoci una piacevole sensazione di asciutto continuo.
Se.
Vabbè.
Raccontamelo di nuovo.
Il giorno che l'assorbente mi preparerà anche il caffè, ci farò un pensiero su!

Ma la vita senza usa e getta e senza salviettine struccanti miracolose è davvero tanto male, secondo voi? Perché oggi ho pensato di parlarvi di 5 preziosissimi alleati che ogni donna, anche solo minimamente ambientalista, conoscerà certamente come il palmo della propria mano.

coppetta mestruale

Prima tra tutte la Coppetta Mestruale. Io e la Coppetta Mestruale abbiamo avuto un rapporto altalenante, di amore/odio, a tratti. Ne ho acquistata una subito dopo il capoparto, convinta che mi sarei immediatamente convertita al suo uso. In realtà ci ho messo un po' di tempo a capire che il modello acquistato, di quella taglia, per me non andava bene. Era troppo grande e non si apriva bene, causandomi scomode perdite e inutile frustrazione.
Inutile dire che l'ho abbandonata con quella che: "No, no io con la coppetta proprio non mi ci trovo!". Tempo dopo ho provato un modello differente, di una taglia più piccola e vi confesso che mi sono sentita davvero un'idiota ad aver rinunciato così frettolosamente. E' comoda, pratica e una volta indossata dura molte ore, per cui non ho la necessità di cambiarmi di continuo, con quel misto di terrore e dubbio di essermi sporcata. Ovviamente è riutilizzabile e necessita unicamente di una sterilizzazione tra un ciclo ed il successivo.

Non sono molto esperta in marchi, materiali e forme, ma se avete qualche dubbio o domanda vi rimando al Forum Italiano sulla Coppetta Mestruale. Troverete sicuramente tutte le informazioni che vi possono servire e altre donne con esperienza che possono rispondere alle vostre domande.
Andate a dare un'occhiata anche ad Ecomestruazioni, lo trovo un blog davvero utilissimo.

Questa nella foto è la nuova versione della Coppetta Mestruale di Natù che sto usando in questo periodo. E' la taglia 1, la più piccola, che per me ha il diametro giusto per aderire bene evitando perdite. E' prodotta in Italia, in silicone platinico al 100% ipoallergenico e non contiene coloranti, lattice, ftalati, profumi, sbiancanti o sostanze chimiche. Con questa riesco a stare tranquilla per 6/7 ore buone. 5 nei giorni di flusso più abbondante.

salva slip culla di teby

E comunque no. Non sono capace di rinunciare del tutto agli assorbenti esterni. Li uso sia nei giorni prima del ciclo, per sentirmi più sicura, che in altri momenti, optando per salva slip lavabili, come questi di Culla di Teby.

Perciò numero due: Salva Slip lavabili.

Li trovate nel loro e-shop.
Mi piacciono perché è possibile sceglierli con diversi tipi di materiali a contatto, come questi che sono in cotone biologico, con materiale waterproof internamente.
culla di teby
Non corro il rischio di sporcarmi, si possono riutilizzare infinite volte ed hanno anche una tasca speciale, nella quale è possibile inserire altro materiale assorbente per modificare/aumentare il grado di assorbenza, a seconda della necessità.
Super!


Alleato numero tre: l'Assorbente Lavabile vero e proprio.

Quello che non può mancare, da portare in borsetta, nei giorni subito prima dell'arrivo delle rosse. E' una sicurezza in più. Io ne ho sempre un paio con me, anche quando esco con la coppetta mestruale e so di non avere la certezza di un bagno disponibile.
Quelli nella foto sono particolarmente colorati, ma esistono anche nelle più classiche varianti bianca o nera, in modo da mimetizzarsi al meglio col tipo di abbigliamento e biancheria che portate.
Anche in questo caso ne trovate in commercio di materiali diversi e grado di assorbenza differente, a seconda delle necessità.
assorbenti lavabili
Questi di Charlie Banana sono in microfibra e si agganciano sotto gli slip con dei comodi bottoncini, che possono essere utilizzati anche per ripiegare l'assorbente come vedete, rendendolo ancora meno ingombrante e più comodo da portare fuori casa.

mini wet bag

Un'altra cosa che apprezzo di questo modello di Charlie Banana è che hanno pensato già al numero quattro della lista: nella confezione di assorbenti, infatti, hanno incluso una mini wet bag.

Un po' come per i pannolini lavabili, una delle domande e perplessità più frequenti è proprio: ma dove li metto?
Quando sono fuori casa, con i miei bei assorbenti lavabili ed ho la necessità di cambiarmi, dove li ripongo?

Ed ecco la soluzione: una piccola wet bag richiudibile, in grado di trattenere odori e umidità, comoda e discreta, da portare ovunque, direttamente nella borsetta. E' una cosa tanto semplice quanto geniale e indispensabile. Credetemi!

dischetti leva trucco

Per concludere la nostra lista di prodotti lavabili davvero indispensabili loro non potevano certo mancare: i dischetti leva trucco lavabili!Sono niente meno che il corrispettivo lavabile delle famosissime salviette struccanti, solo che in questo caso siete voi a decidere con cosa "inzupparle" prima del vostro quotidiano trattamento viso.
E, cosa piuttosto ovvia, non dovrete gettarle nell'umido, ma tra la biancheria da lavare, in attesa di riutilizzarle ancora. Poco spreco, tanta comodità.

Questi che vedete sono i dischetti leva trucco della linea Culla di Teby Pink e possono essere impiegati non solo per eliminare il trucco, ma anche per detergere la pelle dei bambini, dentro e fuori casa, al posto dei tradizionali batuffoli di cotone. Magari imbevuti in un buon olio detergente. Why not? Fateci un pensierino ed andate a vedere la gamma completa dei loro prodotti.

Oltre ai dischetti lavabili e ai cinque prodotti che vi ho elencato in questa mini rassegna ve ne sono molti altri di indubbia utilità, ma per questa volta mi fermerei qui.
Cosa ve ne pare?
Utilizzate già questi prodotti? Come vi trovate?
LUISA ;-**
 
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Live at Cosmofarma 2016

Se mi avete seguita su IG qualche tempo fa avrete visto che sono stata al Cosmofarma di Bologna 2016.
cosmofarma 2016

Per pochissime frazioni di secondo mi sono sentita quasi una blogger vera. Di quelle che vanno agli eventi e condividono ogni novità e stand colorato con i loro followerZ. Naturalmente io sono ben lontana dall'essere - persino dal sembrare - un blogger professionista. Tra le altre cose Cosmofarma è un evento dedicato sopratutto al mondo della farmacia e dei farmacisti.. e niente. Tutti eleganti. Giacca e cravatta. Tablet sotto braccio. Tacco e spacco vertiginosi. Proprio niente. Sono lontanissima dall'essere e persino dal sembrare pure una di quelle farmaciste. 

Però mi sono divertita. Ho scoperto qualche nuovo brand interessante, parlato di condizioni commerciali con aziende super fiche come una vera imprenditrice navigata. Ma sopratutto ho potuto conoscere Veronica, autrice di VeroBiologico. Un persona interessante, piacevole, con la quale mi sono potuta sentire veramente a mio agio ed essere né blogger, né farmacista, né imprenditrice. Semplicemente me stessa. 

Il convegno sulla "Biosostenibilità e dermocompatibilità del cosmetico biologico" di Venerdì 15 è stato, a mio avviso, molto interessante. Metteva in luce la grande potenzialità della cosmesi biologica non di sintesi, valorizzandola sotto aspetti davvero significativi e non come mero fenomeno commerciale. Farmacisti poco interessati. ça va sans dire
stand weleda

Ci siamo rilassate allo stand Weleda, con un trattamento viso personalizzato. I prodotti Weleda sono sempre e da sempre una garanzia di qualità ed efficacia, mi piacciono moltissimo. Per la mia pelle, che tende ad irritarsi ed arrossarsi facilmente, ho potuto provare la linea del trattamento cosmetico delicato AMANDE. Il mio è un SI deciso al loro Trattamento Viso Idratante Comfort, un pò meno deciso all'olio, perchè la mia pelle mista tende a lucidarsi davvero troppo.

Carinissima la linea di smalti atossici e lavabili per bambine e mamme in dolce attesa di Snails. Una collezione magnifica di prodotti, adatti anche alle più piccine, perchè sicuri e lavabili semplicemente in acqua. Privi di formaldeide, resine, toluene, parabeni, canfora. Super!
Snails polish

Da Italian Cosmetics ho potuto conoscere e provare i nuovi cosmetici biologici per mamma e bambino della nuova linea Anne Geddes. Sono prodotti in Italia con materie prime naturali e certificati CCPB (lo sapete quanto ci tengo al Made in Italy!!), sono privi di derivati del petrolio, PEG, SLES/SLS, coloranti e profumi sintetici, pesticidi e OGM. Ho potuto provare personalmente la loro Crema Corpo Idratante, della linea mamma ed il suo delicato profumo mi ha accompagnato per tutta la giornata. Per non parlare del packaging, vergognosamente bello!

Oltre a queste ho potuto scoprire altre interessanti novità ed aziende. Spero di potervene parlare presto. Ci tengo a ringraziare davvero, di cuore, Veronica, per avermi accompagnata e sopportata per tutta la giornata. Conoscerti è stata una grande fortuna ed un immenso piacere!

LUISA ;-**