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Una notte come tante altre v.0.3 - Gerry Scotti me fa un baffo!

Ci piace cullarci nell'illusione che le notti insonni siano un'esclusiva dei genitori con bimbi più piccoli.
Ci piace credere che una volta cresciuti potremo finalmente dormire e ronfare sonoramente nei nostri letti, fino alle dieci nove otto del mattino.
Ci piace. Molto ci piace.
gerry scotti me fa un baffo

La verità è che sì, quando i bimbi crescono, terminano anche le nostre notti insonni a cullare piccoli pupi ululanti, ma le notti insonni, in generale, ahimè .. non terminano mai veramente!

Nei miei racconti di notti insonni, qui nel blog, siamo passati dalla modalità ninja notturno: quella dei primissimi tempi, in cui anche il minimo cigolio dei palchetti poteva risvegliare il pupo ululante. C'è stata poi la fase del risveglio traumatico con annesso trascinamento sonnambolico fino al pupi letto e anche quella del dormire = amo il mio comodino. Tutte fasi.
Se c'è una cosa che sto imparando dell'avere figli è che tutto, o quasi, è "una fase". Poi cambia, si trasforma e non sempre in meglio.. perciò occhio a parlar troppo male e a lamentarsi eccessivamente di certe fasi!! Può sempre andare peggio!

Di recente stiamo sperimentando una nuova fase: quella del "sogno qualcosa che mi fa arrabbiare moltissimo e mi sveglio gridando che voglio il mio trenorosoorsopelosopupazzomacchininaquelchesia". Possibilmente alternata a momenti di bruxismo strappatimpani.
Mi dicono che potrebbe essere l'effetto "primo anno d'asilo". Scuola nuova. Maestre nuove. Compagni nuovi. Tanta roba nuova, insomma.
Naturalmente io da brava mamma paranoiata e vittima dei sensi di colpa in pieno stile genitore moderno passo le notti a scervellarmi e ad autoflagellarmi, per questo. Ma questa è un'altra storia.

Il momento migliore è senza ombra di dubbio, quello del risveglio semi cosciente in cui inizia a chiamare dal suo letto: "MAMMMAAAAAA MAAAMMAAAA".

Su dal letto come un gendarme. Sull'attenti!
Via di corsa. Giro del letto in perfetto stile maratoneta.
Schivo lo stendino. Schivalooooo.... SBAM!
AZZZZZ^#@@ PORC**!! MERDDD***@
Va bene soldato, lo abbiamo centrato in pieno!
Ora devi resistere al dolore. Avanti, march!!

Arrivo al letto, vagamente dolorante e lui domanda: "Mamma, mi porti l'orso piccolo, per favore?".
CAX ha chiesto "per favore"! Vuoi dirgli di no, soldato???
Deglutisco, a disagio e tento l'aiutino: "Quale orso piccolo, amore?"
Con voce flebile, rassicurante, un po' paracula.
Lui sbuffa: "L'orso piccolo, Mamma! Quello della cucina!"
Ok. Ho un indizio. La cucina. L'orso.
A memoria, nella penombra della cameretta, eseguo uno scan completo e minuzioso della cucina.
Un orso. In cucina. Un orso.
Pensa Luisa, pensa!! Un orso..
Rapidissimo tour virtuale della cucina: il frigorifero, il forno, la dispensa..
Un orso! DOVE CAZZ'' E' STO ORSO!??
Sorriso di circostanza (che anche al buio, non guasta mai).
"Si amore, vado a prendertelo!" E mi dileguo.

Mentre mi avvio lentissimamente verso la cucina mi sento un po' come i concorrenti dei quiz TV, mentre scorre il tempo a loro disposizione per dare la risposta esatta.
Un orso piccolo. In cucina.
Già mi immagino la faccia di Gerry Scotti, mentre intima al pubblico di non suggerire.
E la botola, sotto ai miei piedi.
Un orso piccolo...

Ma certo!!! L'ORSO PICCOLO IN CUCINA!!!! Certo!!
Eureka! Somma gioia e tripudio.
Affretto il passo.
Recupero il portachiavi a forma di cinghiale dallo svuotatasche della cucina e torno in cameretta.
"Ecco l'orso piccolo, amore! Rimettiti a dormire, ora."
Lui se lo abbraccia, si infila sotto alle coperte, gli do un bacio e posso finalmente
tornarmene a letto feelin' like..
vittoria

Occhio, Gerry, potrei averti involontariamente suggerito il format per un nuovo quiz televisivo: quello in cui svegliate dei poveri esseri umani a cazzo e gli fate le domande più disparate ed assurde per verificare i loro tempi di risposta e di ripigliamento dal torpore notturno. Un quiz sadico.
E comunque io, nei miei sogni, ho dei tappi per le orecchie fantastici: silenziano i bambini e anche il cervello. Questi sì che dovrebbero inventarli!

LUISA ;-***
 
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Dare strumenti, non soluzioni.

Buongiorno!! Vi capita mai di leggere un articolo e di rimanerci ingarbugliate per ore? Di leggere qualcosa che vi fa riflettere, suscitando emozioni contrastanti, che vi restano appiccicate al palato, senza riuscire a distinguerne il sapore?
gabri gioca

A me è capitato proprio stamattina, con un articolo di Bunmi Laditan sull'Huffpost (lo trovi qui). Non odiatemi, sono in ritardo clamoroso con le recensioni dei prodotti di Settembre, lo so.. è che poi mi capita di leggere articoli così e l'ispirazione da mancato chimico farmaceutico scema. Sono stufa di dover rendere l'infanzia dei miei figli magica parla di come la nostra moderna generazione di mamme si prodighi eccessivamente, a detta dell'autrice, dell'intrattenimento della prole. Troppa pinterest-emulazione, troppa foga di rendere l'infanzia dei nostri figli scintillante e "magica", per l'appunto. La magia è una caratteristica innata dell'infanzia, su questo non ci sono dubbi!

"Oggi, i genitori pensano che sia bene per i bambini stare costantemente con loro, mano nella mano, faccia a faccia: "Di che cosa hai bisogno tesoro? Cosa posso fare perché la tua infanzia sia incredibile?"" 
[cit. Bunmi Laditan]

Che sia veramente solo una forma di materno esibizionismo e competizione, come dice Bunmi, o piuttosto un reale e disperato tentativo, da parte nostra, di ritornare a vedere la magia con gli stessi occhi di quando eravamo bambini? Creare e ideare per i nostri figli, quotidianamente, attività di intrattenimento secondo la nostra immaginazione (o secondo le altrui idee trovate online - It's the same!!)  non è forse il nostro personale sforzo per condividere con loro una magia che non riusciamo più a percepire? Io la penso così - meglio - ci sto ancora pensando e mi piacerebbe capire anche cosa ne pensate voi. 

Più ci penso, più realizzo come tutto ciò, per me, sia molto legato al fatto di non avere più mia madre, con la quale confrontarmi e condividere la mia esperienza della maternità. Non ho ricordi di come fosse lei, quando io avevo l'età di Gabriele; non ricordo se fosse molto presente e non ho modo di sapere che tipo di bambina fossi io. Giocavo molto da sola oppure richiedevo la sua attenzione, costantemente? Non lo so. Il mio modello di figura materna è confuso, basato sull'ideale di madre che io vorrei essere, presente e paziente, e sul costante realizzare di non essere nessuna delle due cose. Non sono affatto paziente e spesso la mia presenza - quella mentale - è alienata da centomilamiliardi di altri pensieri. Ma forse è normale che sia così. Forse sono sempre eccessivamente severa ed autocritica quando si tratta di me stessa; rimane che non mi avvicino neanche vagamente a quell''ideale di madre che vorrei essere.

"I genitori si sentono così costretti a creare esperienze straordinarie per i loro figli che è percepibile la loro tensione nel riuscirci."
[cit. Bunmi Laditan]

Mi metto alla prova, mi sforzo, a volte ci riesco, altre un po' meno e forse si, una minima forma di auto-costrizione (perché sono io, in fondo, a mettermi dei paletti) la percepisco. Come se il non fare continuamente qualcosa assieme a mio figlio equivalesse a non essere una buona madre. La cosa peggiore di tutto questo è la sensazione di fargli un grosso danno, perché oltre a percepire la mia frustrazione lo privo della possibilità di imparare ad intrattenersi da solo; ogni gioco finisce per stufarlo presto, lui si annoia e diventa nervoso.

"Vogliamo insegnare ai nostri figli che la magia della vita è qualcosa che arriva in un bel pacchetto, o che la magia è qualcosa che ognuno deve scoprire da solo?"
... ... ...
Sentiamo dire continuamente che i nostri figli non fanno abbastanza attività fisica; però, il muscolo che allenano meno è quello dell'immaginazione perché cerchiamo di trovare disperatamente la ricetta per qualcosa che esiste già."
[cit. Bunmi Laditan]

Con queste due affermazioni, in particolare, mi trovo molto d'accordo. L'immaginazione, la fantasia, vanno allenate, non si possono insegnare. Sono stata una bambina decisamente ricca di immaginazione, questo è sicuro, perciò mi viene da chiedermi se non sia anche una questione di carattere, oppure di età.

Sapete cosa? Credo fermamente che tutte queste pippe mentali (perdonatemi la finezza) noi genitori moderni ce le facciamo perché ce lo possiamo permettere. Le nostre mamme, le nostre nonne, avevano altre preoccupazioni: per loro non era fondamentale "se il bambino gioca", " se interagisce con gli altri", "se si sta divertendo", perché probabilmente gli bastava che mangiasse e stesse bene. E sapete un'altra cosa? I bambini crescevano ugualmente!
Oggi abbiamo la fortuna di poter dare loro tutti i migliori strumenti per sviluppare le facoltà necessarie, tra cui la fantasia, ma dobbiamo fare attenzione a non eccedere. Dobbiamo dare strumenti, non soluzioni. Mica è facile, ma è un punto di partenza.
montessori
Aspetto di sapere come la pensate.
Luisa ;-***

Leggi di Murphy e inserimento all'asilo

Buongiorno mamme e papà, voi che state varando con somma fatica e sudore della fronte l'inserimento a scuola dei vostri pupi. Proprio voi, che la bottiglia d'inaugurazione ve la siete già scolata dietro l'angolo, per disperazione, come la sottoscritta, dopo l'ennesimo pianto disperato. 
titolo

Buongiorno. 
Eccomi, sono qui, presente e solidale. 
Se lo famo, un goccetto assieme??
Raccontatemi, come sta procendendo?

Siete già stufi di sentir parlare di inserimento? Forse perché avete la fortuna di essere genitori del "bimbo/bimba-angelo" di turno: quelli che li porti, fai, vai, molli, torni e ti accolgono con il sorriso. E' così? Non so se maledirvi per l'invidia o invidiarvi e basta, senza maledizioni. 
Perchè no, io non ho un "bimbo-angelo", il mio è più un "no piace bambini, no voio scuola, mamma va via e io piango". Ecco. Quasi quasi vi maledico lo stesso, ora che ci penso meglio.
leggi murphy

Le leggi di Murphy si applicano benissimo all'inserimento dei nostri figli "non angeli", ci avete fatto caso? Stamane, dopo il solito pianto disperato di Gabriele al momento di andare via, me ne stavo tornando sconsolata alla macchina, meditando cavolate del tipo "tutto va male contemporaneamente" ed ecco l'ispirazione.

Disturbo bipolare? Apparentemente potrebbe sembrare. Gli attimi deliranti sono quelli che mi fanno sempre riflettere di più.. mi ritrovo a meditare stupidaggini depresso-maniacali del genere e poi a ridere di me stessa, per averle pensati. 

leggi due

E' chiaro però, che sto povero Edward doveva averlo provato sulla sua pelle l'inserimento all'asilo dei figli...

Voi cosa mi raccontate? Come sta procedendo?
LUISA :-**

Nuovo album Masha e Orso: per noi il regalo più bello!

La settimana scorsa abbiamo avuto un paio di giorni di febbrone; robe serie, da 39.5 e giù di lì, che si sono risolte in niente, nell'arco di 48 ore. "Febbre di crescita", la chiama mia nonna. Per cercare di sviarlo e fare qualcosa insieme che non lo stancasse troppo ci è venuto in soccorso il nuovo album "Masha e Orso" di Panini: "Momenti Magici".
Masha e Orso

Gabriele adora Masha e Orso, è l'unico cartone animato che mi chiede di guardare, tanto che ormai conosciamo tutti gli episodi a memoria, canzoni e battute incluse (per vostra informazione, sto meditando seriamente di creare una petizione, affinché "mamma Rai" si decida ad acquistare anche gli episodi più nuovi, perché non ne posso più di vedere sempre gli stessi ripetersi più volte al giorno).

Erano secoli che non prendevo in mano un album di figurine Panini, ma l'emozione è stata tanta, esattamente come quando ero bambina e ancor più bello è stato il poterla condividere con il mio pupo. Ci siamo messi sul lettone e abbiamo iniziato a sfogliare l'album, che ha come tema principale quello del travestimento: "Guadda, mamma! Masha dottòe!" mi diceva, tutto contento per aver trovato la figurina di Masha con lo stetoscopio.

"Masha è bibànte!", mi dice. Si, Masha è decisamente birbante, ma la sua incontenibile vivacità, i suoi capricci e i disastri che combina la rendono anche davvero molto simpatica. C'è un po' di Orso in ogni genitore e un po' di Masha in ogni figlio, in fondo! L'album è davvero bello, sempre divertente e curioso: alterna racconti di episodi nuovi e vecchi a raccolte di Masha travestita in mille modi e di fotogrammi del suo mondo. Al centro della raccolta c'è un gigantesco poster double face, che abbiamo immediatamente appeso nella nostra cameretta. Ma la cosa in assoluto più sorprendente di questo album è che in ogni bustina, sul retro della figurina speciale, si trova un codice, con il quale è possibile scaricare gratuitamente uno degli episodi del cartone animato dalla piattaforma www.chili.tv.
sfogliando l'album

L'album di figurine, che oggi si chiamano "stickers" (le "figurine" sono roba da matusa, come mamma!) , è quel misto di emozioni vecchie e nuove che si intersecano; di ricordi d'infanzia, per noi che con lo scambio di "doppioni" ci eravamo costruiti una reputazione a scuola e di moderni baratti tra ragazzini, online. Ma quello che conta rimane: la condivisione tra genitore e figlio di un'emozione comune, il regalo più bello!

Lo trovate in edicola!! INFO
Fate presto, che ho già dei doppioni da scambiare!!! ;-)))

l'album

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La potenza di uno sputo - quelle cose che solo i bambini possono!

Ci sono quelle cose che solo i bambini sono in grado di fare, lasciandoci basiti, speechless.

Questa mattina, complice una mini crisi di pianto nel momento in cui papà è andato a lavorare, ho deciso di provare a fare colazione giocando, per risollevare gli animi (e salvare la giornata). Ho preparato il latte e i biscotti e mi sono seduta a terra, in cameretta, mentre Gabri montava la pista del trenino. Missione compiuta con successo. Siamo all'ultimo boccone quando, mentre gli porgo il cucchiaio col biscotto, bello inzuppato di latte e cioccolato.. quando..

EEECCIIUU'

uno

EEECCIIUU'

due

Ottimo. Resto un attimo impietrita, poi mi guardo attorno. Francamente non ricordavo  di aver acquistato mobili pezzati, stile dalmata - o frisona, a seconda dei gusti. Il muro, quello almeno si è salvato, grazie a Odino!! Intanto ho dovuto lavare quattro cassetti, un'intera anta dell'armadio, il pavimento, me, lui e fare una lavatrice ai nostri pigiami e alle lenzuola del letto. E il pavimento è rimasto pure bello appiccicoso, per l'occasione!

Certe cose, solo i bambini possono!

non sono stato io

I RUTTI, quelli subito dopo la poppata. Quelli che fanno tremare le pareti di casa e suonare alla porta i vicini. "Avete iniziato la ristrutturazione della veranda? No, mi pareva di aver sentito dei rumori..!"

I PROTTI ("prò tti"- la produzione assolutamente rumorosa, possibilmente maleodorante, di gas dall'intestino crasso) vergognevoli. Rilasciati possibilmente in un luogo pubblico, bene affollato. Raggiungono la loro massima espressione in occasioni particolari, come una cerimonia o una cena tra vecchi amici. L'unica salvezza è darsi alla macchia. Quando la fuga non è possibile.. mamma incassa e arrossisce in silenzio. Anche se dicesse la verità, cioè che non è stata lei a mollarla.. nessuno crederebbe mai che ad emettere un tale rumore possa essere stato un minuscolo esserino dal'aria così terribilmente angelica.

Vogliamo parlare della CACCA? Ma sì, parliamone, dato che siamo in vena di finesse!! Avete presente quelle occasioni, non rare, in cui l'ignaro genitore si appresta a cambiare il figlio, senza sapere che di lì a pochi istanti la sua vita, la sua casa, i suoi vestiti, le sue narici si riempiranno letteralmente e inesorabilmente di un'ondata di cacca molliccia e puzzona...!??? Di quella che si nasconde, felina, appena sotto il bordo del pannolino a aspetta solo il momento giusto per tendere un agguato?! Oppure quella che strasborda dagli argini, con la potenza di uno tsunami e arriva giusto, giusto fino sotto alle ascelle.
Alzi la mano chi non si è mai domandato: "Dove diavolo ci starà tutta quella "roba", dentro ad un pupo così piccolo!??" - " E adesso? Come lo tengo??".

Finché i nanetti sono piccoli si limitano ad emettere le loro piacevolezze, senza preoccupazione alcuna.. ma poi, quando diventano più grandicelli ed iniziano ad accorgersi delle espressioni sconvolte degli adulti intorno a loro, imparano subito a fare quelle faccette... proprio quelle lì, che non sanno se farci andare in bestia oppure scompisciare dalle risate... quelle che proprio non sai cosa fare e che dicono chiaramente "Non sono mica stato io, mamma! Non vedi come me ne sto qui buono, buono...!!?".

E son soddisfazioni.
LOL

LUISA ;-***

Temper Tantrum - Terrible Twos: comprendere e a mantenere la calma, voi ci riuscite sempre?

A casa Stones ci sguazziamo dentro, ormai, da qualche mese; a giorni con maggiore consapevolezza e padronanza, altri lasciandoci trasportare alla deriva, impotenti e disperati. Non lo so se è unicamente una mia difficoltà, quella di rimanere sempre lucida e calma, oppure se capiti ad ogni genitore, almeno una volta nella vita, di perdere il controllo. A me è capitato; non sto nemmeno ad elencarvi le centinaia di insulti e sensi di colpa che mi sto trascinando dietro, da giorni...
mamma e cuchi

Sono una pessima madre. 
Un essere umano schifido.
Come ho potuto?
Sono io l'adulto, non lui. 

Sono io a dover mantenere la calma.

Che razza di esempio gli avrò mai dato?
Non si merita un madre tanto orribile.

bizza

Ecco. Ve li ho elencati. Su per giù.

Non è successo niente di insolito, per un bambino di due anni: si inizia da una giornata un tantino frenetica, con una mamma indaffarata e pensierosa. Si aggiungono una manciata di quei "NO", che solo un bambino di due anni sa pronunciare: "NO", non voglio uscire; "NO", non voglio i pantaloncini corti; "NO", la maglia blu non la voglio; "NO", i calzini no; "NO NO NO NO". No qualsiasi cosa, persino quelle che gli piacciono. Tanto per dire "NO". Classico. Mamma sospira e stringe i pugni, ma non ha tempo, non ha voglia, così gli infila la maglia blu e i calzini, tra le urla, facendo appello a tutto il self control che alberga in lei. Cerca di sviare l'attenzione dal problema: "Dai, amore, che adesso andiamo a prendere l'autobus, che ti piace tanto!"; "Hai preso un giochino da portare con noi?". Ma l'effetto che suscita è opposto a quello che sperava e scatena nel bambino una crisi isterica inaspettata e profonda, che lei, in quel momento non sa gestire.


"Temper Tantrum" è un termine che mi piace decisamente più di "capricci", perché da la precisa sensazione di una cosa che il bambino non fa di proposito, contro i genitori e che non è in grado di gestire. A due anni, infatti, la parte emozionale del cervello infantile è in via di sviluppo e non è ancora completamente in grado di controllare la loro emotività. Non è raro, dunque, che rabbia e frustrazione emergano violentemente con scatti d'ira e capricci difficilmente gestibili, in un circolo vizioso in cui il bambino parte con un capriccio di cui diventa vittima in prima persona. Man mano che la disperazione aumenta e la situazione diventa più critica ogni possibile tentativo di intervento sembra avere il solo effetto di peggiorare le cose, senza riuscire a calmarlo. 

Voi ne sapete qualcosa?

Cosa fare, dunque?

Bisognerebbe cercare di mantenere la calma, senza urlare, per evitare di agitare ulteriormente il bambino. In questi casi potrebbe essere utile ricordare che gli adulti siamo noi e che nel nostro cervello la parte emozionale dovrebbe essere ormai completamente sviluppata, anche se in alcuni momenti può fare cilecca.

E' altrettanto importante non cedere, nel tentativo di placare la crisi: rimanere coerenti il più possibile, per evitare che passi il messaggio che la crisi porta ad ottenere ciò che si desidera. 


Non punirlo, non lasciarlo solo a gestire il momento critico, ma cercare di consolarlo facendogli sentire un contatto fisico rassicurante, che trasmetta il più possibile calma e sicurezza.


E tanti auguri.
mamma e cuchi 2

Alla fine della fiera, è abbastanza chiaro a tutti che questo post lo scrivo più per me stessa, che per voi. Ne sono certa! Per mettere nero su bianco come ho sbagliato. Non per giustificarmi, ma perché non voglio sbagliare più. Perché voglio ricordarmi meglio, quando accadrà, la prossima volta, che cosa devo fare; come  posso (e devo) superare i miei stessi "temper tantrum" per aiutare mio figlio a gestire i propri.

;-* Luisa

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Di cosa ha veramente bisogno una mamma? #‎mammealnaturale‬

Il tema del mese di Maggio è proprio questo: di che cosa hanno bisogno le mamme?

E' un tema molto ampio, che potrebbe dare luogo a piacevoli dibattiti (più spesso ad inquietanti discussioni), ma che rischia di far cadere nella trappola della banalità e dei luoghi comuni con una facilità disarmante. 

Negli anni passati si era portati ad un'attenzione più "bimbo centrica", focalizzata sul bambino, mentre negli ultimi anni si sta insediando una corrente di pensiero secondo la quale il benessere del bambino sarebbe talmente strettamente legato a quello della madre da far risultare più efficace concentrare su di lei le attenzioni maggiori, per pensare alla salute di entrambi. Come se madre e figlio fossero un'entità unica.
Pensateci bene. 
Non è proprio così che vi siete sentite per nove mesi, quando tenevate in grembo il vostro bambino? Non vi sentivate forse un unico essere, un tutt'uno, mentre lo allattavate al seno, nei primi mesi di vita (e anche in seguito, naturalmente)? Io si.
Ed il distacco, la separazione, la presa di coscienza di essere due individui separati e ben distinti non è sempre così semplice ed immediata. Non lo è per la madre, come non lo è per il bambino. Suppongo sia nella nostra natura.
KEEP CALM MOM and DO IT YOUR WAY

Perciò, quando mi viene chiesto cosa può servire veramente ad una mamma, sono portata a pensare sempre a tante cose diverse: a tutte quelle cose di cui ho avuto bisogno io, in prima persona, ma anche a quelle di cui avrei avuto bisogno e che non ho saputo chiedere.

Poi mi ritorna in mente un vecchio post, scritto all'incirca un anno fa, mentre mi sentivo maggiormente in difficoltà, indecisa su cosa significasse per me l'essere madre. Un post che inneggiava al KEEP CALM MOM and DO IT YOUR WAY .
Allora mi ritrovo a rendermi conto, quasi senza volere, che cercare di dare una risposta unica, che vada bene per tutte noi, è già di per sé un modo per finire a parlare per luoghi comuni. Potrei elencarvi molte cose: i gesti d'affetto, la comprensione, l'aiuto materiale, concreto, piuttosto che il supporto morale. Perché no?
Ma chi decide davvero di cosa, quando e in che misura ne abbiamo veramente bisogno?

Potrei incrociare una mamma al parco, col suo piccolo capolavoro tra le braccia, lo sguardo vagamente malinconico, sola, seduta ad osservare il figlio dormire. Potrei pensare che abbia bisogno di compagnia, di incoraggiamento, di un qualche consiglio, più o meno utile e richiesto che sia. Potrei guardarla più approfonditamente e vedere che magari è in quella condizione un po' "disordinata", in cui molte di noi si ritrovano dopo varie notti insonni (e in cui io mi ritrovo ogni giorno, indipendentemente dalle ore di sonno... ) e credere che potrebbe aver bisogno di un po' di riposo. Oppure potrei domandarglielo.

Questo non per incoraggiarvi a diventare molestatrici seriali di mamme al parco!! ;-)) Tanto meno per confessare di esserlo io stessa.. Figurarsi. Ma per cercare di far capire che forse, e dico forse, la sola cosa della quale abbiamo veramente bisogno è che le persone smettano di domandarsi così strenuamente di che cosa abbiamo bisogno e che ce lo vengano a chiedere. Che ci ascoltino senza pregiudizi e senza preconcetti.  Ogni mamma ha bisogno di essere ascoltata, dalla più insicura a quella che esce dalla sala parto coi tacchi.

Non di consigli, quando non vengono richiesti. Non di compagnia quando ha semplicemente voglia di vivere qualche istante di solitudine con suo figlio. Non di essere tirata su di morale, mentre si sta godendo un sanissimo momento di malinconia, ma di ascolto.
Dentro l'ascolto c'è tutto il resto: l'amore, la condivisione, i gesti che servono davvero, l'aiuto. Perché i bisogni di una mamma possono essere dei più disparati e sorprendentemente mutevoli. Non abbiate paura a chiedere. Perché è questo di cui veramente abbiamo bisogno.

E' un discorso complicato?
Forse mi sbaglio? Voi come la pensate?

Questo post partecipa all'appuntamento mensile #mammealnaturale di bambinonaturale.it

Salubrità degli ambienti domestici e allergie indoor.

"Salubrità"... che brutta parola!! E' un termine importante, ma suona decisamente male.. e mi ricorda l'esame di Igiene, all'Università (che sia questo, il reale motivo?)!! Questo mese vorrei parlarvi proprio della salubrità degli ambienti domestici in cui viviamo, prendendo in considerazione principalmente due fattori: temperatura e umidità e il loro influsso sulle allergie respiratorie. La motivazione è semplice: con l'arrivo della stagione fredda l'umidità, le muffe e le condense fanno ritorno nelle nostre case e mai come questo inverno mi hanno provocato allergie e rinite ricorrenti (una vera piaga!!!). Per farlo vi riporterò alcuni dati davvero interessanti, che ho racimolato qua e là nel corso degli anni e vi mostrerò alcuni prodotti che potrebbero esservi di grande aiuto, all'interno di quattro post distinti. A rate, insomma! ;-)

Le nostre case, in condizioni di umidità relativa superiore al 60%, sono il microclima ideale per la crescita delle muffe, le quali provocano allergia attraverso la liberazione di spore, che diffondono facilmente nell'ambiente. In alcuni casi è possibile ricorrere a dei purificatori d'aria di buona qualità, dotati di particolari filtri, chiamati HEPA, in grado di bloccare anche le particelle più piccole ed eliminare gli allergeni sospesi nell'aria che vi passano attraverso. Non è risolutivo, ma può aiutare. 

Temperatura e umidità non influiscono solamente sulla formazione delle muffe, ma anche sulla proliferazione degli Acari Dermatophagoides, le cui particelle fecali contengono particolari enzimi che sarebbero la causa di una delle più importanti allergie dei paesi occidentali, nonché il maggior fattore di rischio per asma ed altri tipi di allergie correlate. Questi allergeni dell'acaro si trovano oltre il 94% nei nostri letti, luogo in cui si sviluppano le condizioni migliori alla loro sussistenza e proliferazione: assenza di luce solare, nutrimento in abbondanza e condizioni di umidità e temperatura ideali. Non a caso il periodo dell'anno in cui proliferano maggiormente è proprio quello invernale, in cui negli ambienti domestici, grazie ai sistemi di riscaldamento, si ha una temperatura costante intorno ai 20°C e un tasso di umidità sempre piuttosto alto. Pensate che con un tasso di umidità relativa al 50% il numero degli acari è 10 volte inferiore che non con U.R. al 60%.

umidita

Nel caso di un ambiente eccessivamente umido, con umidità relativa superiore al 60%, sarà quindi opportuno limitare al massimo l'utilizzo di apparecchi che producono vapore, evitare di far asciugare la biancheria in casa (ca va sans dire, ma io lo faccio sempre....) ed eventualmente utilizzare alcuni specifici deumidificatori per ambienti; ma sopratutto sarà importantissimo arieggiare!!! Per ridurre l'umidità imprigionata nell'ambiente domestico bisogna aprire le finestre il più spesso possibile: lo scambio di aria dall'interno all'esterno, infatti, ottiene l'effetto di abbassare l'umidità in casa, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche. Ma vi sono anche accorgimenti di altro genere, che si possono adottare, per limitare al massimo l'esposizione e la diffusione di questo tipo di allergeni, come utilizzare una copertura anti acaro efficace, lavare coperte e lenzuola a 60°C (gli acari muoiono solo a temperature superiori ai 55°C, mi dicono), eliminare tappeti e coperte rendendo lo spazio facile da pulire, utilizzare aspirapolvere con filtro HEPA, lavare frequentemente i peluches oppure metterli nel freezer (fa sorridere come idea, però è così). Tuttavia non sono ancora in grado di darvi una ricetta risolutiva a questo problema. ... probabilmente oggi sarei ricca se potessi. ... E non avrei anch'io perennemente il naso che cola! Che dite? LOL

Eppure, proprio nel periodo invernale, quando i termosifoni funzionano a pieno regine, può anche capitare che l'aria si secchi eccessivamente, infiammando le vie aeree superiori e causando tosse e difficoltà respiratorie.
E quindi, direte voi?
Che si fa?
Di che morte dobbiam morire?
Quali sono le condizioni climatiche migliori, che ci permettono di respirare meglio senza favorire la formazione di muffe e il proliferare degli acari?

Una temperatura ideale andrebbe mantenuta intorno ai 18-20°, con un umidità relativa tra il 50-60%.

Tutto ciò a dimostrazione di come sia davvero molto importante monitorare il tasso di umidità e la temperatura degli ambienti in cui viviamo, specialmente di quello in cui dormiamo e in cui dormono i nostri figli. Per farlo, oltre ai classici igrometri, esistono in commercio delle moderne "stazioni benessere" che permettono di controllare costantemente le condizioni di temperatura ed umidità relativa di un ambiente. Ma di questo vi parlerò prossimamente.

;-*** LUisa

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Ti vaccinerei...

Quanti articoli, dibattiti e Blog avete letto, di recente, che parlano di questo argomento?
Ogni giorno, su Facebook, ne trovo uno nuovo, che ha come minimo 80/100 commenti.... è l'argomento HOT del momento! E ogni volta ho quella sensazione... come di amaro in bocca, avete presente? Quel dubbio che se ne parli più perché la cosa porta visibilità e perché fa scalpore, piuttosto che per fare reale informazione. Detto da me, che scrivo su un Blog, vi farà certamente ridere come discorso. Però la verità è che, sempre più spesso, mi domando quanto questo dilagare across the web di informazioni più o meno verificate, di opinioni contrastanti e di animatissimi dibattiti aiuti realmente le persone a formasi una propria opinione. Quanto, invece, genera confusione e paura? Il dubbio mi rimane.

Comunque sia, la chiarezza su questo argomento mi sembra sempre più utopica e distante; chiunque sia a favore oppure contro le vaccinazioni ha dati, informazioni, test che avvalorano la propria tesi. 
Per rispetto nei confronti delle vittime di entrambe le parti, perché di vittime si parla, a volte preferirei che si facesse un po' più di silenzio.
Ma questo naturalmente è solo il mio pensiero e voi potreste tranquillamente controbattere dicendomi che è giusto che le persone vengano informate sui rischi che corrono. Non potrei darvi torto.

Io, dal canto mio, non ho mai toccato questo argomento nel mio Blog, perché sono profondamente convinta che ogni genitore, quando si trova di fronte alla decisione di vaccinare o meno i propri figli, non la affronti mai a cuor leggero. Io non sono nessuno per dirvi quale sia la cosa più giusta da fare: non sono un medico e non intendo generare ulteriore confusione, diffondendo dati e percentuali che sono onnipresenti e alla portata di tutti, su internet. 

Ognuno di noi ha in mente sempre e solo il meglio per i propri figli. Questo credo.
E credo anche che permettere ai genitori un libero e sano confronto di entrambe le tesi, assieme a professionisti del settore medico di parere differente (perché ce ne sono), prima di prendere una decisione così importante, sarebbe la cosa più corretta da fare.

Ma ora basta.
Ti vaccinerei, oggi, è il mio pensiero di mamma innamorata, per mio figlio.
Sono così tante le cose dalle quali ti vaccinerei.

vaccinerei

Se potessi metterti sotto una campana di vetro, al riparo, come la cosa più preziosa e speciale che esista e proteggerti da tutto il brutto di questo mondo.... Regalarti una vita fatta unicamente di giornate di sole, spensieratezza e sorrisi. Ma lo farei più per me stessa, per il mio egoistico non volerti mai veder soffrire. Perché quando tu stai male, il mio cuore si spezza ed è la sofferenza più grande che io abbia mai conosciuto in tutta la mia vita. Ma sotto una campana di vetro non si cresce, né si respira.

campana

Raccontatemi mamme, avete anche voi pensieri come il mio ogni tanto?

Il Venerdì del Libro #6 - La rabbia delle mamme

libro
Titolo: La rabbia delle mamme. Perdersi per ritrovarsi.
Autore: Alba Marcoli
Casa Ed.: Oscar Mondadori
Prezzo di copertina: 10.50€
Questo libro partecipa al VDL di Homemademamma.



Quell'attimo in cui ti senti una pessima madre, un abominio della natura... perché ti senti sola, arrabbiata, frustrata, mentre tutto il mondo inneggia alla maternità come al traguardo glorioso di ogni donna. 
Come fai a non sentire gli uccellini che cinguettano? Le campane che suonano a festa e i cori degli angeli.. 
E' così che deve essere!! 
Lo hai desiderato talmente tanto questo figlio, che non puoi permetterti il lusso di detestare il suo pianto, le sue urla, i suoi capricci. Saresti un mostro!


La Favola di Giannino - Perché non vado mai bene?

Una minuscola anticipazione del mio prossimo Venerdì del Libro.
Questa settimana sono in ferie da me stessa,  ma anche dal Blog.
Sopravviverete.. ... ... without me? Sopravviverò io?
Ci sono cose che cambiano, dentro di me, incerte e burrascose come il tempo.
Mi sento così e voglio farlo sentire un po' anche a voi!
C'è odore di sole e di speranza e il mio cuore sorride, ma ancora non so perché.

fiore


Lo Zombitore - Una notte come tante altre v. 0.2

MMMHHBA! NNNGHAA!
Eccolo. E' lui. 
Impossibile non riconoscerne il lamento, nella notte.
Si è svegliato. Sospiro...

Io ci provo: "Littelll...?"
Papà tagliaboschi-alla-riscossa ronfa alla grande. Non da cenni di vita.
Niente. 
Mi tocca alzarmi.. bofonchio.
Un lampo di genio e decido di adottare la fantomatica "tattica del calzino": l'effetto "passo felpato" del calzino è assicurato e mi permette di muovermi silenziosamente sul palchetto senza emettere rumore alcuno. Silenziosa come un'ombra.
fip fip fip fip fip fip fip fip fip fip
e in un baleno ho raggiunto la porta della camera, aggirando il letto e schivando le Littel-ciabatte come un ninja. Soddisfazione. Un triplo carpiato con atterraggio stiloso ed ho oltrepassato anche il palchetto scricchiolante.
Un super ninja!

MMMHHNNGHAA!!!!
Arrivo in camera del pargolo sgnaulante. Mi accuccio di fianco al lettino e lancio la mano in perlustrazione del perimetro delle lenzuola, alla ricerca del ciuccio perduto. 
Dove va#@@bboiazz##a è finito?
Tzè! Ecchilo qua! Incastrato sotto al paracolpi!
Recupero ciuccio effettuato con successo.


Il Venerdì del Libro #4 - Intelligenza Emotiva per un Figlio

libroTitolo: Intelligenza Emotiva per un Figlio: una guida per i genitori.
Autore: John Gottman
Casa Ed.: BUR psicologia e società
Anno: 2002-2013
Prezzo di copertina: 10,00€
Eccolo qui il compendio della teoria del Genitore Allenatore Emotivo!
Ve lo ricordate?
E' quello che ha lasciato tutti di stucco nell'ipotetica scenetta da me raccontata in Crescere figli (genitori) complessati.
Proprio lui! ;-)

Oggi faccio Outing: storie di una piccola depressione Post Partum.

Oggi faccio Outing: soffo di una lieve forma di depressione Post Parto.

Ecco, già vi vedo!
Vi stanno scorrendo nella mente immagini di mamme che mettono i figli nella lavatrice, sulle pagine di cronaca nera dei quotidiani.. Immagino che anche quelle mamme soffrissero di forme, decisamente più gravi della mia, di depressione Post Parto. Ed è anche per questa regione che parlarne diventa tanto difficile e delicato.


Perché la società non da spazio alle emozioni negative.
Le ignora, le nasconde. 
Ed è così che nascono i mostri veri!

Sono sicura che esistano diverse forme e livelli di "gravità", per così dire, di depressione; a volte sono palesi e costanti, altre più silenti e subdole. Nel mio caso tutto è iniziato come un periodo di stanchezza psico-fisica qualunque, forse un po' sottovalutato e trascurato a causa dei tanti impegni. Da lì sono lentamente scivolata in un pozzo, silenzioso e profondo, senza nemmeno accorgermene. Non avevo tempo, né forze, né coraggio a sufficienza per curarmi di me stessa a dovere, così ho addobbato il mio pozzo: l'ho ricoperto di carta da parati dai toni allegri e spensierati, ci ho messo luci e cuscini, per starci comoda dentro.
Non è un pozzo molto profondo, a guardarlo bene, ma è pur sempre un pozzo.
L'importante sarebbe non perdere di vista la via d'uscita!

Così papà-Littel ed io ci siamo rivolti ad una specialista. Dimenticatevi la lavatrice, a me serve solamente per curare quel piccolo Hulk che è nato dentro di me, per sentirmi un po' più normale, per ricordarmi che la maternità non è tutta rose e fiori come vogliono farci credere i media.
Littel viene con me.
Lui è come il capitano del Titanic: se necessario, affonda assieme alla sua nave. ;-)
Che poi, come nave, le dimensioni le avrei pure, ma mi manca una chiglia ferrosa e robusta.

Ho voluto raccontarvi questa piccola storia: di come è cominciata, su come ce ne siamo resi conto e come abbiamo sbagliato a considerare le cose. E poi voglio raccontarvi che venirne fuori è assolutamente possibile! Bisogna avere la forza di lasciarsi aiutare.
Forse perché spero che nella rete qualche mamma, un po' in crisi come me, possa sentirsi decisamente più "normale" e "umana" leggendo le mie parole.

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E tu cosa fai: svezzamento classico, autosvezzamento oppure quell'altra roba là??

Viviamo in un mondo in cui si cerca di etichettare ogni cosa. Come se dare un nome alle cose (meglio se in lingua straniera) significasse scoprirle per la prima volta...

gabriele
Io, in genere, sono una di quelle che si limitano a domandare: "come va, il piccolo, mangia?" alle altre mamme, per non finire nel vorticoso argomento "svezzamento". Che poi è la sola cosa che dovrebbe realmente contare. Credo.

In generale: lo svezzamento andrebbe iniziato dopo il sesto mese del neonato per permettergli di sviluppare le capacità psichiche e motorie che gli occorrono. Sarebbe consigliabile attendere che il bambino manifesti autonomamente il proprio interesse per il cibo che mangiano mamma e papà, dandogli l'opportunità di sedere a tavola con loro, aspettare che sia in grado di stare seduto da solo e deglutire senza difficoltà -> verso il sesto mese i bambini perdono il cosiddetto "Riflesso di Estrusione", quello che fa si che spingano, con la lingua, fuori dalla bocca, tutto ciò che non è liquido.
Un link utile -> www.pediatric.it

Io ho iniziato a far assaggiare a Pisto qualcosa di diverso dal latte un po' prima del sesto mese, con la punta del cucchiaino, per vedere quale fosse la sua reazione, ma il cibo non lo ha realmente interessato prima dei sei mesi e mezzo abbondanti e abbiamo preferito non forzare la cosa. Ognuno ha i propri tempi, no?

Vogliamo proprio parlare di differenze tra Autosvezzamento e Svezzamento Classico?

Lo vogliamo fà??
Ecco, allora ve lo faccio raccontare da loro, che sono più qualificati di me -> www.autosvezzamento.it

tabella

Ecco.
Si. Beh.
E quindi noi che abbiamo fatto finora?
Perché i signori, qui, mi dicono che lo svezzamento misto, in realtà, non esiste.. è un po' come Babbo Natale o la Fatina dei Denti.. se ne parla tanto ma nessuno lo ha mai visto!!

Dunque.. noi abbiamo ascoltato i consigli del pediatra, ma poi abbiamo fatto di testa nostra, aspettando che Pisto fosse pronto per conto suo; abbiamo sostituito gradualmente una poppata (se così vogliamo chiamarla, perché in realtà ho smesso di allattare completamente al terzo mese) con del cibo semi-solido che però abbiamo sempre condiviso con lui a tavola, seduti tutti assieme.

Intanto sono diventata la regina del minestrone e delle vellutate e il mio frullatore ad immersione ha chiesto il pensionamento anticipato!!

Ho iniziato col frullare un po' tutto per passare gradualmente a cose sempre più consistenti, senza disdegnare, all'occorrenza pappine e baby food. All'inizio Pisto non amava sentire in bocca pezzettini di pasta o chicchi di riso e me li sputava, così ho semplicemente aspettato che si abituasse alle diverse consistenze con calma. Ho sempre lasciato che Pisto esplorasse con tutti i sensi il nostro e il suo cibo, quello "normale", come lo chiamano loro, dandogli una inforchettata personalmente, di quando in quando. 
Una a Gabri e una alla mamma.. e così via.

E quindi?
Famolo strano?
Un raro caso di svezzamento obliquo?
Un nuovo mistero per Voyager??
Masssììì, io dico, fatelo un po' come ve pare, basta che se magna!! No?

LUISA ;-****

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A quick one: KEEP CALM MOM, AND DO IT YOUR WAY!

keep calm and do it your way
In un momento di ispirazione notturno e sulla scia di tutti i vari "KEEP CALM AND VATTELAPPESCA" ho creato il mio personalissimo:

KEEP CALM
MOM
AND DO IT
YOUR WAY!

Ormai lo sapete che questo è il mio motto personale, valido un po' per ogni situazione e/o argomento: io sono PRO MOMM-ISTINTO!
Ovvero credo che, meglio di qualsiasi psicologo, educatore, ideologia e metodo educativo ci sia l'istinto di mamma che vive e cresce in ognuna di noi dal giorno in cui mettiamo al mondo i nostri figli.

E' un pensiero che è emerso diverse volte nei miei Post, come in -> Crescere Genitori Complessati!
Perciò da oggi lo troverete in ogni Post in cui il pensiero generale dovrebbe essere esattamente questo.

Badate che ciò non significa, secondo me, tapparsi le orecchie e fare bellamente di testa propria, sparate come un missile.. ma piuttosto ascoltare tutto ciò che ci viene riferito, sopratutto i consigli del nostro pediatra, dei parenti e degli educatori e poi rielaborarlo con i nostri neuroncini; estrapolare ogni informazione che ci risulta essere utile e valida ed inserirlo nel nostro personalissimo contesto famigliare. Tutto nei limiti in cui questo non nuoce alla salute del nostro bambino e di chi ci sta attorno, naturalmente!
Se siete mamme tendenzialmente un po' ansiose e sentite la necessità di pesare il vostro bambino ogni sera o di controllare al millimetro quanto mangia, fatelo, purché questo non diventi un patema per tutta la famiglia. Se avete deciso che di seguire il filone di mamme ecologiste e le idee di maternage non ve ne importa un fico secco, sentitevi libere di infischiarvene. Non esiste un modo migliore di un altro per crescere i nostri bambini (fatte le dovute, estreme, eccezioni). Non ci sono mamme più o meno brave, ci possono essere mamme più o meno in difficoltà, ma tutte, indistintamente, cercano sempre il meglio per i loro piccoli.

Io scrivo spesso di come penso debbano essere fatte certe scelte, ma non ho la presunzione di pensare che il mio pensiero sia l'unico valido al mondo. Sarebbe assurdo!
Genitori si diventa a poco a poco e non si smette mai di imparare cosa significa.

Anche voi, sentitevi liberi di usare questo logo come volete, prelevandone il codice qui sotto per inserirlo nei vostri Blog, oppure copiando direttamente l'URL dell'immagine. E' per tutti!

keep calm and do it your way



Con questo Post partecipo al Linky Party di C'e Crisi C'è Crisi.

Un notte come tante altre v. 0.1

E' notte fonda e il super udito di mamma capta i segnali inconfondibili di un imminente risveglio: le coperte che frusciano, un piedino che sbatte sulla spondina del letto, un mugolio. 
MMMHGHH.. 
Eccolo. E' lui. 
Cerco di alzarmi con una certa rapidità ma qualcosa mi blocca. Tra le gambe si muove, infastidito, il pesante corpo semi-addormentato di un felino ed un improvviso brivido lungo la schiena mi conferma che la leggiadra bestiola ha fatto scivolare le mie coperte giù, tra le gambe, lasciando scoperto il resto del corpo. Ho dormito scoperta, in questa scomodissima posizione. Sconforto.. 
Provo a sussurrare un pigro "Litteeell.. !!",

ma il tagliaboschi al mio fianco russa alla grande e intanto in cameretta il Pistol-mugolio si è trasformato in un lamento più convinto. Doppio sconforto. Sospiro.
Sfilo la gamba dalle coperte con movimento circolare, rapido e sinuoso, tanto che quasi ci resto lì, bloccata. Eseguo una rapida ricapitolazione su "chi sono" e "cosa diamine sto cercando di fare a quest'ora di notte" mentre, al buio, con le mani protese in avanti cerco di aggirare il letto per arrivare alla porta della camera. 
STOC!! "AHIAA!!?!PORC**AZZA##çPPI!!§!" 
Respiro profondamente. Era l'angolo del letto. 
TAC-POF! "Le ciabatte di Littel..." 
Ok, finalmente ci siamo. Seguono 15/20 minuti di carezzine, coccoline pro-addormentamento Pisto, in ginocchio, appollaiata sulla spondina del letto. 
Fatta! Dorme!!  Eureka!!! 
Ora è il momento di ritornare a letto.. facendo il massimo silenzio possibile. 
AHI!! Le ginocchia scrocchiano quando tento di rimettermi in piedi da questa scomodissima posizione e Pisto si rigira tra le lenzuola. Immobile. Trattengo il respiro. 
Ok, dorme. ... FIUUU 
Mi rialzo tenendomi aggrappata allo stipite della porta. No, sulla spondina del letto no, quella cigolerebbe! 
Fatta! TA DAHHH!! 
Quasi mi verrebbe da alzare le braccia come un'atleta che appena eseguito il proprio esercizio. Ora non mi rimane che percorrere in perfetto silenzio il corridoio tra la Pisto-camera e la nostra, un terreno reso accidentato e pericolosissimo da quando l'umidità ha impregnato il legno dei palchetti rendendoli rumorosissimi. Mi sento un po' come Indiana Jones o, ancora meglio, come Catherine Zeta Jones (che poi, sempre Jones è!!!) , nel film Entrapment, mentre schiva sinuosamente i raggi laser con le ciapS all'aria, ce l'avete presente? Che pure in questo caso, come per la Wonder Woman di alcuni post fa, lei ed io abbiamo solo il colore dei capelli in comune. 
E allora si aprano le danze: brisé (non la pasta, il passo di danza), chassé, glissades e sono finalmente in camera. 
Posso finalmente riprendere a respirare...
Due passi a TRAC!! 
Eccolo qui il nostro carissimo listello rumoreggiante. Ma grazie!! 
Trattengo nuovamente il respiro ed allungo l'orecchio, ma oltre il campo minato tutto tace. Posso procedere. Dicevo: due passi a nord-est, schivare le ciabatte, poi ruotare di 45° a sud-est e dritti fino al mattino.. 
Occhio allo spigolo del letto!! Meglio non replicare il dolore dell'andata. 
Ed eccomi finalmente al mio posto, la quasi-apnea mi fa girare la testa.. mi lascio cadere pesantemente sul letto MEEEEOWWW!!!!!!! "CaXX la miciona!!!".
Infuriata, spaventata, già me la immagino con la sua aria da rimprovero e il pelo irto! Scende rapida dal letto con la sua consueta leggiadria e si avvia verso il salotto. 
BONC!! TIC-TIC .. TIC-TIC TIC-TIC .. .. TIC-TIC TIC-TIC 
Da bambina mi raccontavano che i gatti sono animali silenziosi, perché noi dobbiamo avere l'unico gatto al mondo a smentire questa credenza!! Sospiro. 
Finalmente posso sdraiarmi e con soddisfazione mi tiro ben su le coperte, fino all'altezza del naso. 
TIC-TIC TIC-TIC .. .. TIC-TIC TIC-TIC Eccola che torna all'attacco.
"Dovrei portarla da veterinario e farle accorciare le unghie... mmh... meglio di no no, finirebbero per doverla addormentare come la volta scorsa. Non possiamo mica fare un mutuo per tagliare le unghie al gatto!! Però forse dovrei comprarle un nuovo tiragraffi.." 
TIC-TIC .. TIC-TIC TIC-TIC .. .. .. TIC-TIC 
Ecco!! Mi è passato il sonno. 
TIC-TIC .. .. .. TIC-TIC TIC-TIC .. TIC-TIC .. POF-POF!! 
Eccola di nuovo sopra il letto. "No, dai! Bubi! No, tra le gambe!" 
La strattono, in silenzio e lei si appallottola esattamente in mezzo al letto, tra Littel e me. 
RONFF!! RONF! RONFF!! 
Sospiro. Cedo e la lascio stare. 
FRR FRRR FRR FRRR 
"Ecco, vabbè!!.. Le coperte no, però!!" 
Strattono le coperte con sopra il gatto nel disperato tentativo di non rimanere scoperta. 
Sospiro. Mi giro sul fianco con le spalle nuovamente al freddo e al gelo. 
Cosa non si fa pur di dormire!!


Images © Pascal Campion


Crescere figli (genitori) complessati

La scena: le sedie a semicerchio, come nelle sedute di gruppo dei film, la luce soffusa per rendere l'atmosfera più intima. Inizia così.

Io AUTOSTIMA 50 - CONVINZIONE 50: "Ciao a tutti, sono Luisa, 
mamma di Gabriele, 9 mesi. Per dire la verità noi non abbiamo 
mai avuto grossi problemi col sonno.. Il piccolo dorme da solo, 
nel suo lettino, per quasi tutta la notte, da quando aveva circa tre mesi..

Il Genitore Moderno, serio: "Come, non fai co-sleeping?"

"Ehm, no.." AUTOSTIMA 20 - CONVINZIONE 10


  Il Genitore Moderno: "Vabbè, comunque il risveglio notturno del 
neonato è fisiologico ed aiuta a  prevenire la SIDS, quindi sarebbe 
meglio se si svegliasse ogni tanto!"

Io, sulla difensiva: "Si beh, ma lui si sveglia durante la notte, 
un paio di volte. Diciamo che di solito mi basta fargli due coccole 
oppure dargli il ciuccio..


La comunicazione nella coppia prima e dopo i figli..


Avrei voluto scrivere qualcosa sull'argomento, ma se ne parla in lungo e in largo ovunque, anche troppo, a volte anche un po' a sproposito... Quel che è certo è che l'arrivo di un figlio cambia completamente la visione di noi stessi come individui, il rapporto che abbiamo con il nostro partner e persino il nostro modo di vivere la vita di ogni giorno

Così ho preferito raccontare le cose a modo mio. 
Anche perché Pisto non mi da proprio tregua in questi giorni (oggi si è addormentato alle 11.20... esco in punta di piedi dalla camera, accendo il pc, ore 11.24 è sveglio che ulula... fate vobis) e quando riesco a ritagliarmi cinque miserrimi minuti da dedicare a me stessa devo comunque sottrarli dal tempo in cui Papà-Littel è a casa. Non farò mistero del fatto che questa cosa mi pesi immensamente e che mi faccia inevitabilmente sentire a disagio e in colpa, come madre, come compagna. 

PS: per la cronaca, ho provato anche a metterlo qui vicino a me, sul seggiolone, con dei giochini per scrivere queste due righe striminzite di post. A giocare con lui, tra una parola e l'altra. A cantargli qualcosa. A prenderlo in braccio e a rimetterlo giù quando si è calmato. Vorrei farvi sentire le sue urla. Ma ancor più vorrei poterle registrare e poi mettere il registratore acceso, in loop, con le urla di Pisto, direttamente sul comodino di quel genio di psicologopuericultoretestadimi**ia che mi viene a dire che i bambini non fanno i capricci.....
LUISA;-***


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