Il Venerdì del Libro #4 - Intelligenza Emotiva per un Figlio
Autore: John GottmanCasa Ed.: BUR psicologia e società
Anno: 2002-2013
Prezzo di copertina: 10,00€
Eccolo qui il compendio della teoria del Genitore Allenatore Emotivo!
Ve lo ricordate?
E' quello che ha lasciato tutti di stucco nell'ipotetica scenetta da me raccontata in Crescere figli (genitori) complessati.
Proprio lui! ;-)
In questo libro John Gottman ci spiega per filo e per segno, con tanto di esempi pratici e dialoghi assieme alla propria figlia, cosa significa diventare una allenatore emotivo per i nostri figli.
Ci spiega l'importanza del dare ascolto a tutti i loro sentimenti, compresi quelli negativi, sulla base del principio che "tutti i sentimenti sono accettabili, ma non tutte le azioni lo sono".
Ma cosa significa?
In pratica significa che dobbiamo crescere i nostri figli dimostrando loro che ogni sentimento, anche la paura, la rabbia e la frustrazione sono giusti, che hanno una motivazione ed uno scopo, ma che non giustificano azioni negative e dannose nei confronti degli altri individui.
E' una sorta di inno alla comunicazione.
L'autore dimostra come molti genitori tendano a dare scarsa rilevanza alle manifestazioni di disagio dei figli, giudicandole sciocche e "da bambini": come piangere perché si ha paura del buio oppure fare i capricci per non andare a scuola. Egli ci invita, invece, ad essere maggiormente empatici con loro, ad ascoltarli e a non minimizzare o ridicolizzare i loro sentimenti, anche se a noi paiono sciocchi o poco utili. Ci esorta a chiedere loro "perché non vuoi andare a scuola?" a dire "ti capisco, anche alla mamma piacerebbe rimanere a casa a giocare con te" oppure "anche a me quando ero bambina non andava di andare a scuola perché c'erano dei compagni che mi erano antipatici".
L'ascolto e la condivisone avvicinano genitori e figli e creano in questi una maggior sicurezza di sé e libertà di espressione. Il legame emotivo che si crea aiuta i figli ad essere maggiormente consapevoli di cosa sia giusto e cosa sbagliato e li invita a cercare una soluzione al problema in modo autonomo.
Inizialmente Gottman suddivide i genitori in gruppi, in base a come questi normalmente reagiscono alle emozioni negative dei figli:
- Genitori Noncuranti: sono quelli che sminuiscono e non si curano delle emozioni negative dei figli, li lasciano fare, non gli danno importanza;
- Genitori Censori: quelli che criticano e rimproverano i figli, anche punendoli, per le loro manifestazioni negative;
- Genitori Lassisti: quelli che fingono di comprendere le emozioni dei loro figli, simulando empatia, per poi minimizzare e sviare il problema con altre distrazioni, non lo risolvono, non lo ascoltano.
Il Genitore Allenatore Emotivo invece:
- è consapevole delle emozioni del bambino;
- riconosce nell'emozione un’opportunità di intimità e di insegnamento;
- ascolta e convalida i sentimenti del bambino;
- aiuta il bambino a definire le emozioni che prova;
- pone dei limiti alla manifestazione emotiva;
- aiuta il bambino a risolvere il problema in modo consono, mostra la strada, ma lascia che sia il bambino a trovare la soluzione.
Ci sono ovviamente dei casi in cui non è possibile esercitare l'allenamento emotivo e l'autore lo spiega chiaramente. Gli ultimi capitoli sono dedicati, più nello specifico, alla spiegazione su come applicare coerentemente l'allenamento emotivo con i nostri figli, in base alle fasce d'età e alle diverse difficoltà che comportano.
Molto chiaro. Molto condivisibile.
Il metodo richiede indubbiamente un certo impegno ed autocontrollo, ma credo che sia un po' come andare in bicicletta: una volta appreso, non lo si dimentica.
Questo Post partecipa al Venerdì del Libro di Homemademamma ;-)
Davvero un libro che ogni genitore dovrebbe leggere! Poi capisco quanto sia difficile passare dalla teoria alla pratica...
RispondiEliminaIl ruolo di genitore è così difficile che ogni forma di aiuto è davvero gradita!! :-)
Ce l'ho, ma devo iniziarlo. Me l'ha fortemente consigliato una blog amica qualche settimana fa, ma so che mi ci devo mettere a mente riposata... La teoria però non mi è nuova, io sono fan di Rosenberg, Gordon, Rogers, con l'empatia, l'ascolto, la facilitazione dei problemi, ci vado a nozze!
RispondiEliminaBrava!!
EliminaTi dirò che come lettura non è impegnativa, riuscivo a leggerlo alla sera senza abbioccarmi... ;-)))
Molto interessante, ripercorre alcuni temi che ho studiato (parecchi) anni fa, proprio a TS, ma ora, dal punto di vista del genitore, è proprio tutta un'altra faccenda! ^_^
RispondiEliminaGrazie per aver ripercorso le tematiche in modo così chiaro!
Si beh, teoria e pratica sono spesso due mondi mooooolto looontaniiiii ;-))))
Eliminaè vero, passare dalla teoria alla pratica non è sempre facile, non sempre riesce, purtroppo.
RispondiEliminaperò, soprattutto con la grande che ora ha tre anni e mezzo, ci sono casi in cui dialogando assieme sul proprio stato d'animo, sulle sue resistenze, collere, paure e aiutandola ad osservarli e raccontarli, si "ottiene" molto di più: si ritrova la calma, si arriva a dei compromessi, si superano momenti di impasse.
e vedo che funziona sempre molto "stimolare" anche la sua di empatia, raccontandole anche le mie di paure, o cocciutaggini, o dispiaceri, di adesso o di quando ero bambina.
come si sentisse meno sola e più compresa proprio nel momento in cui si rende conto che anche lei ascolta e comprende gli altri.
mi dispiace sempre quando fretta, stanchezza o che mi impediscono di trovare la giusta calma e attenzione per affrontare così le cose, lasciando che urla,bisticci e rimproveri prendano il sopravvento...
Beh però nella quotidianità, tra le miriadi di cose che dobbiamo fare ogni giorno, può capitare che non si abbia il tempo necessario per affrontare le cose nel modo migliore.
EliminaE' sempre un peccato, perchè equivale a perdere l'occasione di condividere qualcosa con i nostri figli, ma penso sia assolutamente inevitabile!!
Segnalazione molto interessante, grazie! Questi argomenti mi interessano molto ma a volte ci vuole la testa sgombra per prendere in mano questi libri e ahimè, la sera crollo sempre dopo 2 pagine...
RispondiEliminaSono molto interessata alla comunicazione empatica (vedi Rosenberg ad esempio) e questo libro è già nella mia biblioteca in attesa di essere letto.
RispondiEliminaBuonissimo we!
:-)
Davvero molto interessante il libro di cui parli oggi: ne ho appena scaricata l'anteprima in versione e-book! Lo leggo e ti farò sapere che ne penso. Intanto mi piace il principio che se tutti i sentimenti sono accettabili, non tutte le azioni, invece, lo siano... noi ci stiamo avvicinando ai cosiddetti "terribili due" e gestire le sue esplosioni di rabbia o i momenti di nervosismo non è sempre semplice: vorrei cercare di non sminuire i suoi sentimenti e le sue emozioni aiutandola nel contempo a controllare le reazioni... ma, come dicevano nei commenti, passare dalla teoria alla pratica non è sicuramente una passeggiata! E poi, a volte, credo di aver ancora tanto da imparare (io per prima) nella gestione di emozioni e relative azioni...
RispondiEliminaAdoro questo libro! L'ho letto diverso tempo fa e ne ho parlato tantissimo sul blog. Devo rileggerlo. Urge!! Grazie per avermelo ricordato! ^_^
RispondiEliminaDi nulla!!
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